CANOLA: «VIETIAMO I COMPUTER IN CORSA»

PROFESSIONISTI | 11/11/2017 | 07:12
Sei vittorie sono sicuramente un bottino interessante per Marco Canola, ventottenne vicentino che ha appena chiuso la sua prima annata con la Nippo Fantini De Rosa.

Tra una parola di soddisfazione («Sono contento perché oltre alle vittorie ho colto tanti piazamenti a conferma di una grande continuità di rendimento») e un obiettivo da inseguire («Il primo è quello di tornare a vincere in Italia») Canola lancia un messaggio importante, diretto ai vertici del movimento ciclistico: «È necessario abolire l'uso dei ciclocomputer per ridare alle corse incertezza e fantasia. È giusto che questo strumento, che è utilissimo, venga utilizzato in allenamento, ma in corsa è deleterio».

Spiegaci.
«Il misuratore di potenza appiattisce tutto e riduce la corsa a una scelta scientifica. Se uno scatta pedalando ad un certo numero di watt, tu guardi il computerino e ti rendi conto che pedalando ad una certa frequenza lo andrai a prendere in un minuto o poco più, quindi non ti alzerai mai sui pedali per inseguirlo, non risponderai mai all'attacco, ti limiterai a guardare lo schermo e il gioco è fatto».

Computerini no, auricolari sì?

«Esatto. Gli auricolari sono utili per una questione di sicurezza, a maggior ragione sulle strade di oggi nelle quali rotonde e restringimenti la fanno da padrone. So cosa penserà qualcuno: ma con l'auricolare puoi essere teleguidato... Vero, dall'ammiraglia posso gridarti di andare, ma se non ne hai nelle gambe non vai da nessuna parte. Invece con il compuetrino davanti ti riesci a gestire con più facilità, ti affidi alla matematica e vai. Ma così, chi si diverte?».

a cura della redazione di tuttobiciweb
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COMMENTI
grande Marco
11 novembre 2017 14:01 drinn
Marco dimostra ancora una volta di essere una persona intelligente e da una opinione concreta di chi vive il ciclismo e le corse sulla strada.
Condivido totalmente la sua opinione.
I misuratori di potenza sono ottimi strumenti di allenamento da non usare in gara.
Le radioline sono uno strumento di comunicazione importante per uno sport dalle caratteristiche uniche per svolgimento e modello di sicurezza.
Roberto Damiani

Viva la tecnologia
11 novembre 2017 16:55 Pop78
Vedo che se non si è in linea con l argomento dell\' articolo e si fanno delle critiche il commento viene bloccato

Canola
11 novembre 2017 18:31 siluro1946
Bravo, è bello leggere di qualcuno che è "contro" e contestualmente ti spiega il perché, condivisibile o meno, in questo caso sono perfettamente d'accordo
nel non accettare supinamente tutto ciò che è moderno o iper tecnologico.

11 novembre 2017 20:16 limatore
non penso proprio che sia così, anche perchè i numeri in gara sono poco gestibili. Comunque vedo che criticano un pensionato, che a quanto ricordo io quando andava forte lo aveva, e un corridore diciamo mediocre. Chi vince vince con e senza per lo spettacolo bisogna avere le gambe e squadre meno forti che controllino le gare.
Quando la SKY è davanti come fai a scattare???
Scattava giusto alberto che era alle sue ultime giornate di gara per fare poi cosa non si sà..... sono 2 anni che non stacca più i big

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