MAZZOLENI E LE SFIDE DI MODUS VIVENDI

PROFESSIONISTI | 29/12/2016 | 07:39
La stagione 2016 è stata la più ricca di successi nella storia del Team Colpack, sia in termini quantitativi sia soprattutto in termini qualitativi. I numeri sono impressionanti. Quest’anno il Team Colpack ha vinto ben 65 corse: 58 su strada con 17 atleti diversi (di cui 4 a cronometro) e 7 su pista. Tra tutte, spicca senza ombra di dubbio la vittoria ottenuta da Filippo Ganna nel mese di marzo al Campionato del Mondo dell’inse­guimento individuale a Londra nella massima categoria. Un successo forse inatteso, ma che ha dato la consapevolezza della qualità di questo ragazzo che ha portato la maglia iridata nella bacheca della squadra bergamasca. Ma non è finita qui: il piemontese ha vinto la Parigi-Roubaix Under 23, il Cam­piona­to Italiano a cronometro e poi si è laureato campione europeo dell’Inse­gui­men­to individuale a Montichiari tra gli Under 23.

Sono in totale sei i titoli ottenuti in questa stagione dai ragazzi del Team Colpack: detto dei titoli di Ganna, so­no arrivati i titoli nazionali su strada di Simone Consonni tra gli Under 23, di Davide Orrico tra gli Elite (questi ultimi due ottenuti tra l’altro in casa nella rassegna tricolore, organizzata dalla Colpack a Comonte di Seriate) e di Mark Padun in Ucrai­na. Poi ancora quattro medaglie d’argento a livello europeo: due ottenute sempre da Ganna nella prova a cronometro su strada degli Under 23 e nell’inseguimento individuale tra gli Elite e due dal quartetto azzurro dell’inseguimento a squadre che comprendeva Consonni, Ganna e Fran­cesco Lamon sia all’Europeo Under 23 che a quello Elite.

E a proposito di quartetto, altro traguardo prestigiosissimo per i tre pi­stard della Colpack è stata la partecipazione in extremis alle Olimpiadi di Rio de Janeiro dove hanno concluso con un onorevolissimo sesto posto (fissando il nuovo record italiano) e per pochissimo rimasti fuori dalla finale per la medaglia di bronzo. Un’esperienza mol­to importante, considerata la giovane età dei ragazzi, una soddisfazione incredibile per loro, e per tutto il team.
Tra gli obiettivi stagionali c’erano an­che le corse a tappe e la Colpack ha sa­puto ben figurare con i suoi ragazzi. Prima in Spagna alla Vuelta al Bidasoa con la vittoria della classifica finale da parte del toscano Umberto Orsini, con un podio totalmente monopolizzato grazie al secondo posto di Edward Ra­vasi e al terzo di Mark Padun. Ravasi ed Oliviero Troia hanno vinto rispettivamente una tappa; Orsini, oltre alla generale, ha vinto anche la classifica a punti, Troia quella dei traguardi volanti, Padun quella degli scalatori e ovviamente la Colpack si è aggiudicata la classifica a squadre finale. Molto bene anche il Giro della Valle d’Aosta con due vittorie di tappa, una con Padun e l’altra con Ravasi. Quest’ultimo, poi, in maglia azzurra, è stato grande protagonista anche in Francia al Tour de l’Ave­nir che ha chiuso con uno storico se­condo posto nella classifica finale.
Dei 25 corridori nell’organico del Team Colpack 2016, ben 17 sono riusciti ad andare a segno almeno una volta. I più vincenti, con nove successi a testa, sono stati Riccardo Minali (tutte su strada) e Filippo Ganna (2 su strada, 4 a cronometro e 3 su pista), seguiti da Simone Consonni con sei vittorie. Tra strada e pista questo il dettaglio di tutti gli altri vincitori in casa Colpack: cinque Attilio Viviani, quattro Fausto Masnada, Mark Padun, Ed­ward Ravasi e Filippo Zaccanti, tre Andrea Garosio, Francesco Lamon, Umberto Orsini e Andrea Toniatti, due Seid Lizde, Da­vide Orrico e Fe­derico Sartor, una vittoria per Simone Bettinelli e Oli­viero Troia. Non hanno vinto, ma hanno dato un importante apporto alla squadra gli altri atleti, vale a dire Carlo Franco, Mario Me­ris, Luca Muffolini, Simone Viero, e i giovani Simone Bevilacqua, Nicholas Dalla Valle, Carloalberto Giordani, Marco Negrente ed Enrico Zanoncello.

