
Quali sono le tue emozioni oggi, con la tua prima maglia rosa?
«È una bellissima giornata per me, sognavo la rosa perché ero molto vicino in classifica, oggi è successo e sono molto felice, vale davvero molto per me questo primato, ancora non ci posso credere».
Come descriveresti il tuo amore per il Giro?
«E' assoluto. Questo è il mio sesto Giro d'Italia, che è stato anche il primo grande tour al quale ho partecipato da quando sono passato proffessionista, ho sempre amato questo tipo di corsa»
Credi di poter vincere? Quali sono i rivali più pericolosi?
«Oggi è stata una tappa molto complicata, ma stavo bene e ci credevo. Penso di essere in buona condizione, ma bisogna vedere domani al termine della cronometro, perché Nibali rimane sempre il favorito numero uno ed è ancora molto vicino in classifica. Sicuramente domani ne sapremo di più».
Qual è stato il momento clou di questa tappa?
«Nibali ha provato ad attaccare, io sono riuscito a seguirlo con qualche fatica all'inizio, poi mi sono accorto che stavo bene e ci ho provato. Chaves mi ha seguito ed è stato un buon compagno d'attacco, perché è davvero molto forte e siamo riuscito a staccarlo».
Quanto conosci Chaves, è uno sfidante credibile?
«Sì, è stato leader alla Vuelta di Spagna e ha vinto anche due tappe. Lo tengo d'occhio perché è un ottimo corridore, ma non è il solo».
Cosa ti aspetti dalla crono di domani? Se perdessi gli stessi 10 secondi che hai perso da Nibali nella crono del Chianti saresti soddisfatto?
«Se perdessi 10 secondi allora sarei in maglia rosa, dunque sarebbe un buon risultato. Ma è difficile esporsi ora, perché è una crono molto diversa dall'altra volta. Inoltre, penso che dopo oggi tutti sono molto stanchi».
Cosa ti aspetti dalla terza settimana?
«Nel 2015 ho vissuto una terza settimana molto buona e per me è stato un buon segno. Ora sono fiducioso perché sto bene e perché spero di mantenere questa condizione finoo alla fine».
Perché un olandese diventa scalatore? Dove ti alleni di solito?
«È vero, l'Olanda non è buona per allenarsi in salita, dunque sono solito andare in Spagna. Ad esempio, sono stato a Tenerife prima del Giro d'Italia. Ho scoperto di essere bravo in salita durante la mia carriera, forse perché mi piace soffrire. Anche per questo mi piace il Giro d'Italia che ha tante tappe dure».
Nel 2015 perdesti solo 55 secondi su Contador in occasione della crono di 60 km. E se guadagnassi su Nibali domani?
«Davvero difficile da dire, domani sarà completamente diverso perché è una cronoscalata. Ma mi sento bene e sono fiducioso».
Come pensi di sentirti rispetto all'anno scorso?
«Credo di essere allo stesso livello dell'anno scorso. Nel 2015 ho perso più terreno nella prima settimana mentre verso la fine rimanevo sempre vicino a Landa, Contador e Aru. Quindi, alla partenza di quest'anno ero fiducioso perché speravo di non perdere terreno nelle prime tappe, cosa che è avvenuta. Ho guadagnato esperienza in questi ultimi anni e credo di sentirmi più capitano, tutto sta andando bene».
Diego Barbera
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