VELON. TUTTI I DATI DELLA CRONO INAUGURALE DEL GIRO

GIRO D'ITALIA | 07/05/2018 | 10:00
Approfittiamo di questo primo giorno di riposo per analizzare i dati delle prime tre tappe del Giro d'Italia n°101. Grazie a Velon, società voluta da dieci dei diciotto team World Tour in attività (BMC Racing Team, Ef Drapac Pro Cycling Team, Lotto Soudal, Mitchelton-Scott, Quick-Step Floors, Team LottoNL-Jumbo, Team Sunweb, Team Sky, Trek Segafredo e UAE Team Emirates) che ha come obiettivo quello di offrire nuovi contenuti agli appassionati di ciclismo, per portarli letteralmente all’interno della corsa in tempo reale, possiamo entrare nello specifico dei valori espressi dai protagonisti della grande partenza in Israele. 

Il nostro viaggio nei numeri inizia dalla crono di apertura della corsa rosa, che ha assegnato la prima maglia rosa in palio all'iridato di specialità nonchè campione uscente Tom Dumoulin, che l'ha spuntata per meno di 2" su Rohan Dennis, attuale leader della generale.
Sui tecnici 9,7 km da affrontare nel cuore della città santa i girini in lotta per la vittoria hanno messo in campo performance monstre. Concentriamoci sui due punti cruciali della prova contro il tempo di Dumoulin. Il capitano della Sunweb ha percorso la prima salita in programma (1.6 km al 3,5 %) in 2'25" a una media di 40,9 km/h, con una cadenza di 100 pedalate al minuto, esprimendo una potenza media di 470 watt e un picco massimo di 720 watt. Lo sprint verso la vittoria e la maglia rosa è durato 18" a 41,2 km/h, che equivale a 880 watt medi e 980 watt massimi.

Il numero uno della BMC è partito decisamente forte. A percorrere il primo chilometro Dennis ci ha messo 1'21" a 44,4 km/h. Leggermente inferiore a Dumoulin la sua cadenza di pedalata (97 rpm), eccellente la potenza espressa che nel minuto più intenso è stata di 580 watt medi e 900 massimi. Dennis si è dovuto inchinare a Dumoulin solo nel finale: la sua volata è durata 19" e ha raggiunto i 40,2 km/h. Il suo computerino ha toccato gli 860 watt medi e indicato una potenza massima di 1020 watt.

Il confronto dei vari dati è relativo (i team sono comprensibilmente riservati e rivelano solo una parte dei valori utili per valutare la performance nel suo complesso) e deve tenere conto del peso dei due atleti (entrambi dovrebbero viaggiare sui 71 kg) e delle condizioni climatiche leggermente differenti (Dennis è sceso dalla rampa di lancio più di due ore prima di Dumoulin, scattato per ultimo), ma se confrontati con altri girini in gara rende l'idea della qualità delle loro prove. Solo per dare l'idea, Fabio Sabatini della Quick Step Floors, partito per primo e senza ambizioni, ha impiegato 2'41" ad affrontare la prima salita mentre lo scalatore della Movistar Eduardo Sepulveda ci ha impiegato 2'26"; negli ultimi 2 km uno specialista come Vasil Kiryienka (Team Sky) ha raggiunto la velocità massima di 72,2 km/h e un picco di 890 watt; nel tratto al 6% conclusivo Simon Yates (Mitchelton Scott), ha dato tutto pensando alla classifica generale sprintando per 19" a 40,4 km/h con una cadenza di 98 pedalate al minuto, per una potenza media di 740 watt e massima di 890 watt. Insomma, ognuno, nel tratto più congeniale alle proprie caratteristiche ha espresso valori di tutto rispetto (vedi Sepulveda che nella prima salita ha concesso solo 1" a Dumoulin), ma alla fine hanno primeggiato gli atleti più costanti. Non a caso, specialisti contro le lancette.


Giulia De Maio
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