| 16/10/2004 | 00:00 Damiano Cunego ha fatto tredici. E realizza quello che nessuno era più riuscito a fare dal 1972, cioè vincere nello stesso anno Giro d’Italia e Giro di Lombardia: allora a firmare l’impresa era stato Eddy Merckx. Davvero grande la prova di Damioano Cunego e come lui da applausi è stata la prova di Ivan Basso. L’Italia di domani è davvero pronta a farci sognare.
Tredicesima vittoria stagionale per Damiano Cunego, ventitré anni, cvorridore che riesce sempre a stupire: «Oggi proprio non pensavo di vincere, so di aver speso un po’ troppo, ma alla fine stavo bene e per vincere queste corse devi rischiare di perderle. Dedico la vittoria ai miei compagni che hanno lavorato in maniera perfetta. Sì, adesso possiamo dirlo: abbiamo chiuso la stagione in bellezza, anzi, adesso andiaamo in Giappone per la Japan Cup, un appuntamento che mi piace e che vado ad affrontare volentieri. Poi sì, sarà vacanza. Sono veramente contento perché questa è una corsa di Coppa del Mondo, una corsa che vale doppio. Basso? Oggi Ivan mi ha fatto penare, sull’ultima salita ha fatto davvero scintille, ma sono riuscito a rientrare in discesa e in volata ho fatto il massimo. La rivalità con Ivan? Credo che sia molto positiva e possa far bene al ciclismo».
La cronaca. Lunga fuga (160 km) nella parte iniziale di Tiralongo, Quinziato e Flecha, ripresi ai piedi del Ghisallo.
Sulle prime rampe del Ghisallo, attacca Basso e a staccarsi leggermente è Paolo Bettini che non riesce a tenere il ritmo dei migliori.
Sulle rampe finali del Ghisallo Ivan Basso si avvantaggia: il suo attacco portato in agilità è stato davvero bellissimo, ma non è bastato per fare la differenza.
Bravissimo Bettini che, salito con il suo passo, recupera facilmente nella discesa del Ghisallo.
Nella discesa del Ghisallo ci provano Sosenka (promotore dell’iniziativa), Frigo, Nozal, Rodriguez, Nardello e Rasmussen. Alle loro spalle, il gruppetto di Rebellin e Bettini tentenna, così il vantaggio sale a un minuto sulla strada verso Erba. A questo punto, dal gruppetto degli inseguitori parte Cunego con un’azione poderosa ma forse un po’ troppo dispendiosa che infatti dura pochi chilometri. Da dietro rientrano in tanti, ma nessun compagno di Rebellin (forse li ha fatti lavorare troppo nei primi duecento chilometri, quando hanno tirato solo loro), mentre sono i CSC e i Caldirola a cercare di ridurre il divario.
Sulla salita di Civiglio, scatta Isidro Nozal, mentre dietro è ancora Basso ad accendere la miccia iniseme a Michael Boogerd, con Damiano Cunego ad affiancarli. Con un ritardo di quindici secondi scollinano Rebellin e Bettini, incollato alla sua ruota.
Nella discesa del Civiglio, molto tecnica, Damiano Cunego tenta di ripetere l’impresa del Giro d’Italia al Passo Furcia e attacca sfruttando le sue doti: sette-otto secondi il suo vantaggio massimo, poi Basso e Boogerd riportano sotto il gruppetto.
Anche sul San Fermo Basso attacca e con lui restano Boogerd ed Evans. Perde terreno Cunego mentre alle loro spalle Bettini resta attaccato a Rebellin e mette il sigillo sulla Coppa del Mondo.
In discesa tornano in cinque: Basso, Boogerd, Evans, Cunego e Nardello. E in volata si lancia per primo Basso ma Cunego è implacabile e vince superando Boogerd e Basso.
Ordine d’arrivo
1. Damiano Cunego (Ita-Sae) in 6.17'55"
2. Michael Boogerd (Ned-Rab)
3. Ivan Basso (Ita-Csc)
4. Cadel Evans (Aus-Tmo)
5. Daniele Nardello (Ita-Tmo) a 2"
6. Marzio Bruseghin (Ita-Fas) a 17"
7. Eddy Mazzoleni (Ita-Sae)
8. Dario Frigo (Ita-Fas)
9. Franco Pellizotti (Ita-AlB)
10. Luca Mazzanti (Ita-Pan)
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