L'ABC di COSTA. A come Amador, una sorta di mappamondo

GIRO D'ITALIA | 09/05/2016 | 18:53
di Angelo Costa

A come Amador. Nel senso di Andrey, scalatore della Movistar. Ha 29 anni ed è considerato il più forte ciclista del Costarica: è l’unico. E’ una sorta di mappamondo viaggiante: ha il papà costaricano, la mamma russa e la nonna emigrata dalla Spagna, dove lui attualmente vive con la fidanzata Laura, che lui confidenzialmente chiama Gps. Paese preferito? Naturalmente l’Italia: per le montagne e per la pasta. Non fa preferenze: è abituato a divorare entrambe. Anche se gli hanno spiegato che sarebbe meglio prima mangiare gli spaghetti e poi affrontare le salite, perché il contrario non dà gli stessi risultati. In squadra è apprezzato per il grande attaccamento alla bici: qualche anno fa, quando venne aggredito in allenamento, preferì farsi malmenare piuttosto che farsela portar via. Gli vogliono bene anche per la disponibilità all’attacco: per aiutare i suoi tecnici a riconoscerlo, i primi tempi ripeteva «Io Andrey» e quelli gli dicevano subito «sì vai». Al Giro è particolarmente affezionato: è stata la prima corsa a tappe disputata da professionista, è stata la corsa in cui ha vinto la sua prima tappa (Cervinia, 2012), è stata la corsa che ha vinto da gregario aiutando Quintana due anni fa, ed è stata la corsa in cui ha fatto il miglior piazzamento (quarto, un anno fa). In sintesi: se è vero che c’è sempre una prima volta, le sue sono tutte al Giro. In Olanda si è presentato come aiutante maggiore di Valverde, nell’attesa si è issato al terzo posto in classifica. Risultato giusto, anzi perfetto: in fondo, alle spalle di due sciupafemmine come Kittel e Dumoulin.

I come isolato. Nel senso di Jasha Sutterlin, corridore tedesco della Movistar. Nell’ultima tappa olandese del Giro, ha chiuso l’ordine d’arrivo, a tredici minuti dal connazionale Kittel. Ha spiegato: ‘Nella notte ho vomitato tutto. Ero vuoto, ho fatto 70 chilometri da solo’. Prova a indovinare perché.
 
O come Olanda. Nel senso di partenza del Giro. Giustamente, ne parlano tutti con entusiasmo e ammirazione: un’accoglienza così, la corsa rosa sogna di averla anche a casa. Ma il lungo weekend nei Paesi Bassi è già alle spalle: finite le ‘O’ di meraviglia, da qui in avanti resta solo Landa.
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