Sono addirittura sette gli atleti del Team Colpack che per la stagione 2017 compiranno il salto di categoria e cinque di loro approderanno nel World­Tour: Simone Consonni, Fi­lippo Gan­na, Edward Ravasi ed Oli­viero Troia hanno firmato con la Lam­pre che di­venterà TJ Sport e sarà la prima formazione cinese del World­Tour, mentre Riccardo Minali si accaserà all’Astana. Poi ci sono Fausto Masnada che troverà spazio nella Professional An­droni Sidermec e Davide Orrico che passerà alla Continental Sangemini Olmo. Un dato, questo, che da solo basta a sintetizzare l’exploit compiuto dalla formazione del presidente Beppe Colleoni.

Di questa stagione da record parliamo con Maurizio Mazzoleni che, insieme ai suoi collaboratori del entro Modus Vivendi di Presezzo (BG), è responsabile della preparazione dei ragazzi di­retti da Antonio Bevilacqua, Gianluca Valoti e Rossella Dileo che quest’anno hanno alzato le braccia al cielo ben 65 volte.

Soddisfatti dei risultati ottenuti?
«Molto, perché sono frutto del lavoro iniziato già alla fine della stagione scorsa che si è conclusa con il secondo posto di Consonni al mondiale di Rich­mond. IN questo 2016 siamo partiti subito bene con Ganna vincitore del titolo mondiale dell’inseguimento e della Roubaix Under 23, poi è stato un susseguirsi di soddisfazioni che sono il risultato di un metodo di lavoro continuativo e professionale».

Qual è il margine di crescita di ragazzi Under 23 come quelli con cui hai a che fare?
«È notevole. Alcuni li conosco dalla categoria junior, altri sono new entry ma lavorando con tutti si vede un salto di qualità fisiologico e di caratteristiche evidente. Insegnare un approccio me­to­dologico ai giovani regala grandi soddisfazioni, quando si lavora per la pri­ma volta in un certo modo il risultato è lampante».

Che tipo di lavoro avete svolto?
«Abbiamo proseguito la preparazione iniziata ormai tre anni fa quando gettammo le basi di un progetto inedito per un team di questa categoria. Ab­bia­mo programmato gli obiettivi clou fin da inizio anno per arrivarci al top. E stia­mo facendo lo stesso anche per il 2017: a metà novembre ci siamo ritrovati per svolgere colloqui con i singoli atleti e iniziare a stilare per loro le tabelle di al­lenamento. Abbiamo testato tutti i nuovi arrivati per avere i loro da­ti di partenza, svolto le necessarie valutazioni antropometriche e quindi programmato la prima fase di preparazione».

Ripetersi nel 2017 non sarà facile...
«Ben sette ragazzi sono passati al professionismo, questo ci gratifica molto. Per fare il grande salto non basta solo vincere tanto, serve qualità e i team World Tour si informano sulla preparazione svolta, quindi significa che il no­stro metodo di lavoro è stato apprezzato. Il bello di questa stagione è che si sono messi in mostra tanti ragazzi, perciò ce ne restano di “buoni” che sono già andati a segno e hanno ancora margini di crescita come Zaccanti, Ga­rosio e Lamon.... E tra i nuovi acquisti c’è gente come Carboni che è già una ga­ranzia e talenti al primo anno come Covi, Oldani, Baffi e via dicendo che potranno far vedere quanto valgono. Ci toglieremo tante altre soddisfazioni, ne sono sicuro».

La Modus Vivendi continuerà anche a collaborare con la Astana e, novità di quest’anno, si servirà delle vostre professionalità la Nippo Vini Fantini De Rosa.
«Sì, il centro è impegnato a 360° e con l’innesto di questo team Professional ha idealmente completato il suo roster. Il team manager della formazione italo-giapponese Pelosi ha chiesto la nostra consulenza per i test di valutazione e la preparazione atletica, siamo entusiasti di questa nuova sfida al fianco di una squadra giovane e motivata oltre che felici perché il nostro operato viene ap­prezzato. Per quanto riguarda l’Astana, sono stato in Kazakistan a inizio no­vembre per impostare il lavoro con il resto dello staff e la dirigenza. Il 22 novembre ci siamo riuniti a Montecati­ni per effettuare le visite mediche, per prendere le misure dei vestiti, studiare i materiali e dal 26 siamo a Calpe per il primo vero e proprio training camp, a cui seguiranno la presentazione ad Astana e il primo blocco di lavoro, che è il più importante per impostare la stagione al meglio».

Giulia De Maio, da tuttoBICI di dicembre
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