PISTA | 16/08/2016 | 17:54 "Una medaglia che premia la tenacia, la bravura e l'intelligenza di un campione che ha dimostrato anche ieri sera di saper affrontare e superare i momenti più difficili. Grazie per questa splendida medaglia: l'Italia e il Veneto devono essere orgogliosi di atleti come Viviani". A sottolineare l'ammirazione e la gratitudine nel confronti del campione veronese, è stato il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, grande amico dello sport del pedale, che ha salutato la conquista da parte di Elia Viviani del titolo olimpico nell'Omnium del ciclismo su pista ai Giochi di Rio de Janeiro. "Dopo una gara spettacolare condotta per gran parte al comando - ha proseguito il presidente della Regione - la pericolosa caduta nell'ultima e più insidiosa prova avrebbe potuto scoraggiarlo e persino porre fine alla sua gara. Invece Viviani ha saputo reagire con forza e con coraggio, non si è demoralizzato ed è riuscito ad imporsi su avversari di primissimo livello, dimostrando di essere oggi uno degli interpreti più completi e competitivi del ciclismo su pista e regalandoci la prima medaglia veneta, e del metallo più prezioso, a questa Olimpiade". "Mi auguro - ha detto Zaia - di poter incontrare Viviani, di stringergli personalmente la mano e di manifestargli la gratitudine della nostra Regione per la sua straordinaria impresa sportiva".
Lo stesso presidente della Regione ha precisato che: “E’ un successo doppio per il Veneto quello di Elia Viviani, splendida medaglia d’oro nella specialità Omnium del ciclismo su pista ai Giochi di Rio de Janeiro: lì in alto, sul gradino più alto del podio, c’è anche un marchio trevigiano, quello di Casa Pinarello, una vera e propria leggenda nel mondo delle due ruote. Un binomio che ci inorgoglisce quello formato dal campione veronese e da una delle più importanti aziende al mondo nella produzione delle bici da corsa. Sia Nani sia Andrea Pinarello, scomparsi negli scorsi anni, guarderanno da lassù l’ennesima grande vittoria che porta anche il loro nome.
"Elia è un ragazzo d'oro sotto tutti gli aspetti". A precisarlo è stato il presidente della Federciclismo del Veneto, Raffaele Carlesso che ieri sera ha seguito con grande apprensione, incollato davanti al televisore, la gara di Viviani e nel corso della giornata ha voluta rivedere quelle spettacolari immagini per altre sei volte. "Ho veramente tremato quando è caduto - ha osservato il responsabile del ciclismo veneto - perché si è verificata nel momento più dedicato della gara. Quando lo ho visto alzarsi e avvicinarsi a bordo pista ho temuto il peggio e cioè che abbandonasse la gara. Per fortuna così non è stato; è salito in bicicletta e ha ripreso a pedalare con maggiore concentrazione. Da quel momento in poi è emersa la caparbietà e la determinazione di voler raggiungere il risultato a tutti i costi. Mi ha colpito la sua non comune decisione, la grande voglia di riscattare la delusione provata alle Olimpiadi di Londra". "Elia è un bravo ragazzo e appartiene ad una famiglia perbene - ha concluso Carlesso - . Sa quello che vuole e può contare su un'altra atleta straordinaria come la sua ragazza Elena Cecchini. Non dimentichiamo che anche lei in azzurro a Rio è stata tra le protagoniste della conquista della medaglia di bronzo della compagna di squadra nella gara in linea, Elisa Longo Borghini. Grazie per i bellissimi momenti che ci avete regalato e che, sono sicuro, ci regalerete ancora".
"Elia ha coronato un sogno - ha sottolineato dal canto suo Gianluca Liber, presidente della Federciclismo di Verona che sta evidenziando notevoli segnali di crescita - ed era da quattro o cinque anni che lo inseguiva con tenacia. I suoi sforzi sono stati ripagati e ci ha regalato una grande gioia. Lui è un esempio per tutti i giovani che praticano il ciclismo". "E' una grande gioia per il ciclismo veronese. Del suo successo bisogna dare merito anche al lavoro svolto dal Centro Pista di Pescantina e dalle società - ha concluso Liber - che mettono a disposizione tutte le loro risorse disponibili per far crescere i nostri ragazzi".
Viviani, come i più anziani ricorderanno, era un corridore molto apprezzato anche dal compianto commissario tecnico della nazionale e presidente onorario della Federazione Ciclistica Italiana, Alfredo Martini. I due ebbero modo di ritrovarsi nel novembre del 2011 in occasione della cerimonia delle premiazioni del Premio Rotonda di Badoere (il riconoscimento destinato ai tecnici distintisi durante la stagione agonistica) svoltasi nella cittadina trevigiana. Martini e Viviani rimasero a parlare in disparte e dopo che il colloquio si concluse con i complimenti nei confronti del giovane atleta, l'ex Ct, maestro di vita e di sport, confidò agli amici e a chi gli stava accanto: "Elia è un bravo e serio ragazzo. Sa il fatto suo e andrà molto lontano". Le sue parole si sono puntualmente avverate e siamo certi che anche lui starà gioendo.
Anche sui social numerosissime sono state le manifestazioni d'affetto e di gratitudine che i tifosi hanno rivolto al campione olimpico veronese e tra loro quelle di Agostino Contin, patron del Prestigio d'Oro Fiera del Riso di Isola della Scala. "Elia è un grande - ha detto il tecnico che ha seguito passo dopo passo la crescita di Viviani e ricorda quei momenti quando la signora Gina, nonna del campione, lo portava in giro per le gare - mi ha regalato una gioia immensa. E' un bravo ragazzo che non ha grilli per la testa, ha i piedi per terra ed è sempre disponibile. Non lo ho mai visto arrabbiarsi con gli avversari anche quando qualcuno ieri sera ha cercato di tirargli un brutto scherzo e di metterlo fuori gioco. Grazie Elia per averci regalato tante bellissime emozioni e continua così per la tua strada". Contin che fa parte del Fan Club Bevilacqua dedicato ad Elia Viviani ha precisato che si è messo già al lavoro per dedicargli, al suo rientro in Italia, una grande festa. Bellissimo anche il Tweet pubblicato dalla compagna di Viviani, Elena Cecchini: "Senza parole, solo tante lacrime ed emozione. Nessuno se lo merita più di te. Elia campione d'Oro, campione del mio cuore!".
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