Rapporti&Relazioni
Giro da scrivere, Giro da leggere

di Gian Paolo Ormezzano

Urbano Cairo, presidente del Torino Calcio meglio noto come Toro ma soprattutto proprietario fresco della Rcs, dunque del Corriere della Sera ma anche della Gazzetta dello Sport e quindi della corsa rosa, ha constatato che il Giro d’Italia fattura un quinto del Tour de France, e siccome è uomo d’af­fari oltre che di sport e di editoria (a proposito, l’editoria è ancora un affare?) è interessante attendere, proprio mentre il Giro numero 100 si dipana, le novità della sua gestione, anzi della sua proprietà, sia pure per il prossimo anno.

Il Giro di questo 2017 si è as­se­gnato la partenza dalla Sar­degna e il sardo Aru, attesissimo chez lui, si è pre-ammaccato tutto in un incidente. Il Gi­ro di questo2017 dopo l’approdo in Sicilia è stato programmato per risalire la penisola evitando in linea di massima le grandi città (massimo rendez-vous cittadino per un pronti-via da Firenze), e concludersi a cronometro con la frazione da Mon­za a Milano dopo avere, salvo in tre casi, frequentato località di partenza che non sono state quelle di arrivo il giorno prima, facendo pensare ad operazione di mar­keting o meglio di marketting per raccogliere due contributi economici diversi da due di­ver­si centri. Trasferimenti a go-go, minimi e no, comunque trasferimenti continui e dunque tanto Giro in auto, e per tutti. In piedi, speriamo, nel fu­turo qualcosa, o meglio mol­to, di organizzativamente nuo­vo, magari con una visione fu­turibile delle cose, e dunque anteponendo le prospettive di introiti futuri alla raccoltina di soldi pochi, maledetti ma su­bito.

Ecco, siamo giunti al pun­to: sentirci cioè deontologicamente ob­bligati a dire come vorremmo il Giro prossimo venturo, an­ziché criticare quello attuale in maniera tutto sommato facile o meglio (cioè peggio) faciloide, e sicuramente un po’ ga­glioffa. Parlando dal nostro pun­to di vista, che è giornalistico ma che spera e tenta di es­sere qualcosetta di più o quantomeno di diverso, pensiamo di avere alcune idee “buone” per il Giro, e non in chiave di imitazione sottomessa o opposizione velleitaria nei riguardi del Tour. Sono idee, come dire?, intellettuali, dunque secondo il balordo sentire comune poco ciclistiche. La pri­ma è quella di una vasta operazione letteraria, diciamo pure culturale, legata al Giro. In parole povere ma (forse) belle il lancio di un colossale concorso nazionale (la diffusione via tivù sarebbe automatica e gratuita) per una frase, davvero, una brevissima definizione,uno slogan,insomma poche forti e valide sillabe sul Giro d’Italia. Giurie al disopra di ogni sospetto (ci sono ancora almeno dieci italiani grandi intellettuali onesti e potenziali validi giurati) e premi assortiti: su tutti però quello una telepubblicizzazione spinta (Cairo possiede pure l’emittente na­zionale detta La7).

