DILETTANTI | 15/06/2017 | 07:13 Tutto sospeso, fino all'ultimo colpo di pedale. Dopo il successo di Francesco Romano - promettente atleta siciliamno del Team Palazzago Aamrù, che ha conquistato la vittoria a casalincontrada regalando la prima gioia al ciclismo italiano - il Giro d'Italia si deciderà, non solo metaforicamente, sull'ultimo traguardo a Campo Imperatore. La salita al Massiccio del Gran Sasso emetterà il verdetto più atteso al termine dell'ultima giornata della rinata corsa rosa.
E’ ancora Francavilla al Mare che accoglie il ritrovo e la partenza della tappa conclusiva, tutta in terra d’Abruzzo. La città è una rinomata e frequentata stazione balneare di lunga tradizione, all’inizio del litorale conosciuto anche come “Costa dei Trabocchi” che inizia nella vicina Ortona, più a sud, con le caratteristiche strutture “a palafitta” che si estendono nel mare, usate per la pesca e molte trasformate ora in ristorante, che giunge sino a Vasto. Sviluppata, è pure l’agricoltura e la viticoltura che propone vini D.O.C. come il Montepulciano e il Trebbiano d’Abruzzo. Varie attività artigianali tradizionali nella maiolica e nella tessitura sono tuttora continuate.
Il turismo balneare è l’asse portante dell’economia cittadina che offre pure notevoli motivi architettonici con piacevoli ville, varie attività ricreative e culturali. Spicca il nome del pittore e studioso di fotografia Francesco Paolo Michetti (1851-1929), nativo della vicina Tocco di Casauria ma che trascorse qui la sua vita creando un cenacolo nella storica sede di un convento che acquistò e restaurò con artisti quali l’amico Gabriele D’Annunzio, il compositore Francesco Paolo Tosti nativo di Ortona, Edoardo Scarfoglio, Matilde Serao e intellettuali abruzzesi come lo scultore Costantino Barbella, lo storico Antonio De Nino e altri.
In partenza si percorre la strada fondovalle lungo il fiume Alento per poi passare sulla Tiburtina-Valeria e ripassare per Brecciarola, frazione dell’esteso comune di Chieti e giungere a Manopello Scalo, località già incontrate nella 6^ tappa. L’itinerario s’inoltra nell’interno e trova Popoli, da sempre centro di confluenza e passaggio di primarie vie di comunicazione con notevoli riferimenti architettonici, civili e religiosi, che ricordano la sua storia. E’ nato qui nel 1891 Corradino D’Ascanio, longevo ingegnere morto a Pisa nel 1981, l’inventore del primo prototipo d’elicottero moderno e, in seguito, progettista della mitica “Vespa” della Piaggio.
Si prospettano circa km. 7,4 lungo una salita che è nota come le “svolte di Popoli”, sede di un’ultra-cinquantennale cronoscalata per vetture e passaggio per molte edizioni della Mille Miglia e pure del Giro d’Italia. Dopo il GPM si passa in provincia dell’Aquila, nella zona conosciuta come “Piana di Navelli”, un altopiano carsico attorno ai 700 m. d’altitudine. Navelli appartiene al novero dei” borghi più belli d’Italia” con testimonianze architettoniche e paesaggistiche di peculiare validità. La piana è famosa per la coltivazione dello zafferano dalla metà dello scorso millennio, un prodotto pregiato con denominazione d’origine protetta“Zafferano dell’Aquila” che qui trova le condizioni ideali di crescita.
Si entra nel territorio comunale dell’Aquila passando per le frazioni di Bazzano, Sant’Elia e quindi la nobile città capoluogo, purtroppo gravemente e drammaticamente colpita dal disastroso terremoto del 6 aprile 2009 che ha causato lutti e ferite al suo storico, immenso, patrimonio artistico e architettonico e alle sue tradizioni di vita sociale e culturale. La corsa fissa qui il traguardo Intergiro. Appartengono sempre al capoluogo le località di Tempera, Paganica e Assergi, luoghi con motivi di vario interesse.
Qui inizia la lunga ascesa, sempre in territorio aquilano, verso il traguardo a quota m. 2128 m. di Campo Imperatore. Salita lunga, divisa in due parti. L’inizio è con pendenze abbordabili fra il 4 e il 7%, fino a quota m. 1750 circa, nella zona nota come Fossa di Paganica c’è un tratto di discesa e falsopiano e poi, quasi 6 km. in salita, con pendenze maggiormente decise, attorno al 9-10%, fino al GPM dell’arrivo.
Qui si sono concluse varie tappe del Giro d’Italia: nel 1971 vittoria dello spagnolo Vicente Lopez-Carril, nel 1985 con arrivo a Fonte Cerreto, a quota m. 1100 circa, successo per Franco Chioccioli, nel 1989 un danese vincitore, John Carlsen, infine, nel 1999, Marco Pantani primo dopo una tappa di oltre 250 km. promossa da Vito Taccone, popolare vessillifero del ciclismo abruzzese.
La storia ricorda qui la liberazione presso l’albergo di Campo Imperatore, nel 1943, il 12 settembre, di Benito Mussolini, operata da truppe tedesche al comando di Otto Skorzeny, nell’ambito dell’”Operazione Quercia”. Papa Giovanni Paolo II, Karol Woytila, amava sciare in questi luoghi.
Nel panorama maestoso del massiccio del Gran Sasso d’Italia, si estende il vasto altopiano di Campo Imperatore, con scarsa vegetazione, dominato dalla vetta del Corno Grande (m. 2912), la vetta più alta del sistema appenninico. Campo Imperatore è la più antica stazione invernale dell’Italia Centrale e la cui accessibilità è sempre garantita da efficienti impianti a fune oltre che dalla rete stradale. La caratteristica struttura dell’omonimo hotel, la chiesetta della Madonna delle Nevi, l’osservatorio astronomico, il giardino botanico alpino con annesso museo, le possibilità d’escursioni nella caratteristica ambientazione dell’altopiano che è stato il set dove si sono girati molti film di vario genere, saranno il maestoso scenario per la conclusione del rinato Giro d’Italia under 23-Giovani Promesse, per applaudire i protagonisti, tutti, con i vincitori delle varie classifiche sul podio. Un nuovo capitolo di una storia che si riannoda e si ricollega a un importante passato e che guarda, con fiducia, a uno stabile futuro - è l’auspicio di tutti - migliore, con valenze d’eccellenza a livello internazionale.
Giuseppe Figini
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