Gatti & Misfatti
Qualcuno salvi le gran fondo
di Cristiano Gatti

Non so cosa ancora debba succedere in quei verminai che sono ormai le gran fondo, perché qualcuno si senta in dovere di chiuderle una volta per tutte. Passa il tempo, se ne scoprono di ogni genere, eppure nessuno ha il coraggio di muovere un dito. Mi rivolgo direttamente al presidente federale Ceruti: proprio lei, che sta raccogliendo censure e insulti ovunque per la sua cocciuta lotta al doping, non ha nulla da dire sul malcostume vergognoso di questo settore?

In attesa di una risposta, se mai arriverà, vorrei chiarire questa mia uscita, che non è la sfuriata di uno psicolabile rimasto troppo a lungo sotto il sole estivo, ma semplicemente la reazione indignata nei confronti di un ambiente particolare, per sua natura destinato alle cose più alte e più belle del tempo libero. Sissignori, conviene ripeterlo, perché qui se lo sono dimenticato tutti: le gran fondo nascono come serena occasione di raduno per tanti appassionati della bicicletta che non hanno più l’età, o la voglia, o il carattere, o le attitudini, o la filosofia dell’agonismo. Per quello, per l’agonismo, le attività federali - e non - coprono già tutto il copribile: dall’asilo all’anticamera del cimitero, un individuo che coltivi la voglia di gareggiare ha solo l’imbarazzo della scelta. Ebbene: nonostante questa monumentale offerta, c’è un sacco di bella gente - priva di senso del ridicolo - che sceglie di fare il campione tra impiegati e postini, tra casalinghe e tappezzieri, tra insegnanti elementari e presidenti di commissione europea.

Ma lo vediamo, cosa sono diventate le gran fondo? Apparati organizzativi professionali, sponsor che tante corse professionistiche si sognano la notte, percorsi da tapponi rosa o gialli, ma soprattutto loro, le primedonne d’avanspettacolo, gli ex professionisti. Gli organizzatori fanno a gara per averli al via, li coprono persino di denaro, una cosa dell’altro mondo. Alla fine, mezze tacche che nel ciclismo vero avevano raccolto solo figuracce patetiche, improvvisamente e incredibilmente, diventano delle star. Partono, “fanno la corsa”, si battono come Armstrong e Ullrich, senza averne nè la stoffa, nè la simpatia. Una carnevalata, ecco che cosa sono le gran fondo. Maschere di Viareggio a grandezza umana tirano medie improbabili e inverosimili, davanti alla platea sterminata e impotente degli adiposi in gita domenicale. Uno spettacolo diseducativo per ragazzini e famiglie, una cosa pietosa di cui dovrebbero vergognarsi prima gli organizzatori, e subito dopo i draghi del primo gruppetto. Invece hanno pure il coraggio di stilare ordini d’arrivo e di premiare i più forti. Poi, però, assistiamo anche allo sconvolgente epilogo. Cito l’ultimo, tratto da un dispaccio di agenzia che mi sono tenuto: «L’ex corridore professionista Alessandro Baronti è risultato positivo (gonadotropina corionica) ai test effettuati alla “Nove Colli”, da lui vinta il 18 maggior scorso».
Ma ci rendiamo conto, oppure ormai ci possono anche dare coltellate e nessuno più dice niente? Si dopano per vincere le gran fondo: dice niente questa astrusità? Si dopano per battere Prodi e il geometra del comune: è una cosa normale, per gente normale in un Paese normale, questa? Dice: ormai il doping è dappertutto, nel ciclismo, cosa vuoi farci. Ecco: mettiamola così. Ormai al doping siamo talmente abituati, che anche se un blitz dei Nas alla gran fondo delle Dolomiti trova bagagliai pieni di roba ci sembra del tutto pacifico. Pacifico? Te lo dò io il pacifico. Già è dura accettare che la farmacia abbia guastato il grande ciclismo, ma davvero non si può tollerare che entri e avveleni anche la ricreazione. Non esiste, non può passare. C’è un solo rimedio: chiudere tutto. Basta. Chi vuole fare del moto, lo faccia a casa sua, con gli amici suoi. Se invece non si vuole mortificare l’impeto organizzativo delle società di base, allora si impedisca categoricamente di stilare l’ordine d’arrivo. Alla fine, una bella bibita, una medaglia d’oro finto e un biglietto con scritto quanto tempo ci hai messo: così, per tua cultura e magari per tua soddisfazione personale. Poi però tutti a casa, che il lunedì bisogna tornare a lavorare.
Purtroppo temo fortemente che nessuno osi mettere mano alla questione, perché la questione ormai è troppo ingrossata e ingrassata. Ma sbaglia il presidente Ceruti a lavarsi la coscienza con qualche controllo antidoping: i controlli non servono, vada a farne di più nelle categorie dell’agonismo, dove davvero sono necessari: qui bisognerebbe solo spazzare via la volgare parodia della grande gara. E sbaglia pure il cittì Ballerini, che va a queste pagliacciate sfilando in pompa magna, rendendosi complice e gettando benzina sul fuoco della vanità di troppa gente impazzita. Se ha del tempo da perdere, se vuole promuovere il suo sport, gli dò un consiglio gratis: giri per le scuole. Almeno li educhiamo da piccoli, sperando che non si guastino strada facendo.

