Gatti & Misfatti
Martini–FCI, il caso e’ sempre aperto
di Cristiano Gatti

Chiedo scusa ad Alfredo Martini se mi impiccio degli affari suoi, ma il problema è che certe questioni non sono mai solo affari privati. So che lui non mi darebbe mai il permesso di parlarne, ma proprio per questo non glielo chiedo. È una faccenda se vogliamo secondaria, ma come tante faccende considerate secondarie presenta risvolti emblematici. In sostanza: s’è saputo che alla bella età di 76 anni il nostro leggendario commissario tecnico, ora «promosso» supervisore nel modo che conosciamo e sul quale è meglio non tornare più, non ha una pensione. Proprio così: nel paese dei vitalizi ai ciechi che guidano e agli storpi che segnano gol, nel meraviglioso paese dei pensionati quarantenni, Martini si trova dopo una vita di successi e di acclamazioni senza un mensile per la vecchiaia.

Poco tempo fa gliene parlai, ma col solito fare dimesso lui mi rispose così: «Cosa vuoi, sono incarichi che uno assume credendo durino tre, quattro, cinque anni. Mai più pensi alla pensione. Chi poteva saperlo che sarei rimasto in azzurro tutta una vita? Purtroppo me ne sono accorto tardi...». Alfredo non si sognerebbe nemmeno di dirlo e di pretenderlo, ma a questo punto è doveroso che lo dica qualcuno al posto suo: toccava al datore di lavoro, alla burocrazia federale, aprirgli una posizione previdenziale. È giusto e obbligatorio che un commissario tecnico pensi al ciclismo azzurro, mica può stare a rincorrere mensilmente contributi, indennità e trattenute come un qualunque impiegato del catasto. Dovrebbero essere cose automatiche: lui lavora e viaggia, gli uffici si preoccupano almeno di non proiettarlo alla terza età senza paracadute. Invece è così: Martini affronta la parte più delicata della sua vita senza paracadute.

A questo punto sarà bene che chiarisca una cosa: non sono il procuratore di Martini, non curo i suoi interessi e non ottengo percentuali sulle sue entrate. Sollevo la questione perché aiuta molto a capire e interpretare un certo movimento sotterraneo nato subito dopo la sua nomina a supervisore azzurro. C’è gente, nelle fila (anzi sott’acqua, come sempre) del Palazzo, che s’indigna perchè Martini ha chiesto un adeguamento delle sue retribuzioni. Mi riscuso di fargli i conti in tasca, ma è giusto che la gente sappia: il commissario tecnico più vittorioso della storia azzurra guadagnava fino all’altro ieri cinquanta milioni lordi all’anno. Non c’è bisogno della calcolatrice: sono quattro milioni lordi al mese. La richiesta che scandalizza gli invidiosi è di arrivare a settanta annuali, ovviamente sempre lordi. Domando: per l’uomo che lo stesso presidente Ceruti considera simbolo del ciclismo italiano, per l’uomo che adesso dovrebbe governare tutto il settore agonistico, per quest’uomo che in fondo ha dato qualcosa, ci sono due lire in più? Soprattutto: gli si può riconoscere questo diritto senza farlo sentire in colpa e senza bollarlo come palancaio?
Un giorno il vecchio presidente federale Omini disse che lo stipendio di Martini era anche troppo per un dipendente che lavora solo un giorno all’anno. Fu una cosa bugiarda, umiliante e penosa. Soprattutto per chi la pronunciò. Ma non vorrei che la nuova gestione, aperta e illuminata per autodefinizione, la pensasse sotto sotto nello stesso modo. Che ritenesse cioè quella di Martini una presenza eterea e per niente fondamentale. Quasi ingombrante. Tanto da offendere quando, a secco di pensione, chiede venti milioni annui e lordi in più. Se così è, se in fondo lavora solo un giorno all’anno, se davvero è una figura così marginale, se in poche parole se ne può tranquillamente fare a meno, spieghino allora una cosa: perché da mesi non si parla che di lui?

Cristiano Gatti, 40anni,
bergamasco, inviato de “Il Giornale”
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Sono sincero, non mi tiro indietro, confesso senza problemi: avrei scommesso un dollaro che questo inizio di Giro si sarebbe sublimato nel segno di Van Aert. Inutile spiegare perchè: certe volte basta il nome. Il suo valore, il genere di...


Avviso a chi segue il Giro sulla Rai: la macchia rosa in basso a destra del teleschermo è un vezzo grafico della regìa e non il segnale che il televisore si sta guastando. Visto l’inevitabile interesse suscitato dal ritorno di...


La scomparsa di Fabrizio Borra ha suscitato grandissima emozione e sono tanti i messaggi che in queste ore hanno invaso i social, messaggi che gli rendono omaggio, che gli portano un grazie, che accarezzano un ricordo. Ne abbiamo scelti tre...


Missione compiuta per Matteo Turconi (Bustese Olonia), che difende la maglia di leader provvisoria del mattino e si laurea vincitore della settima edizione della Challenge nazionale bresciana "Giancarlo Otelli", organizzata dal Gruppo sportivo Aspiratori Otelli e riservato alla categoria Juniores.Il...


Per la sua prima vittoria in stagione Alessandro Borgo ha scelto niente meno che la Gand-Wevelgem under 23. Bellissimo e importante successo per il trevigiano della  Bahrain Victorious Development che fa sua la classica belga battendo il danese Patrick Frydkjaer...


Continua il dominio della Decathlon AG2R La Mondiale Team nelle gare del calendario francese. Dopo i successi di Sparfel e Cosnefroy, oggi è toccato a Bastien Tronchon alzare le braccia nel classico Trofeo Bro-Leon giunto alla 42sima edizione. A Lannilis...


Due su tre e in più la maglia rosa! Mads Pedersen (Lidl Trek) vince la terza tappa del Giro d'Italia, la Valona-Valona di 160 km, firma il bis battendo il neozelandese Corbin Strong (Israel Premier Tech) e il venezuelano Orluis Aular...


Con sei giorni di anticipo sulla data del suo compleanno che è quella di sabato 17 maggio, il ventenne russo Ilya Savekin ha festeggiato la ricorrenza, imponendosi in solitaria con una manciata di secondi su di un gruppo di 40...


Che doppietta per i ragazzi di Nicola Vighini! A San Pietro in Cariano, nel Veronese, Melsan Idrizi conquista il GP Amici del Ciclismo mentre il vicentino Marco Andrea Pierotto diventa Campione Veneto della categoria Juniores. Bellissimo trionfo per la Autozai...


Arrivo in parata al Ringerike GP per la Uno-X Mobility che, dopo l’uno-due di ieri nel GP Sundvolden, oggi si è ripetuta dettando legge nella seconda delle due classiche di categoria 1.2 in programma nel weekend norvegese grazie a...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
30 ANNI DI TUTTOBICI, VOTATE LA COPERTINA PIU' BELLA
Trenta copertine per raccontare la nostra storia: scegliete quella che per voi è la "copertina delle copertine"





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024