PASTO OLIMPICO. L'impresa di Okey

STORIA | 18/08/2016 | 10:12
L’Olimpiade del 1912, quella di Stoccolma, voleva bandire il ciclismo. I corridori erano considerati diabolici, anzi, mefistofelici. Alla fine gli organizzatori si arresero alla volontà popolare, ma a condizioni durissime: niente pista, soltanto strada, una sola prova, a cronometro, valida sia per la classifica individuale, sia per quella a squadre (sommando i tempi dei primi quattro atleti di ciascuna nazione). Forse per punizione, certo per sadismo, fu scelto un percorso lungo il Lago Malar: la bellezza di 199 miglia, cioè 320 chilometri. Partenti 123, bandierina abbassata ogni 2 minuti, il primo a scattare alle 2. Le 2 di notte.

Il secondo al via era l’unico sudafricano in gara: si chiamava Rudolph Ludewyck Lewis, ma tutti lo chiamavano Okey, chissà, forse perché aveva un buon carattere. Era descritto come un gigante: nato in una fattoria vicino a Pretoria, oggi parco nazionale, lavorava in una miniera d’oro, aveva 25 anni e un fisico bestiale. Pronti, via, raggiunse subito il solo corridore partito prima di lui e poi non vide più nessuno fino al traguardo, 10 ore e 42 minuti e 39 secondi dopo la partenza. Okey impiegò 8 minuti e 45 secondi meno del secondo, il britannico Freddie Grubb, cui non bastarono il talento e la rigorosissima vita da atleta – era vegetariano, non fumava e non beveva alcolici – per conquistare l’oro. Terzo fu l’americano Carl Schutte, a 9 minuti e 59 secondi. Le statistiche ricordano i 94 arrivati e i 29 ritirati o dispersi.

La vita di Lewis fu meno Okey dopo Stoccolma: durante la Prima guerra mondiale, secondo alcune fonti il sudafricano continuava imperterrito a gareggiare in Germania (nel 1914 aveva vinto anche il Tour of Dresden), secondo altre militava nell’esercito tedesco (insignito della Croce di ferro al valore militare). Probabilmente fece tutte e due. Ma fu ferito e fatto prigioniero. Poi tornò in patria, e morì a 45 anni – si racconta – proprio per le conseguenze belliche.

La crono dei Giochi del 1912 è giudicata da David Wallechinsky e Jaime Loucky (“The Book of Olympic Lists”, Aurum Press) una delle quattro più lunghe battaglie olimpiche della storia. Le altre tre? Un incontro di lotta greco-romana, categoria massimi leggeri, nel 1912, fra lo svedese Anders Ahlgren e il finlandese Ivar Boling (9 ore, verdetto di parità, cioè doppia sconfitta); un altro incontro di lotta greco-romana, categoria medi, sempre nel 1912, fra l’estone (ma gareggiava per la Russia) Martin “Max” Klein e il finlandese Alfred “Alppo” Asikainen (11 ore, vittoria per Klein, ma era così esausto che non riuscì neanche a disputare la finale); e il doppio maschile di tennis, nel 2008, fra gli svedesi Simon Aspelin e Thomas Johansson e i francesi Arnaud Clément e Michael Llodra (durato 4 ore e 45 minuti, punteggio di 7-6, 4-6, 19-17 per gli svedesi, poi d’argento).
Morale: chi la dura, la vince. Se vince. Ma non se perde.

Marco Pastonesi

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Così come in campo femminile, anche nella crono maschile élite sarà un atleta ruandese ad aprire la sfida. L’onore toccherà a Shemu Nsengiyumva, portacolori della Java - Inovotec Pro Team, campione nazionale della crono e miglior scalatore del Tour du...


Sarà l'atleta ruandese Xaveline Nirere ad inaugurare domani mattina - con precisione svizzera alle 10:22:30 - l'edizione 2025 dei campionati mondiali di ciclismo. La ventitreenne che durante la stagione difende i colori del Team Amani Women sarà la prima delle...


Parla britannico la crono valida come quarta tappa del Tour de Luxembourg: nella Niederanven - Niederanven di 26, 3 km, infatti, il successo è andato a Ethan Hayter della Soudal Quick-Step che ha inflitto un distacco di ben 28 secondi...


Il buon momento di forma di Arnaud De Lie continua: in meno di un mese, infatti, il belga della Lotto ha colto ben cinque successi.L’ultimo in ordine di tempo è arrivato oggi nel Super8 Classic, disputato sulla distanza di 200,...


Domani sarà la cronometro femminile ad aprire il vasto programma dei Mondiali. Sul canale Instagram di Tuttobiciweb potete vedere la videointervista doppia che abbiamo realizzato a margine della presentazione ufficiale della spedizione azzurra prima della partenza verso il Ruanda, alle...


È di Alessandro Fancellu la 60ᵃ edizione della Milano-Rapallo. Il portacolori del Team UKYO, guidato in ammiraglia da Manuele Boaro, ha fatto sua la classica italiana 1.2 regolando allo sprint Martin Santiago Herreño (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), Diego Bracalente (MBH...


Più che una gara, l’edizione 2025 della Okolo Slovenska sta diventando un vero e proprio monologo di Paul Magnier. Il francese della Soudal Quick Step ha firmato il poker conquistando il quarto successo consecutivo. Nella quarta tappa, la Vráble -...


Festa per la Liv Alula Jayco Continental sulle strade del Giro Mediterraneo in rosa: la tappa va in volata all'irlandese Susan Emma Jeffers, mentre la maglia di leader passa all'italiana Matilde Vitillo, che riesce a strapparla a Francesca Hall...


Festeggia la Solme Olmo nella classica Alta Padovana Tour per dilettanti. Sul traguardo di Tombolo si è imposto Armin Caselli, primo anno nella categoria under 23, che allo sprint ha regolato al due primi anni: Riccardo Fabbro della Trevigiani e...


“Partono domani, con le prove a cronometro, i Campionati Mondiali di Ciclismo in Ruanda. La Lega del Ciclismo Professionistico, presieduta da Roberto Pella, desidera inviare un caloroso in bocca al lupo alla Nazionale Italiana e a tutti gli atleti impegnati...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024