
Elia Viviani commenta a caldo il suo successo ad Eliat, che fa il paio a quello di ieri a Tel Aviv: «C'è stata una deviazione clamorosa, ma non è il caso di fare polemica, visto che alla fine l'ho spuntata. L'inconscio del velocista ti dice di andare, anche quando c'è poco spazio, così sono passato ed è andata bene. Sabatini aveva bucato a 5 km dal traguardo, Morkov lo ha sostituito alla grande. Nel finale mi sono fatto sfilare un po' perché il vento era forte e sapevo che avrei dovuto fare una volata corta, quando è partito Bennet ho scelto di seguire lui e si è rivelata la scelta corretta. Sono veramente felice e orgoglioso della mia squadra. A 6 km dal traguardo abbiamo preso in mano la situazione come avevamo stabilito con i nostri tecnici, questi ragazzi sono davvero magnifici. Il nostro segreto? Abbiamo tanti campioni che si mettono a disposizione l'uno dell'altro. Oggi hanno lavorato per me Schachmann, in maglia bianca, e Stybar, che sarà il nostro capitano dopodomani e sa che nelle giornate più adatte a lui io per primo darò il cento per cento per ricambiare il favore».
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