
Sempre silenzioso e imperscrutabile, Jonas Vingegaard oggi ha incontrato la stampa, nella consueta conferenza prima del via della Grande Boucle. Saranno 21 giorni di corsa difficili, dove il danese, dovrà dimostrare di essere più forte di Pogacar, che ha vinto già tre edizioni della corsa gialla, contro le due vittorie di Vingegaard.
«Il mio piano per battere Pogacar? Ovviamente abbiamo un piano ma non ve lo dirò, non possiamo condividerlo con i media – ha esordito con un bel sorriso il danese – posso dire però di essere nella mia condizione migliore».
La Visma – Lease a Bike non ha dubbi e l’unico obiettivo possibile per il team olandese è la vittoria finale. Pogacar ieri ha fatto i complimenti a Vingegaard e anche il danese ha voluto ricambiare.
«Sono stati complimenti molto belli da parte di Tadej, lui è un bravo ragazzo e, insomma, credo che nel Delfinato abbiamo visto che era più bravo di me sulle salite più lunghe, ma spero che al Tour la situazione sia migliore rispetto al Delfinato, Abbiamo una squadra forte e crediamo nel nostro piano».
I primi dieci giorni bisogna correre con cautela, per Vingegaard sarà importante concentrarsi su questo ed evitare di trovarsi in situazioni di pericolo.
«Penso che i primi dieci giorni siano sicuramente molto, molto importanti. Sarà un inizio molto frenetico. Non ho mai provato uno sprint di gruppo nella prima tappa, quindi sarà la prima volta anche per me e credo che sarà tutto molto frenetico. Sono convinto però che nei primi 10 giorni bisogna davvero cercare di non mettersi nei guai, di non perdere tempo e poi, ovviamente, in montagna si potrà fare la differenza».
Anche lo scorso anno il danese è arrivato alla partenza del Tour preparato, ma ha assicurato che questa volta sarà diverso e sarà molto più competitivo.
«Certo, anche l'anno scorso ero ad al top, ma in modo diverso. Avevo meno massa muscolare ed ero anche molto più leggero, quindi ovviamente ora sono più pesante rispetto all'anno scorso, ma è solo una questione di massa e sappiamo che darà anche molta più potenza. Quindi sì, posso dire di essere al livello più alto che abbia mai raggiunto».
Lo scorso anno, la preparazione del danese era stata compromessa dall’incidente al Giro dei Paesi Baschi, ma questa volta, la situazione è diversa e Vingegaard è certo di essere più avanti.
«L'anno scorso sono tornato da quel terribile incidente e, a dire il vero, ci ho messo molto più tempo di quanto pensassi per riprendermi. Direi che adesso il mio corpo si sente esattamente come prima dell'incidente, ma solo da pochi mesi. Ci ho messo quasi un anno per tornare allo stesso stato fisico. E ovviamente, stando a letto per due settimane, avevo perso molta massa muscolare. Abbiamo cercato di recuperarla e ci siamo riusciti. Ora la differenza è enorme».
La prima settimana sembra essere adatta a uomini come Van Aert e Vingegaard sarà contento se il fiammingo riuscirà ad ottenere delle vittorie, ma senza dimenticare l’obiettivo principale: vincere il Tour de France.
«Sarò molto contento se Wout riuscirà a vincere una o più tappe e se potrà correre qualche giorno in maglia gialla. Ma abbiamo anche parlato del fatto, che l'obiettivo principale è quello di vincere la maglia gialla e portarla a Parigi e non vogliamo scendere a compromessi. Se dovesse esserci la possibilità di dare il mio contributo senza compromettere la situazione, allora mi piacerebbe farlo. Ma sento anche di essere nella migliore forma che abbia mai trovato in vita mia ed è difficile capire dove andremo finché non arriviamo in gara».