Editoriale

di Pier Augusto Stagi

Il cielo è color acciaio, gelido e freddo. Eppure c’è un sole abbagliante là fuori, ma ha il calore di una luce al neon. Sarà il nostro stato d’animo, sarà il nostro cuore scosso o la nostra mente confusa da mille pensieri, ma è così. Tante situazioni ci hanno scompaginato le carte in questo tardo inverno, che si è trasformato in inferno e in una primavera che tarda ad arrivare e non abbiamo ancora potuto accarezzare e gustare come ad ogni anno con l’avvento della Sanremo, cancellata al pari delle Strade Bianche, della Tirreno e del Giro di Sicilia, ma anche del Giro d’Italia e di tutto ciò che attorno a questi eventi ruota, scorre e corre.

UNICO. Tutto fermo, tutto allontanato e rimandato più in là, spostando una luce di ripresa, in questa notte di gelo. Per Gianni Mura il primo giorno di primavera è stato l’ultimo. Niente fiori, niente mare di Ischia e vino gelido con le pesche. Fine della corsa per un grandissimo giornalista che ha amato lo sport del pedale più di ogni altra cosa. Ha amato il ciclismo di memoria, più che di cronaca, nonostante fosse sempre sul pezzo, sempre sulla notizia, come pochi altri. È stato tradito al par nostro da Lance Armstrong, del quale ha scritto tutto il bene possibile, per tutto il bene che il texano seppe dare e regalare in una magnifica rappresentazione del suo essere bugiardo (livestrong). Un baro come tutti e più di tutti: come nessuno. Non l’ha mai maledetto, Gianni. Ha taciuto e ingoiato il rospo, come tanti di noi. Non è stato il solo, anche se lui unico lo era per davvero. 

GUARDIAMOCI IN GIRO. In questi tempi di coronavirus, dove il mondo dello sport si è palesato per quello che è, quello del ciclismo ne è uscito a testa alta e a busto eretto. In particolare quello italiano, con i provvedimenti presi da Federciclismo e Accpi (il sindacato dei corridori), unitisi per bloccare l’attività dei corridori professionisti, nonostante il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri consentisse loro di proseguire regolarmente gli allenamenti. E che dire della Rcs Sport, che con lungimiranza e fermezza ha affrontato la questione spostando più in là Strade Bianche, Tirreno, Sanremo e Giro d’Italia senza colpo ferire? Senza isterismi, con assoluto senso di responsabilità, cosa che non si può certo dire per il mondo del calcio, che nel pallone c’è finito per davvero. Mentre Nba e F1 non hanno impiegato un attimo a prendere decisioni importanti e definitive, il mondo del calcio ha continuato a litigare per tutto, anche per la ripresa degli allenamenti. Spesso noi del mondo del ciclismo siamo soliti piangerci addosso, convinti di non aver manager di livello e all’altezza, poi alla resa dei conti, quelli del futbol mostrano tutti i loro limiti mettendo in scena la loro grande gazzarra globale. Sanno fare i grandi grazie a magniloquenti e sempre frequenti sponsorizzazioni derivanti dalla politica, non certo perché supportarti da illuminate strategie e da sapienti manager. Il Covid-19, questo maledetto virus, se un merito ha avuto, è di averli messi tutti miseramente a nudo. D’altra parte è bene rammentarlo, il calcio degli ultimi anni è passato da un “lider maximo” che di nome faceva Luciano Moggi - ferroviere - a Claudio Lotito - che è pur sempre un uomo delle pulizie -, senza offesa per certi lavori. In mezzo Carlo Tavecchio, il presidente federale delle banane e di “Optì Pobà”. Qui sta il tutto, il poco e il relativo del tanto decantato mondo del pallone. È bene ricordarselo, per riprendere il nostro cammino, più consapevoli della nostra forza, dei nostri limiti e delle nostre potenzialità. Guardiamoci in Giro: non siamo messi poi così male. 

