
Nei mesi scorsi una inchiesta giornalistica ha messo sotto accusa il comportamento di alcuni dirigenti sportivi che avrebbero condizionato il passaggio al professionismo di alcuni giovani ciclisti al reperimento di uno sponsor in grado di coprire i costi dell'ingaggio (40/50 mila euro). La Corte d'appello federale della Federciclismo ha anche condannato (a pene lievi) alcuni manager. Sui social network è scoppiata una feroce polemica contro questi dirigenti tacciati di essere degli strozzini, profittatori, aguzzini, mafiosi.
Ma lo stesso comportamento, che in Italia è sinonimo di corruzione e omertà, in Francia è diventato una storia che ha entusiasmato gli utenti dei social network trasformandosi addirittura in uno strumento di marketing. È successo infatti che la squadra ciclistica dell'esercito francese ha chiuso i battenti e quindi ha lasciato a piedi un certo numero di atleti, che in gran parte non sono riusciti a trovare un altro ingaggio, visti i tempi di vacche magre.
Ma Romain Le Roux, un corridore 25enne, non si è dato per vinto e, non riuscendo a trovare uno sponsor, ha lanciato una campagna di crowdfunding con l'obiettivo di raccogliere la cifra richiesta per pagarsi il posto in una squadra francese, la Fortuneo-Oscaro. Ha raccolto 40 mila euro, un po' meno dei 60 mila richiesti, ma alla Fortuneo hanno fatto i generosi e gli hanno offerto il posto in squadra accontentandosi dei 40 mila euro raccolti. Non solo, con un comunicato stampa hanno annunciato che «Romain ha del carattere e nonostante una sfilza di seri infortuni ha continuato a battersi» e perciò meritava l'ingaggio. Scroscio di applausi sui social network, che si sono riempiti delle lodi alla generosità e lungimiranza dei manager della Fortuneo.
Nota a margine. Come sanno tutti coloro che hanno frequentato gli ambienti sportivi, la richiesta di una sponsorizzazione come condizione per entrare in un club professionistico è prassi molto diffusa, non solo nel mondo del ciclismo ma in molte altre discipline. Prassi considerata omertosa in Italia, ma pacificamente accettata in Francia. Quello che stupisce in questa storia è il ruolo dei social network nell'amplificare in modo acritico e totalizzante gli orientamenti diametralmente opposti che sono emersi nei due paesi.