Scripta manent
Sanremo così per sempre

di Gian Paolo Porreca

L’ anno scorso, il me­dico degli oc­chi ci aveva rigorosamente vietato di vederla, la Milano-Sanremo. Ma quest’ anno, no. Quest’ an­no ce la siamo potuta vedere (nuovamente) e ci siamo davvero - come si dice a Na­poli, anche se io bene proprio non so scriverlo il dialetto della mia città -, arrecreati. Diciamo, con malcela­ta autoironia, ci siamo rifatti gli occhi.
Mon dieu, che corsa, e che finale. Senza Pompeiana, sen­za Manie, dicevano, dubitavano….
Ma chi se ne può fregare di meno, di una collinetta in più, a fronte di un filo teso di emozione e adrenalina pu­ra - anzi no, quella mi­gliore degli stimolanti propri, la noradrenalina -, come è stato il finale della San­remo 2014?
Non ce la togliete, allora, la Sanremo della enorme facilità e della straordinaria difficoltà.

Non ce la togliete, o ri­muo­veteci pure per punizione sta rubrica, la Sanremo del solo Mago Turchino, dei soli Tre Capi, della ben posta Ci­pressa, del Poggio per le aqui­le, no, non ce la togliete. E non negateci il volo da Ica­ro che dei 294 chilometri to­tali, da Milano alla Rivie­ra, si brucia in una planata, in una nota sola. Di autore, di scrittore autentico, però.
Il segno di Kristoff, l’abbiamo appena ammirato. Reli­gio­so, o monumentale. Ma quel sigillo è stata l’ epigrafe di una rappresentazione sen­za eguali recenti, per come l’abbiamo vissuta. O letta. O rivista, alla rinfusa.

Dove mettete l’affondo gentile di Sonny Col­brelli, ed un ra­gazzo di nome Sonny non può non avere un futuro letterario, o musicale? Bastava, chissà, crederci un po’ di più. E non guardarsi indietro. E se ci fossero state Pom­peiana e Manie a dare sincopi anomale, avremmo ammirato la regia di Luca Paolini, anche se non ne condividiamo affatto la bar­ba, la regia nei tratti più difficili appunto, altro che telecamere nobili, la pianura do­ve tutto e nulla succede, ma succede tutto?
E ci fossero state altre più di­luite chances di offesa, lun­go il percorso, saremmo qui a dedicare una apoteosi, non a Kristoff, blasfemi, ma a quel Vincenzo Nibali che è stato ad un passo dal siglare una impresa non di altri tem­pi, come si dice, bensì dei tempi giusti del ciclismo? Una impresa straordinaria, con l’attacco secco sul­la Ci­pres­sa, e la picchiata sull’Au­relia. Una favola più da Coppi, che da Merckx… Sarà stato il celeste intrigante della ma­glia Astana.
Non toglieteci in futuro la Sanremo di quest’edizione, rendendola diversa da questa.

E non rimuovete quel di­ritto unanime al so­gno che in una cor­sa senza asperità ruvide, ma così inesorabilmente se­lettiva, per distanza e stagione, ne resta il fascino divino.
Spirito divino, la Sanremo. Gli ultimi alla partenza, possono diventare i primi all’arrivo.
E dedicate, a mio no­me, se non lo fa la RCS Sport, un premio speciale a Maarten Tjallingii, quell’olandese della Belkin, uno che d’altra parte aveva co­minciato a gi­rare il mondo con la “Marco Polo”, e che aveva vinto per avventura in Cina, prima di vincere di rito in Belgio, au­tore dell’impresa forse più incredibile di un giorno agonistico infinito. Lui, uno to­sto, 36 anni, in fuga, ed ultimo a ce­dere, dal chilometro 4 al 276 o giù di lì, per un primato storico di 272 chilometri all’avanguardia.
E ca­pace pure di arrivare al traguardo 41°, prima di Vin­cen­zo Nibali stesso, che era stato pure il primo a riprenderlo.

Mon dieu, un ciclismo di attributi, niente da dire, quel­lo della Sanremo 2014. Ed anche di tanti superlativi che ci auguriamo non vengano smentiti mai.
Come il percorso sacro della Sanremo.

Gian Paolo Porreca,
napoletano,
docente universitario
di chirurgia cardio-vascolare,
editorialista de “Il Mattino”
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Simon YATES. 10 e lode. Corsa d’attacco, fin dal mattino, fin dalle prime battute e nessuno lo batte. Troppo scaltro, troppo esperto per tutti: lascia fare, il professore, poi non fa domande, ma decide di far vedere come si fa....


Nel giorno della festa nazionale di Francia al Tour di parla inglese: il britannico Simon Yates ha conquistato la vittoria nella decima tappa - la Ennezat-Le Mont-Dore (Puy de Sancy) di 165, 3 km - mentre l'irlandese Ben Healy ha...


Il mese di agosto porterà con sé le emozioni del grande ciclismo, e Valsir sarà al fianco di Lang Team come partner ufficiale del prestigioso Tour de Pologne UCI WorldTour, in programma dal 4 al 10 agosto. Un impegno...


Dopo il Team Giorgi Brasilia ISI Service, un altro storico team Juniores annuncia che nella prossima stagione non sarà in gruppo: si tratta della Aspiratori Otelli Alchem Cwc. Come scrive Angiolino Massolini su BresciaOggi, la società di Sarezzo tiene però...


Non finisce di stupire il Gruppo Sportivo Mosole nel 50° anno della fondazione. Gli atleti del presidente Luca Pavanello hanno sbancato il 13° Trofeo Albergo Montegrappa vincendo sei corse tra esordienti e giovanissimi. Hanno cominciato al mattino i giovanissimi vincendo...


Potremmo senza dubbio definirlo il kit più veloce prodotto da Castelli ed è quello con cui il team Soudal Quick-Step sta correndo il Tour de France 2025. Aero Race 8S Jersey e Free Aero Race S Bibshort sono posti da Castelli al vertice della propria...


Dal sito ufficiale Team Polti VisitMalta Tre domeniche, tre vittorie per il Team Polti VisitMalta. Dopo il titolo nazionale maltese in linea di Aidan Buttigieg e la volata inaugurale vincente di Peñalver in Cina, ieri lo stesso Buttigieg ha fatto il pienone di campionati maltesi conquistando...


Nel cuore della bassa Toscana, tra le colline sinuose della Maremma, i borghi in pietra e le strade bianche che hanno fatto la storia del ciclismo, prende vita uno degli eventi gravel più originali del panorama italiano: InGravel. Un appuntamento...


Se le iniziative, come logico, vengono fatte per dar conto delle intenzioni e dei contenuti che animano i loro promotori, è praticamente impossibile non osservare che la tavola rotonda promossa l’11 luglio dalla Lega Ciclismo insieme all’ Acsi, ha fondamentalmente...


Come è possibile che un corridore con i numeri di Simon Pellaud, capace fino all’anno scorso d’infiammare con le sue fughe corse World Tour e non solo, sia finito in Cina? Cosa l’avrà spinto, lui che vive in Colombia,...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024