Francesco Moser: «E se Puerta fosse stato un ciclista?...»
| 29/08/2007 | 00:00 «Lo dico con grande dolore: ma mi chiedo cosa sarebbe successo se la morte di Puerta fosse accaduta nel ciclismo. Credo proprio sarebbe scoppiato il finimondo...". Francesco Moser, capo del sindacato mondiale dei corridori professionismo, non esplicita un concetto che però lascia chiaramente intuire: se a morire fosse stato un ciclista,
secondo l'ex campione del mondo trentino, sarebbe stato tirato
in ballo il sospetto del doping. "Nel calcio può succedere
tutto, ma nessuno ha intenzione di fare luce - ha proseguito -
la disfunzione cardiaca che ha portato alla tomba questo ragazzo
nel ciclismo sarebbe stata vista prima e lo avrebbero fermato.
Ma mi chiedo, proprio adesso, se è vero che nell'inchiesta
Operacion Puerto c'erano anche i nomi dei calciatori e che fine
hanno fatto questi nomi. Proprio questa tragedia dovrebbe
spingere le autorità spagnole a fare questi nomi. Ma io so che
é tutto inutile, i calciatori non si toccano".
Per rafforzare la sua teoria il sindacalista Moser cita la
tragedia di Denis Zanette: "Anche la sua era una malformazione,
povero ragazzo, eppure ricordatevi quello che è successo: mi
auguro che dal doping al controllo della salute anche il calcio
ora faccia come il ciclismo, che come controlli sta diventando
la cosa più seria del mondo dello sport".
Luca Prosperi per l'Ansa
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