Respinto il ricorso, Mario Cipollini dovrà pagare il fisco

| 13/01/2008 | 00:00
Mario Cipollini, campione del mondo su strada nel 2002 a Zolder e ritiratosi nel 2005, non ha pagato le tasse e dovrà versare al fisco 1,1 milioni di euro. I giudici tributari della commissione provinciale di Lucca hanno respinto il ricorso dell'atleta contro un accertamento dell'ufficio di Lucca dell'Agenzia delle entrate, arrivando alla conclusione che il campione ha la residenza fiscale in Italia. Per questo Cipollini, che da tempo ha portato la propria residenza anagrafica a Montecarlo, dovrà pagare la cifra complessiva di 1,1 mln per evasione considerando anche le sanzioni per due accertamenti, relativi al 1998 e al 1999. I guai del ciclista non sarebbero comunque limitati a questo biennio. Il fisco, a quanto si apprende, ha indagato anche su altri anni e il campione sarebbe già stato raggiunto da un successivo accertamento dell'Agenzia delle entrate relativo agli anni 2000 e 2004 per un importo complessivo di 2,9 mln, considerando la maggiore imposta accertata, sanzioni e interessi. Anche in questo caso, a quanto si apprende, Cipollini ha presentato ricorso e si è in attesa della fissazione dell'udienza da parte della commissione tributaria provinciale di Lucca. La decisione dei giudici della commissione tributaria provinciale di Lucca rappresenta un importante punto a favore dell'Agenzia delle entrate, impegnata a far rispettare le regole fiscali a numerosi Vip che hanno portato la residenza fiscale all'estero pur mantenendo importanti legami economici e affettivi con l'Italia. I funzionari dell'Agenzia, in collaborazione con la Guardia di Finanza, hanno documentato la frequente presenza di Cipollini nell'abitazione di Lucca, la presenza in tutte le stagioni dell'anno sulle strade della lucchesia per allenamento e anche la presenza in negozi di Lucca e locali vip della Versilia. L'Agenzia, a quanto si apprende, ha anche sostenuto che l'abitazione della madre del campione a Lucca poteva ritenersi nella disponibilità del ciclista come pure le tre auto e la moto di grossa cilindrata intestati al padre. Inoltre risulta che una figlia frequenti regolarmente la scuola dell'obligo a Lucca dal 2003. La commissione tributaria di primo grado ha comunque ridotto la pretesa dell'ufficio in quanto ha ritenuto eccessiva la somma attribuita a Cipollini per il compenso della sponsorizzazione tra la Saj sport e la Saeco. L'ufficio aveva imputato al campione il 50% dell'importo versato complessivamente dallo sponsor alla squadra per cui correva. Per quanto riguarda l'accertamento per gli anni 2000 e 2004 l'ufficio di Lucca dell'Agenzia e la Gdf hanno operato congiuntamente. Nel 2006 il ciclista avrebbe subito anche un controllo domiciliare presso l'abitazione lucchese a seguito del quale l'ufficio dell'Agenzia ha chiesto e ottenuto dalla commissione tributaria provinciale di Lucca il sequestro conservativo di tutti i beni mobili e immobili di proprietà di Cipollini. Inoltre, a quanto si apprende, il ciclista avrebbe presentato sempre nel 2006 una dichiarazione relativa ai redditi 2005 ricorrendo al ravvedimento operoso. Inoltre pur mantenendo l'iscrizione all'Aire per i redditi 2006 avrebbe presentato una una regolare dichiarazione dei redditi.
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