ARCOBALENO.È un mese strano questo, senza corse e senza aria, senza niente. Un mese fatto di attese, alcune disattese. E chissà quando potremo tornare a respirare l’aria pura della quotidianità. Della routine più consolatrice e rassicurante. In attesa che qualcosa di buono possa succedere quanto prima, per poter tornare a nutrirci felici anche dello sport che più amiamo, noi di tuttoBICI vi regaliamo con tutto il cuore una copertina dedicata a Filippo Ganna, per la quarta volta campione del mondo dell’inseguimento. L’uomo dei tempi mondiali e delle progressioni infinite. L’uomo dell’iride che per i francesi altro non è che l’arcobaleno, quello che presto torneremo a vedere in un cielo tinto d’azzurro, che per il momento ha ancora il colore dell’acciaio, gelido e freddo, nonostante un sole abbagliante e il calore di una luce al neon.

Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
La Lidl-Trek aveva cerchiato la prima tappa del Giro d’Italia e Mads Pedersen non ha deluso nel finale, vincendo tappa e indossando la maglia di leader della corsa. Il campione danese in questa stagione aveva fatto vedere la sua ottima...


Il volto nuovo sul podio del Giro d'Italia a Tirana è quello di Francesco Busatto, quarto al traguardo e maglia bianca di miglior giovane. Il ventuduenne vicentino della Intermarché Wanty è il ritratto della felicità e spiega: «Sapevo di essermi...


Il Giro di Mikel Landa è finito a 5 km dalla conclusione della prima tappa: lo spagnolo, infatti, è rimasto coinvolto in una caduta avvenuta in discesam una curva vesro sinistra, una scivolata sulla destra, tre corridori che finiscono fuori...


Che noia il Giro con Pogacar, che noia il Tour con Pogacar, che noia le classiche con Pogacar: meno male, stavolta Pogacar si è levato dalle scatole e possiamo finalmente divertirci. Torna il Giro da sogno, equilibrato e combattuto, aperto...


Stupore per i programmi di contorno Rai trasmessi da Lecce mentre il Giro è in Albania: l’azienda smentisce che, dopo gli anni del covid, sia ancora in vigore il distanziamento. «E’ un Giro da seguire dalla prima all’ultima tappa» (Stefano...


Mads Pedersen conquista la prima tappa del Giro d'Italia, la Durazzo-Tirana di 160 km, e la prima maglia rosa. Una frazione che ha mantenuto le attese della vigilia, con la Lidl Trek che ha fatto un grandissimo lavoro sulle salite...


Nasce una stellina nel movimento ciclistico francese: il diciannovenne Aubin Sparfel ha conquistato il suo primo successo tra i professionisti imponendosi nel Tour du Finistere. Il portacolori della Decathlon AG2r La Mondiale Development, che fino allo scorso anno correva tra...


Eline Jansen, olandese classe 2002 in forza alla VolkerWessels, ha festeggiato la sua seconda affermazione in carriera tagliando per prima il traguardo dell'unidicesima edizione della Classique Morbihan. Alle spalle della ragazza originaria di Deventer si è classificata l'esperta  Amber Kraak, fresca di rinnovo con...


Successo azzurro nella seconda semitappa della seconda tappa della Corsa della Pace juniores svoltasi sulla breve e assurda distanza di soli 58 chilometri. A sfrecciare al traguardo di Terezin è stato il trentino Alessio Magagnotti (Autozai Contri) che nel convulso...


L’Associazione dei Direttori Sportivi Professionisti (Adispro) esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Enrico Paolini, ex corridore professionista e stimato direttore sportivo, figura centrale del ciclismo italiano degli anni Settanta e Ottanta. Nato a Pesaro nel 1945, Paolini si è...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
30 ANNI DI TUTTOBICI, VOTATE LA COPERTINA PIU' BELLA
Trenta copertine per raccontare la nostra storia: scegliete quella che per voi è la "copertina delle copertine"





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024