Poi chiameremmo al se­guito una troupe di in­tellettuali. Ce ne sono in Italia a milioni, ottimi e pessimi ma comunque abbondanti, tanti in bolletta permanente, e facilissimissimo sarebbe attirarne alcuni. Spon­so­riz­za­zione facile, attraente per gli industrialotti e neanche troppo cara. Spese pagate, gettoncino giornaliero, produzione ad ogni tappa di una sorta di componimento. Pubblicazione del meglio sui tanti giornali di Cairo, telediffusione giornaliera. In un’Italia che ha piu scrittori che lettori l’operazione sarebbe facile assai. Offerta ai giornali non di Cairo del componimento (migliore) del giorno, gratis. Se il tutto fosse un flop, ci sarebbe finalmente la prova che siamo un paesaccio becero e che non c’è niente da fare persino col Giro, e a questo punto l’attesa della bomba atomica, nordcoreana o no, sarebbe persino gradita.
Chi ci ha letto sin qui può pensare ad uno scherzaccio giornalistico, ad una nostra follia. Invece no, non scherziamo e addirittura pensiamo di essere lucidi. D’altronde quando, anche e specialmente in questi giorni, si disserta sul perché il Tour è più del Giro, si sentenzia so­len­nemente: trattasi di una dif­ferenza culturale. Noi ci preoc­cupiamo soltanto di co­me intaccare un pochino questa differenza. Personalmente ricordo che ben più di mezzo secolo fa, all’epoca dei primi dei miei ventotto Giri d’Italia, furoreggiava il concorso sugli ordini di arrivo, tappa dopo tappa, un certame così frivolo che persino io vinsi il premio massimo, una sorta di classifica finale, e però a bilanciare questo svago banale avevamo varie sollecitazioni a scrivere, narrando la corsa e ambientan­dola, dei begli ar­ticoli, da mandare poi a questo e quell’ente turistico o vi­ni­colo o al­tro. Si producevano belle cosine e si riceveva, in caso di vittoria, del buon vino, il che può an­che essere il massimo della vi­ta. E c’era persino lo sti­molo a seguire la tappa sen­za correre subito in sala stampa da­vanti al video, così facendo addirittura del giornalismo.
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Si apre nel segno del francese Bruyere Joumard la Coppa del Mondo di Ciclocross Juniores. Nella prima manche di Tabor, nella Repubblica Ceca, grande prova degli azzurri Grigolini e Pezzo Rosola che al termine di una gara tiratissima e spettacolare...


Nel ciclismo il segreto per vincere è l’armonia e la coralità: tanto più una squadra è coesa, tanto più le sue possibilità di arrivare al successo aumentano. Di tutto ciò ne è consapevole il diesse Matteo Berti che conquista il...


Come nella gara maschile anche tra le ragazze arriva un terzo e un quarto posto per merito di Pellizotti e Bianchi. E' Barbora Bukovska ceka di Ostrava 17 anni a vincere la prima prova della Coppa del Mondo di Ciclocross...


Altri due corridori italiani rimasti senza contratto, a causa della chiusura delle formazioni in cui militavano, hanno trovato un ingaggio per la prossima stagione. Entrambi scenderanno di categoria ma sono determinati a sfruttare l’occasione per riconquistarsi un posto nel ciclismo che...


Nella giornata dedicata ai festeggiamenti dell’agenzia A&J è stato l’atleta più richiesto, d’altronde ormai è sempre così, quando Tadej Pogacar compare si accende l’attenzione di tutti i tifosi ed addetti ai lavori. Al torneo di padel organizzato dai fratelli Johnny...


Questa sera andrà in scena l’ultimo ballo di Elia Viviani, il campione azzurro che nei suoi anni da professionista ha ottenuto 90 vittorie. Il  veneto ha scelto la Zesdaagse per chiudere la sua carriera. La Sei Giorni di Gand, l’iconico...


Si avvicina l'appuntamento con La Notte degli Oscar, che segna la conclusione ideale della stagione 2025 e traghetta verso una nuova avventura. Di scena ci saranno, come sempre, i migliori atleti dell'anno in ogni categoria: ve ne presentiamo uno al...


Sono stati 61 in totale i ciclisti italiani al via dei Grandi Giri corsi nel 2025, cinque in più rispetto alla scorsa stagione. Tra loro, 15 ne hanno disputati due. Nelle classifiche generali, i migliori piazzamenti sono stati la quinta...


Hayley Preen, nuova campionessa africana di ciclismo su strada, racconta con il proprio excursus sportivo una storia di multidisciplinarietà. E mica solo a pedali, anche se quando si parla del Sudafrica il mix tra attività di stradista, gravel e mtb...


Si è svolta ieri la “Festa del ciclismo bresciano”: il Comitato Provinciale di Brescia, organizzatore della cerimonia, ha celebrato la stagione 2025 dei propri campioni. Teatro della manifestazione l’Auditorium Capretti presso l’Istituto Artigianelli, nel cuore di Brescia.  A fare gli...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024