ANDREA, IL FANINI CHE NON AMA IL CICLISMO. GALLERY

STORIA | 01/04/2017 | 14:31

Fanini è un cognome che da sempre, a livello dirigenziale e agonistico, fa rima con ciclismo. Dal padre dei quattro fratelli che ha dato origine a questo movimento alla fine degli anni Cinquanta, Lorenzo, ai suoi quattro figli ed ai nipoti. Tutti, chi più chi meno, hanno avuto a che fare con le due ruote: una passione che si tramanda di generazione in generazione. Tutti coinvolti tranne uno: . Andrea Fanini, il figlio del team manager di Amore & Vita-Selle Smp Fondriest. Lui non vuole seguire le orme nè di suo padre, che da ciclista arrivò a correre anche fra i professionisti, nè tanto meno di suo nonno Ivano, che da 35 anni è patron di una squadra professionistica. Ama il basket,uno sport dove ad aiutarlo a muovere i primi passi è stato suo zio Gionata Di Paco. È alto quasi 160 centrimetri ad appena 10 anni. Assomiglia in statura sua mamma Carlotta Di Paco e suo nonno Roberto alto un metro e novanta. Andrea è, però, prima di tutto un bambino plusdotato, con una grande facilità di apprendimento. Va bene a scuola con una pagella sempre al massimo dei voti anche se fa soltanto la quarta elementare. Divora i fumetti, due anni fa ad appena 8 anni lesse interamente 38 libri ed è molto fantasioso. Attratto da immagini che traggono dal fumetto i mostri di Star Wars, la saga di guerre stellari che racchiude un eroismo quasi sovrannaturale e in casa conserva quasi tutti i personaggi della serie esponendo una collezione quasi completa montata di lego montata con le sue mani. Un’esposizione allestita con migliaia di pezzi, con i quali si diverte con la sua enorme fantasia a inventare e costruire nuove combinazioni. Queste qualità gli consentirono ad appena 4 anni di età, nel 2011,di vincere il torneo di costruzioni Snap X messo in palio al centro commerciale I Gigli di Campi Bisenzio.


La soddisfazione per lui non fu tanto per il premio ricevuto, quanto per aver superato bambini di età superiore che avevano dai 7 agli 11 anni. «Nell’enorme vasca dei pezzi di Lego - ricorda il bambino - vidi un teschio e mi venne in mente di fare tre torri e di costruire un castello che chiamai: la “tripla morte”.Un castello bellissimo.» Andrea comunica con i coetanei a scuola ma il pomeriggio fra lo studio personale, gli allenamenti di basket e la scuola di pianoforte, altro suo hobby, è molto impegnato e il tempo scorre velocemente. Ma come è nata la sua passione per la palla a spicchi?


«È stato mio zio Gionata ad insegnarmi i primi movimenti e mi è subito piaciuto fare basket. Mio nonno Ivano mi parla sempre di ciclismo, ma quello è uno sport che mi annoia e poi preferisco gli sport di squadra. Me la cavo nei rimbalzi, vado spesso a canestro nei tiri liberi ed ho imparato il terzo tempo. Gioco negli Aquilotti del Centro Mini Basket Lucca e il mio allenatore da quest'anno è Giuseppe “Pino” Chieffo, dopo che per tre stagioni mi aveva allenato Giacomo Stefani. In questa stagione abbiamo vinto fin qui tutte le partite disputate in campionato. Quando i miei genitori guardano il ciclismo in tv io gioco alla playstation. No il ciclismo non lo digerisco proprio. Il basket lo gioco ma alla tv preferisco guardare il calcio e tifo per la Juventus come mio papà». Andrea è sostenuto da una famiglia che lo comprende assecondandolo nei suoi progetti. Oggi i bambini, rispetto al passato, sono sottoposti a molti più stimoli: televisione, videogiochi e smartphone. Lui pensa e fa tutto senza condizionamenti. Si concentra nel suo mondo fantasioso ed espressivo ed inventa i fumetti che poi costruisce con il Lego. A scuola ama la scienza, per lo studio degli animali, e la storia. Suona il pianoforte alla scuola civica di Zone: gli ha insegnato il maestro Iacopo Phelan ed è un perfezionista. Se sbaglia una nota non si da pace. Suonare il piano lo aiuta a migliorare le capacità matematiche e solitamente non è facile consentire ai bambini di esercitarsi al piano, ma Andrea lo fa con una forte passione, colorando la lezione con la sua fantasia.

VERSIONE MODELLO. Per sua spigliatezza ed anche la sua fisionomia è stato selezionato in passato per posare nelle foto come modello per le aziende Balducci scarpe, Pignatelli e Kinder. Le sue foto sono state inserite nei loro cataloghi aziendali e nei loro siti. Un ruolo, però, che Andrea non gradisce più. Per lui posare è troppo statico: ama creare, leggere, inventare e costruire. Lo scorso anno ha letto 58 libri di fumetti. Li ha contati per caso, mentre li rimetteva nella libreria.

INNAMORATO DEGLI ANIMALI. Andrea ama tutti gli animali ed i gatti in particolare. Perché appena nato ci giocava in casa, perché sono animali coccoloni e rilassanti. E non lo deconcentrano nei suoi studi quotidianii.

Questa è la vita di un bambino di dieci anni. Chissà se crescendo suo padre Christian riuscirà a metterlo in bicicletta e fargli cambiare idea. «Mio papà è il migliore dei papà in assoluto. Gli voglio un gran bene, ma non riuscirà a convincermi a farmi correre».

da Il Tirreno edizione Lucca, a firma di Valter Nieri
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COMMENTI
GRANDEA ANDREA FANINI
1 aprile 2017 18:44 daniele01
leggendo questo articolo penso che il piccolo Anrea Fanini abbia idee chiare questo gli servirà nella vita e anche se non ama il ciclismo ma somiglia il nonno Ivano e il papa Cristian diventerà un grande della famiglia Fanini e spero un grande Manager. forza Andrea!!!!

FANINI= TALENTO E PASSIONE
1 aprile 2017 21:01 hammet
Che spettacolo il piccolo Andrea! non e\' importante se nella sua vita ci sara\' il ciclismo oppure no, la cosa importante e\' l\'amore e la dedizione con cui seguira\' le proprie passioni. Sono sicuro che arriverà al top come il nonno e il papà perché si sa...buon sangue non mente!

Bravo Andrea
2 aprile 2017 17:40 Mitio
Grande Ivano e Cristian.

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