PROFESSIONISTI | 30/01/2017 | 16:58 “Una trasferta positiva”. E’ così che viene definita la Vuelta San Juan 2017 dal CT Marco Villa, che ha guidato la Nazionale pista per tutta la durata della competizione. “L’intento di quest’esperienza era quello di proseguire il lavoro del ritiro di Valencia col fondo su strada. Abbiamo potuto svolgere e completare un blocco di lavoro che ci permetterà di avvicinarci al meglio alle sfide internazionali di pista. Ringrazio gli organizzatori per l'invito e l'opportunità dataci”.
Un’esperienza diversa dal solito, grazie alla quale gli azzurri “hanno avuto anche l’onore di lavorare per un leader come Elia Viviani, soprattutto i primi giorni, assieme alle grosse squadre Pro-Tour. Il nostro obiettivo principale era quello di permettere ad Elia di fare più sprint possibili. E dal canto suo lui è stato bravissimo a farli sentire protagonisti”. Così è stato: Attilio Viviani, Federico Sartor, Francesco Lamon, Michele Scartezzini e Davide Plebani hanno fatto un ottimo lavoro di gruppo, permettendo al campione olimpico dell’Omnium di arrivare per tre volte al secondo posto, dietro a campioni del calibro di Fernando Gaviria e Tom Boonen (Quick-Step Floors). La fortuna non è stata dalla parte di Elia, che ha dovuto abbandonare il circuito alla quinta tappa per forti dolori addominali. Viviani voleva vincere almeno una delle sette prove, ma non torna a casa del tutto insoddisfatto. La Nazionale è volata in Argentina con l’obiettivo di raccogliere esperienza e trovare la condizione migliore in vista dei Mondiali pista, dando il 100% e onorando la maglia azzurra. E questo, di bersaglio, è stato centrato in pieno.
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