#NOICONVOI. Prima tappa: il centro sportivo di Grisciano

INIZIATIVE | 18/09/2017 | 15:37
Iniziamo con questo articolo a presentare i tre obiettivi che abbiamo scelto di sostenere con questa edizione di #NoiconVoi. Il viaggio inizia dal centro sportivo di Grisciano, un paesino in curva fra Amatrice e Arquata, a due passi dal villaggio di casette sotto Pescara del Tronto. Gente tosta quella che abita lassù, resa dura dalla montagna e dal coraggio, al punto che l’8 luglio presero le loro pietre e le usarono per bloccare la Salaria, per protestare contro la lentezza della ricostruzione. «Con la burocrazia – scrissero su un cartello – siete riusciti a seppellire i vivi ma non i morti». Qui dove le strade per andare in bici sono nastri incantati e severi, a più di un anno dal terremoto e a margine delle demolizioni, è nata però una bella iniziativa di sport…

«E’ accaduto che un giorno – dice Mauro – quelli della squadra di calcio di Arquata sono venuti a chiederci se ci andava di rendere omologabile il nostro campo di calcio, perché i loro ragazzi potessero giocarci le partite di campionato. Lo gestivamo da 25 anni come Associazione e prima era di proprietà della Curia, che alla fine ce l’aveva affidato. Nel campo dell’Arquata hanno messo le casette, non potevano più giocarci. Così abbiamo detto di sì e insieme abbiamo pensato di riqualificare tutto il centro sportivo. Per fare un favore a loro, ma anche per offrire un riferimento ai ragazzi e creare spazio per le famiglie. L’idea è di darlo in gestione alla squadra di Arquata per l’inverno, affinché lo annaffi e tagli l’erba. Poi d’estate lo gestiamo noi. Ci sono il campo da pallone, un pozzo di 24 metri per prendere l’acqua, un campo polifunzionale con la copertura in resina e l’illuminazione, gli spogliatoi e un’area giochi per i bambini…».


Mauro Tolomei ha 54 anni ed è il vicepresidente dell’Associazione Amici di Grisciano. Vive a Roma e lavora spesso all’estero, ma quando può scappa quassù per dare sostegno agli amici. Ci sono loro dietro uno dei tre progetti che #NoiConVoi2017 ha deciso di sostenere quest’anno: una sessantina di famiglie, non più di una ventina di soci operativi. Rispetto al paese, il centro sportivo si trova dall’altro lato della Salaria e in questi giorni in cui i buldozer stanno demolendo le case distrutte dal terremoto, vedere che qualcuno lavora per costruire riempie il cuore di gioia.


Quando rallenti e accosti, Grisciano non è più soltanto una foto. E allora ti viene di stare zitto e deglutisci a fatica, mentre i due finanzieri dalla loro auto ti guardano annoiati. Di notte, soprattutto nelle prime notti di paura e freddo, il lampeggiante della Polizia teneva vivo il senso dell’emergenza. E ti venivano brividi di rabbia, passando e pensando agli sciacalli che da giorni tentavano di rubare nelle case crollate. Ma quassù almeno si preoccuparono di sorvegliare. In altri borghi ugualmente deserti, come Vezzano che sta poco più giù, misero una transenna e lasciarono le case alla mercé di chiunque.

Quando passammo qui davanti l’anno scorso con la prima edizione di “NoiConVoi2016, Grisciano non era così distrutta o almeno sembrava diverso.

«In realtà – racconta Lina Giorgi – già dopo la prima scossa, il paese era tutto inagibile. Per come erano fatte le case, è un miracolo che ci sia stato soltanto un morto. Vuol dire che almeno un po’ di fortuna in quel dramma c’è stata. C’ero quando passaste, mi ricordo. La scossa di ottobre ha dato il colpo di grazia. Però da un po’ hanno cominciato con le demolizioni, che in teoria è il primo passo perché si possa pensare di di ricostruire…».

Perché Grisciano è viva, lo senti da come ne parlano i suoi figli. E capisci che avere dei progetti su cui lavorare è il modo per restare ancorati a quei muri che non ci sono più, a questo cielo, al verde di questi pendii.

«Non lo facciamo morire così – riprende Mauro – sembra che si possa ricostruire, ma servirà del tempo. E nell’attesa, ecco un altro progetto. Abbiamo preso un terreno per fare un’area camping, in cui metteremo delle casette prefabbricate. Io la prenderò di sicuro. D’estate ho portato i miei figli in Sud Tirolo, ma chiedevano di venire qua. Grisciano è un paese che d’inverno ha 100 abitanti e d’estate arriva a 400. Qua la gente lasciava le chiavi sulla porta.

«Siamo tutti amici – sottolinea – vogliamo fare in modo di tenere vivi i ricordi e le usanze. Così, allo stesso modo in cui abbiamo rivendicato l’origine della Pasta alla Gricia, ora abbiamo messo in cantiere il progetto del centro sportivo e poi vorremmo riportare in auge anche la scuola. Devo ammettere che sono rimasto sorpreso per la bontà e le generosità della gente che è intervenuta per aiutarci. Siamo già a buon punto. Per venire a giocare da noi, basterà iscriversi all’Associazione o pagare per l’uso. Di certo vogliamo realizzare un polo di aggregazione, evitare che i ragazzi stiano tutto il tempo al bar. Ce la stiamo mettendo tutta. Fermatevi quando passerete da Grisciano, troveremo il modo di offrirvi qualcosa…».

da www.noiconvoi2016.it

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