Gatti & Misfatti
Boomerang Vaccaroni

di Cristiano Gatti

Ancora ricordo con un brivido l’ondata di insulti e maledizioni che mi investì, qualche anno fa, dopo essermi dichiarato sul ciclismo femminile. Semplicemente, cercai di spiegare perché non sia mai riuscito a cogliere il fascino e l’incanto del settore rosa. Gusti e pareri personali, niente di che. Eppure bastò per puntarmi come un mezzo belzebù che aveva osato profanare la sacralità di un dogma. Loro, i loro fidanzati, i loro direttori sportivi: sempre pronti a begare e a prendersi per i capelli su tutto, questa volta uniti contro l’odioso nemico. Ovviamente nel segno del più nobile rispetto delle opinioni.

Anche se so già di prenotarmi una nuova dose – praticamente un vitalizio - di insulti, anche se so di dare un grosso dispiacere al direttore Stagi, che alle ciclofemmine vuole molto bene, tutto questo non mi impedisce di tacere neppure stavolta. È passato tanto tempo, da allora. In quella occasione, le più emancipate delle cicliste mi spiegarono che il problema non stava nel ciclismo femminile, ma nella mia testa e nella mia anima: naturalmente testa e anima da bieco maschilista. E poco importava che avessi cercato di argomentare come comunque, a parte i miei gusti, il movimento soffrisse di suo, vittima di una totale mancanza della cosiddetta base per un serio reclutamento, e dunque - a seguire - dell’adeguata selezione qualitativa. Niente: il ciclismo femminile era bellissimo, in piena salute, destinato a un futuro radioso. Alla faccia del becero.

Ecco, è passsato qualche anno, e nonostante mi sia imposto già allora di non provocare inutilmente, adesso mi sembra doveroso riparlarne. L’appuntamento è obbligatorio, visto il fatto nuovo dell’annata 2005, segnalato a caratteri giganteschi da giornali e televisioni: Dorina Vaccaroni, olimpionica della scherma in un’altra era, adesso fa la ciclista di professione.

C’è chi, nel settore, ha salutato gongolando il nuovo arrivo, cogliendone gli aspetti propagandistici e promozionali. Ecco, è soltanto di questo che voglio parlare velocemente, prima di richiudermi nella mia ottusità. La Vaccaroni ciclista professionista. Se per i geni del marketing resta la più grande trovata del secolo, voglio dire chiaro e forte che per me è esattamente il contrario: trovo questo ingresso triste, patetico e anche tragicamente masochistico. Non per lei, ormai madre di famiglia, che ha tutto il diritto di fare della sua vita quanto più le aggrada: dico per il ciclismo femminile, nella sua identità e nella sua dignità.

Vogliamo parlarne? Faccio solo un esempio: davvero saluteremmo uno Zola o un Pagliuca con enfasi e orgoglio se, una volta appese le scarpe al chiodo, si presentasssero al Giro d’Italia al fianco di Cunego e Basso? A parte la piccola questione che già un’idea del genere sarebbe irrealizzabile, oltre che improponibile. Ma mettiamo pure che qualche folle riesca ad allestire l’operazione. Forza, stiamo sereni: che cosa diremmo se al Giro del prossimo anno si presentasse, oltre a Zola, che so, uno Schumacher o un Rosolino? Proprio così, indovinato: diremmo che sono pagliacciate. E già adesso, comunque, senza neppure addentrarci nel grottesco degli esempi, tutti quanti noi sappiamo che nessun atleta, per quanto fuoriclasse, per quanto fenomenale, potrebbe a fine carriera cominciarne subito un’altra, molto impegnativa, ai massimi livelli. O dico per caso fesserie?

Praticamente, siamo già a posto. Non ho granchè da aggiungere. Alle signore e ai loro fidanzati, che qualche anno si offesero a morte, rivolgo soltanto questa nuova meditazione personale. Per spiegare bene lo stato di salute e il livello qualitativo del loro movimento non servono tante risse, tante discussioni, tanti convegni: basta dire che un’ex schermitrice, ormai quarantenne e madre di famiglia, si presenta tranquillamente alla partenza delle grandi corse. È un superuomo lei, o è disastroso e imbarazzante il livello dello sport che la accoglie? In attesa della risposta, chiudo con un’altra domanda senza malizia: siamo sicuri che la Vaccaroni, anziché un geniale spot, non sia un sinistro boomerang?
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
La Biesse Carrera Zambelli bissa il successo dello scorso anno e si laurea per la seconda volta campione d'Italia cronosquadre della categoria donne juniores. La formazione bresciana, composta da Erja Giulia Bianchi, Giulia Zambelli, Alessia Locatelli e Maria Acuti ha conquistato il...


Non ci sono più dubbi circa il fatto che per Paul Double il 2025 rappresenti la stagione della svolta. A 29 anni compiuti e alla prima stagione in una squadra World Tour, il corridore britannico infatti non solo ha...


Si è spento nella notte Nunzio Pellicciari, ex professionista reggiano, classe 1935. Aveva corso nella massima categoria dal 1959 al 1963 vestendo le maglie della San Pellegrino, della Molteni, della Torpado e della San Pellegrino - Firte. Chiusa la carriera...


Paul Seixas è il nuovo simbolo del ciclismo francese. A 19 anni è arrivato settimo al Giro di Lombardia, un evento straordinario perché è il più giovane corridore nella storia, ad essere entrato nei primi 10 alla sua prima Classica...


L’Italia continua a lasciare il segno ai Mondiali di paraciclismo su pista in corso a Rio de Janeiro. Dopo il brillante esordio nel chilometro da fermo,  Claudia Cretti ha portato ancora l’Italia sul gradino più alto del podio nella...


Parla britannico (ma anche un po’ italiano) l'arrivo in salita del Tour of Guangxi 2025. Sull'iconico e durissimo traguardo di Nongla, infatti, ad imporsi è stato Paul Double che, con una scalata solidissima e un’accelerazione decisiva portata nell’ultimo chilometro, è...


Stando all’ultimo aggiornamento del ranking UCI del triennio 2023/2025, la Cofidis si è presentata in Cina al Tour of Guangxi da ventesima formazione in graduatoria con un ritardo di 400 punti da colmare nei confronti della diciannovesima posizione occupata...


Protagonista delle volate al  Tour of Chongming Island, dove ha concluso due tappe su tre salendo sul podio e classificandosi terza nella classifica a punti, Mia Griffin lascerà la Roland Le Dévoluy per approdare nel 2026 alla Picnic PostNL. Campionessa...


Si è aperta uffuicialmente a Jesolo l'edizioene 2025 dello Jesolo Bike Festival, un evento ormai affermato che include e celebra le discipline ciclistiche, dal gravel alla strada, dal vintage alle gare per giovanissimi, coinvolgendo appassionati e ciclisti, con un ambiente...


Terza proclamazione di un vincitore dell'Oscar tuttoBICI 2025 e secondo atleta che si prepara a tornare sul palco delle premiazioni per il secondo anno consecutivo. Dopo essersi imposto lo scorso anno tra gli Esordienti di primo anno, infatti, il veneto...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024