REVERBERI. LO «ZIO» TRICOLORE. GALLERY

PREMI | 17/06/2016 | 08:40
Bandiera di Reggio da un po’ di anni, per il lustro che ha dato alla sua città con la lunga attività nel ciclismo, Bruno Reverberi adesso è anche ‘proprietario’ di quel tricolore che qui è nato: a consegnarglielo è stato ieri il sindaco Luca Vecchi, nella sala dove il vessillo nazionale ha visto la luce. E’ il riconoscimento a un’eccellenza dello sport, come ha detto il primo cittadino premiando il tecnico e manager del Ghiardo insieme al suo miglior allievo, guarda caso quello che ha inaugurato una felice serie: Davide Cassani, ciclista di valore prima, opinionista televisivo di successo poi, tecnico della Nazionale oggi.

Sala del Tricolore piena, molta emozione, una giornata importante per due protagonisti dello sport italiano, coccolati dal sindaco («Siete due esempi eccezionali sul piano individuale e collettivo, grazie per l’educazione e i valori che avete trasmesso con il vostro impegno e le vostre qualità»), stuzzicati da Pier Augusto Stagi, direttore di tuttobiciweb chiamato a moderare la serata. Contento Reverberi, del quale è stato ricordato il palmares quasi completo, perchè a parte il Tour con i suoi ragazzi ha conquistato tutto, a cominciare da tre ori olimpici. Felice anche Cassani, lanciato nell’82 dal tecnico reggiano che definisce «duro, ma giusto: uno che mi ha insegnato tanto». Un brivido ricevere la bandiera per entrambi, in particolare per il ct che sogna di sventolarla fra poco più di un mese a Rio: «Ho ricevuto oggi il materiale per la spedizione olimpico, compresa la valigia: adesso so cosa mettervi dentro, ci onora ed è di buon auspicio», la sua promessa.

E’ stato il giorno di Reverberi, soddisfatto per aver visto riconosciuto il suo bel viaggio nel mondo della bici partito 35 anni fa con i professionisti e ancora prima con i dilettanti, proseguito sempre nel segno dei giovani, come testimonia la sua attuale Bardiani Csf: non a caso, con lui in municipio c’era uno degli ultimi lanciati, Mirco Maestri, il luzzarese che un mese fa ha corso e completato il primo Giro d’Italia. Ma è stato anche il giorno di Cassani, arrivato in città in anticipo per recarsi alla pista che porta il nome di Giannetto Cimurri, dove da qualche settimana c’è chi svolge un’attività preziosa: lì ha trovato gli atleti dell’Apre, l’associazione paraplegici che sta offrendo ai disabili la possibilità di provare a pedalare sull’handbike. Sorrisi, strette di mano, affetto sincero come succede fra chi parla un linguaggio universale, oltre che unico: quello della bici.

Angelo Costa
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