Un’ultima riga. Se qualcuno trova esagerato questo scritto, vada tranquillamente al diavolo. Ci sono questioni che per la loro stessa natura risultano molto più scandalose di altre. Serve un esempio? Eccolo qui, per i duri di cervice: considerato che ormai la droga dilaga nelle discoteche dei giovani, accetteremmo serenamente che alla festa parrocchiale girasse l’ecstasy?

Cristiano Gatti, bergamasco, inviato de “Il Giornale”
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Nella nona giornata di corsa alla Vuelta di Spagna, la maglia rossa è rimasta sulle spalle di Torstein Træen mentre Jonas Vingegaard con uno straordinario assolo ha conquistato la tappa con arrivo in salita a Valdezcaray. «Mi sono sentito benissimo...


Jonas VINGEGAARD. 10 e lode. Ha trovato il colpo di pedale e quindi l’ispirazione per anticipare ciò che aveva nel cuore e nella mente. Si sentiva bene, come dirà nel dopocorsa, per questo il Re pescatore ha chiamato Matteo Jorgenson...


La domenica ciclistica sulle strade bretoni di Plouay continua e,  dopo la vittoria di Giovanni Lonardi nel  Grand Prix de Plouay, arriva il successo di Arnaud De Lie (Lotto) che in volata - alla conclusione di 261 chilometri di gara - ...


Fabio Segatta rompe il ghiaccio e come prima vittoria in stagione si aggiudica  la decima Medaglia d'Oro Alba Rosa per juniores che si è svolta a Calvagese della Riviera con la regia organizzativa del GS Città di Brescia di patron...


La Freccia dei Vini si consegna nelle mani di Dennis Lock. Il danese della General Store Essegibi F.lli Curia vince la 53sima edizione della classica nazionale per elite e under 23 che si è corsa da Voghera a Rivanazzano Terme...


L'assolo del campione, la firma del fenomeno. Jonas Vingegaard trionfa nella nona tappa della Vuelta a España 2025, la Alfaro-Estacion de Esqui de Valdezcaray di 195, 5 km. Un successo che stravolge la classifica generale e spaventa Torstein Træen: il...


Volata vincente di Lorenzo Cataldo alla prima tappa del Giro di Bulgaria, la Primorsko-Burgas di 122 chilometri. Il pratese della Gragnano Sporting Club si è imposto davanti al greco Nikiforos Arvanitou, del Team United Shipping, e al tedesco Albert Ghatemann...


Dopo una lunga serie di piazzamenti raccolti nell'arco della stagione, Giovanni Lonardi ha rotto il ghiaccio vincendo allo sprint il Grand Prix de Plouay disputato sulle strade della Bretagna sulla distanza di 186, 9 chilometri. Nella prova di categoria UCI...


Assolo del lettone Georgis Tjumins nella 53sima edizione del Trofeo Emilio Paganessi internazionale juniores che si è disputata a Vertova nella Bergamasca. Il portacolori del Team GRENKE Auto Eder ha preceduto di 17" il figlio d'arte Patrik Pezzo Rosola (Petrucci...


Un trentino Pietro Valenti, e un mantovano Marco Casciano hanno messo il proprio sigillo sul traguardo di Cavalgese della Riviera, nel Bresciano, dove gli esordienti si sono confrontati nel Trofeo Riccardo Stanga e nel Trofeo Comune di Calvagese. Dicevamo di...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024