GIRO. CICCONE PER LA VITTORIA. SEGUI IL LIVE

PROFESSIONISTI | 17/05/2016 | 07:09
Archiviata la cronometro del Chianti Classico vinta dallo sloveno Primoz Roglic che ha avuto la possibilità di usufruire di condizioni meteo decisamente migliori rispetto a quelle bagnate, molto bagnate, dei “big” della classifica generale con Gianluca Brambilla che ha conservato con bravura la sua maglia rosa, anche se per un solo secondo, dal suo compagno di squadra Bob Jungels e dopo il secondo riposo, il Giro riparte.
Siamo verso la boa di metà Giro e la corsa rosa riprende ancora la sua risalita a nord, sempre dalla Toscana, da Campi Bisenzio, in provincia di Firenze, fissando il traguardo a Sestola, in Emilia-Romagna, nella provincia di Modena. Il profilo altimetrico della frazione odierna è in pratica una costante variazione.

E’ la seconda volta che il popoloso centro fra Prato e Firenze ospita la partenza di una tappa dopo di quella dell'edizione 2009 che, allora, si concludeva a Bologna-San Luca.
Dopo il via si passa in una zona particolarmente vocata al ciclismo e c’è subito il passaggio nella provincia di Prato, nel capoluogo e, rapidamente, in quella di Pistoia, attraverso Agliana. Dopo Pistoia, finisce la pianura e iniziano i su e giù – numerosi – che caratterizzano la tappa che si sviluppa sulle alture dell’Appennino tosco-emiliano. Il primo GPM – 3^ cat. - è ai m. 777 della galleria di Passo della Collina. Il tracciato è con andamento sinuoso ma su ampia carreggiata e, dopo la discesa, si entra in Emilia-Romagna a Porretta Terme, in provincia di Bologna. Da Marano sul Reno, quasi senza soluzione di continuità, altra risalita ancora verso un GPM di 3^ cat. ai m. 805 di Pietracolora il cui scollinamento segna pure l’ingresso nella provincia di Modena che sarà lo scenario che accompagnerà la frazione fino al traguardo per le sue colline e i suoi monti segnati dai caratteristici “calanchi” che fendono la roccia argillosa.

Si scende verso il fondovalle del fiume Panaro e quindi si riprendono i saliscendi che conducono al passaggio da Serramazzoni e Pavullo nel Frignano in piacevoli zone collinari che ciclisticamente ricordano vari episodi della corsa a tappe “Coppi e Bartali” del G.S. Emilia di Adriano Amici. La strada sale verso Mocogno e Lama Mocogno dove, in località Sassostorno, è nato nel 1938 Romeo Venturelli (scomparso nel 2011), corridore dotato di grandi mezzi mostrati all’inizio di carriera ma condizionato da un carattere particolare, molto particolare. Discesa verso la località di Ponte di Strettara dove si attacca la salita verso il GPM di 1^ cat. di Pian del Falco, quota m. 1352, lunga km. 16,300 con media del 5,2% e punte massime, nel finale, del 13%. Qui si concluse nel 1971 una tappa vinta da Josè Manuel Fuente e, recentemente, nel 2014, nelle immediate vicinanze, in località Passo del Lupo, l’olandese Pieter Weening ebbe la meglio su Malacarne.

C’è un primo passaggio da Sestola e, al superamento del GPM, mancano 16 chilometri all’arrivo caratterizzati dalla discesa impegnativa su Fanano con una prima parte su carreggiata larga mentre la seconda parte è a carreggiata ristretta e con curve ad alta frequenza, con pendenze assai ripide.
Da Fanano c’è la costante salita conclusiva che conduce al traguardo di Sestola, GPM di 3^ cat., quota m. 998, con 7 chilometri con pendenza media situabile fra il 5 e il 6 per cento, con strada larga e sinuosa.
E’ una tappa, quella che si conclude nella nota località di villeggiatura estiva e invernale, ai piedi del monte Cimone, che offre un terreno adatto per corridori che con coraggio – e pure gambe e voglia – vogliano inscenare una fuga, magari a lunga gittata, controllata dagli uomini di classifica che saranno comunque chiamati al proscenio dall’impegnativo finale.

Giuseppe Figini

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COMMENTI
giro bello?
17 maggio 2016 13:04 delfino
Mia opinione è che il giro d'Italia sarà senza ombra di dubbio il più bello, per percorso, paesaggio ecc, ma anche quest'anno festeggeremo un vincitore senza avversari.

Beh
17 maggio 2016 13:33 foxmulder
Il fatto che un avversario scoppi dopo una crono a tutta e il giorno di riposo mi sembra un fatto agonisticamente rilevante e non il frutto di un destino infame. Non capisco questa cosa del vincitore senza avversari (chiunque vinca)...

Delfino...
17 maggio 2016 14:06 Cada
...quindi se per caso Nibali arrivasse 2º e Valverde 3º, o viceversa, il vincitore sarebbe uno senza avversari?

avversari
17 maggio 2016 14:14 Ruggero
Senza avversari no, è chiaro però che i migliori in questo momento non sono qui

IL CAMPIONE E LE RESPONSABILITA'
17 maggio 2016 14:32 jaguar
E' come per un partito stare al Governo ovvero all'Opposizione,all'Opposizione basta dire no su tutto e la missione ( del cavolo) è compiuta.Lo stesso vale per Landa una cosa è fare quello che gli pare (tipo la famosa tappa della Vuelta dove non ha aspettato Aru) senza alcuna pressione ed un'altra cosa è dover avere responsabilità e dover vincere...alla Sky mica gli hanno dato una belll'ingaggio per beneficienza?
Infatti a mio parere il suo problema è di testa: ha iniziato il Giro bene poi alla prima vera salita lo hanno staccato insieme a Doumulin, ieri ha fatto una cronometro da urlo....ed è bastata una notte per sconvolgerlo? Forse non gli va neanche di imparare le lezioni..... tipo quello che è successo ad Aru l'altro hanno al Giro che era ad un certo punto veramente "morto" ma con la testa ha fatto faville e per un pelo ( ed il pelo era sempre quello di Landa che quando sulla salita del Sestriere si è fermato era ormai troppo tardi)non ha vinto il Giro.

La testa non c'entra un fico secco
17 maggio 2016 15:00 pickett
è probabile che Landa si sia ammalato nella crono disputata sotto la pioggia.Tutto qui.Quando si è malati(veramente)non c'è nulla da fare.Mi chiedo se chi scrive certe cose abbia mai preso parte ad una gara di ciclismo.é del tutto logico che una notte sia bastata a sconvolgerlo.Quando ti viene l'influenza,mezz'ora prima stai benissimo,mezz'ora dopo non riesci neppure a alzarti dal letto.Sono ovvietà che capirebbe anche un bambino di prima elementare.

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