LE STORIE DEL FIGIO. LE VIGNE DI POLA

STORIA | 13/06/2018 | 07:45
Sono vari e sparsi un po’ in varie regioni d’Italia ex corridori, di varie categorie e con “palmarès” di differente tipologia, che durante – e soprattutto dopo la carriera – in sella si sono dedicati professionalmente alla viticoltura. Fra tutti il nome di maggiore spicco e valenza è quello di Francesco Moser che, con i suoi fratelli, si è imposto e ha un nome, grande nome, di riferimento nel ciclismo e pure nella viticoltura.

Per il veneto Nazzareno Pola, nato a Farra di Soligo nel maggio 1950, residente a Col San Martino, in provincia di Treviso, nella zona del pregiato Prosecco, il curriculum ciclistico è senz’altro sopravanzato da quello professionale di viticultore.

Alla fine degli anni 1960, con la sua squadra veneta, ha gareggiato sovente in Toscana, dove è stato notato da un direttore sportivo di lunga, lunghissima, carriera del ciclismo toscano, il distinto aretino di Montevarchi Ezio Mannucci. Definirlo solamente “direttore sportivo” è quasi riduttivo per questa figura di tecnico pure un po’ “patron” e riferimento di valore per la storica formazione della Fracor, azienda d’abbigliamento di Levane, una frazione divisa fra i comuni aretini di Montevarchi e Bucine.

Nazzareno Pola approda alla Fracor nel 1970 e vince l’importante Giro delle Valli Aretine, il Trofeo Matteotti di Marcialla, nella zona di Certaldo e il Trofeo Nicola Pistelli. E’ in squadra con il coetaneo romano Armando Topi e quindi arriverà anche il neozelandese Bruce Biddle, pin seguito valido professionista.

L’esperienza pedalata toscana permette a Pola di vedere e prendere conoscenza con i metodi della coltivazione della vite in Toscana, regione di pregiata produzione di vini noti in tutto il mondo.

Nazzareno Pola torna a casa, nel suo Veneto, e dopo l’esperienza di una conduzione di un bar, si dedica, dal 1984, alla produzione del Prosecco, nella declinazione specifica di pregio del Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, secondo l’attuale disciplinare che regola la materia per la produzione nella versione qualitativa maggiormente elevata e apprezzata.

E qui ci rimettiamo alla grande e specifica competenza giornalistica di Gianni Mura - enologo e raffinato esperto di ciclismo - e della moglie Paola che hanno descritto le specificità precipue dell’azienda agricola Andreola e della sua apprezzabile e apprezzata produzione che ha ottenuto importanti riconoscimenti a livello internazionale (sito www.andreola.eu).

Qualità che è conosciuta e ricercata anche da varie persone dell’ambiente ciclistico, di differenti regioni d’Italia, che frequentemente visitano l’azienda per compiere, in modo diretto, acquisti in loco o ordinazioni per consegne a domicilio.

Fra i più assidui dell’ambiente si possono ricordare Andrea Riva di Cambiago, per anni impegnato nell’ufficio amministrativo delle manifestazioni di RCS Sport e già giudice di gara e di suoi vari amici frequentatori del ciclismo come Romeo Magni di Arcore e altri ancora della zona brianzola. Pure l’Emilia-Romagna è rappresentata con Franco Tondelli, promoter della Navigare, e altri corregionali che da tempo apprezzano e gustano i prodotti vinicoli Andreola della famiglia Pola.

Giuseppe Figini
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