Editoriale
SPERIAMO. È passato un anno. Esattamente da un anno gridiamo con la voce che ci rimane, per le poche orecchie di chi vuol sentire, che così non si può andare avanti. Il ciclismo è allo sbando. Il ciclismo è ad un punto di non ritorno. Il ciclismo che per i benpensanti non morirà mai, sta vedendo la morte in faccia senza che nemmeno se ne renda fino in fondo conto. Dopo un anno è arrivato anche il numero uno dello sport italiano, il presidente del Coni Petrucci, a dirci che siamo fuori strada. Che la politica di Renato Di Rocco non paga. Che il suo modo di agire è perdente, perché come mia mamma mi soleva ricordare «il medico pietoso fa la piaga fetida». E di olezzo ammorbante nel mondo del ciclismo se ne sente troppo già da troppo tempo. Ormai il ciclismo ha le sembianze di una discarica: siamo come Napoli che vive da tempo in emergenza rifiuti.
Ne ho parlato a cuore aperto recentemente con Renato Di Rocco, il nostro presidente, per il quale nutro immutata stima, e mi auguro di cuore che decida anche di ricandidarsi dopo le olimpiadi di Londra, ma ad una condizione: che cambi atteggiamento. Basta Renato con il buonismo. Basta con la distribuzione dei «sì» incondizionati a destra e a manca. Basta con la polvere sotto il tappeto. I problemi ci sono e vanno sbattuti sul tavolo. Vanno affrontati e possibilmente risolti: non c’è altro tempo da perdere. Caro Renato siamo in tanti a chiederti più coraggio, anche il tuo amico Gianni Petrucci. A costo di scelte impopolari e dolorose, devi osare di più. A questo punto sei nella posizione ideale: tu e il ciclismo non avete più niente da perdere. Abbiamo perso quasi tutto: ci resta solo la speranza. E tu la rappresenti.

BELLA DOMANDA. Ultima riunione tra l’Uci e i team di World Tour e Professional prima del Giro: a Bruxelles, il 18 aprile scorso. Tra le tante cose da dibattere si doveva parlare anche e soprattutto di regolamenti in vista della stagione 2012. Già di per se questa è una follia: ogni anno un regolamento nuovo. Ogni anno procedimenti diversi per accedere alla licenza di World Tour e quant’altro. La cosa bella è che nessuno sa quali siano le classifiche, i punteggi dei vari corridori (i migliori 15 di ogni team danno il valore sportivo di una squadra). Risposta data ai team? «Abbiamo una ottima software-house: è molto qualificata, non dovete temere di nulla». Temiamo.
Poi qualche folle ha cercato di capire, di districarsi nei meandri dei nuovi meccanismi che vi elenchiamo così alla rinfusa, perché anche messi in ordine la situazione non migliorerebbe di una virgola: regna la confusione più totale e assoluta, fatta di «vedremo e verificheremo…». Domanda: i punteggi delle cronosquadre in una gara a tappe a chi finiscono? Per intenderci, gli 8 punti per il Tour i 7 per il Giro e i 6 per la Vuelta, finiscono a tutti i nove partecipanti del Tour-Giro-Vuelta o sono 9 punti che vanno suddivisi equamente tra i nove partecipanti? E visto che in una cronosquadre i tempi vengono presi ai primi cinque, gli altri quattro se si staccano, possono eventualmente beneficiare dei punti in palio? Risposta: «Bella domanda…».
Non parliamo poi dell’attribuzione dei punti. Chi vince il Tour prende 40 punti. Chi vince il Giro e la Vuelta 30. Chi si aggiudicherà il Giro della Cina 15. Tirreno- ParigiNizza-Delfinato addirittura 20. Non male no? Il Giro della Cina vale già metà del Giro. E la Tirreno o il Delfinato valgono metà Tour e quasi il Giro. Ci hanno pensato a lungo i cervelloni di Aigle. Per la serie: se ogni anno si mette mano al regolamento ci sarà pure una ragione. Una ve la do io: il regolamento è da rifare perché è semplicemente ridicolo. Ma andiamo avanti.
È stato reso noto anche il periodo dei trasferimenti dei corridori: le trattative possono andare dal 1° agosto al 20 di ottobre (regola per altro cambiata in corso d’opera lo scorso 1° di aprile). Il rinnovi contrattuali, invece, si possono eseguire quando si vuole. Ma se un corridore risolve il proprio contratto consensualmente durante la stagione, ad esempio il 15 di giugno, il 16 può essere ingaggiato da un altro team? Anche a questa domanda, i Signori dell’Uci e dei Regolamenti hanno risposto ammirati: «Anche questa è proprio una bella domanda…».
Il 20 ottobre bisogna presentare i primi 15 contratti sui quali vengono calcolati i punti (come abbiamo già detto, le squadre nemmeno sanno dove si possono reperire queste classifiche e di conseguenza consultare i punti dei corridori). Si ha poi un mese di tempo per presentare i restanti 15 contratti. Ma se si deve fare tutto entro il 20 di ottobre, se ogni trasferimento deve essere fatto entro questa data e, soprattutto, se si è un team che ambisce ad avere una licenza di World Tour e si devono mettere sotto contratto almeno 30 corridori, ma si è anche costretti ad aspettare il parere vincolante della commissione licenze e poi si viene bocciati, degli altri 5 corridori che ci avanzano (per le Professional bastano 25 atleti) cosa ce ne facciamo? E soprattutto come possiamo a quel punto liberarcene, visto e considerato che al 20 di novembre non possono più essere effettuati i trasferimenti? A tutte queste domande i dotti e sapienti cervelli dell’Uci hanno risposto estasiati: «Bellissima, davvero bella anche questa domanda…». Beh, belline anche le loro risposte. Soprattutto bellissimo il loro regolamento: criptato e criptico.
Pier Augusto Stagi
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