CASO MOTORINI. IL PROF. SAVARESI: «ECCO PERCHÈ L'UCI FA BENE»

TECNICA | 02/05/2016 | 07:30
Gentile direttore,
è con assoluto piacere che raccolgo il suo invito a dare un parere sulla tecnologia più adatta a smascherare i motorini nascosti nelle biciclette.

L'individuazione "indiretta" (ovvero senza necessità di smontare la bici) di motorini elettrici integrati in una bicicletta può passare (semplificando un po’) attraverso tre vie principali:

“Traccia elettromagnetica”: se il motorino utilizza la tecnologia a magneti permanenti (cosa oggi praticamente sempre vera, ma non necessariamente la scelta tecnica obbligata), un motore elettrico genera una significativa distorsione del campo magnetico attorno a sé (chiamiamola per semplicità “traccia elettromagnetica”), che  è molto difficile da schermare completamente, anche quando il motore è fermo; in ogni caso, anche se non facesse uso di magneti, un motore elettrico è costituito da materiali conduttori con masse concentrate, e quindi in qualche modo individuabili osservando distorsioni dei campi elettromagnetici indotti nel suo intorno.

“Traccia termica”: un motore elettrico ha una efficienza tipicamente compresa fra il 70% al 95%, e quindi durante il suo funzionamento disperde calore (da qualche Watt a qualche decina di Watt, nel caso di un motore che eroga qualche centinaio di Watt di potenza meccanica)

Comando di attivazione: il ciclista deve poter attivare "a comando" l'aiuto elettrico, e quindi la "Human-Interface" utilizzata a tale scopo può rilevare la presenza di un motore elettrico.
 
Le domande che oggi tutti si pongono in relazione al tema del cosiddetto “doping elettrico” sono essenzialmente due:

È possibile eludere i controlli indiretti che operano in queste tre direzioni?
Quali (fra questi tre) è il metodo più efficace?
 
La mia opinione (molto sinteticamente, e con qualche semplificazione) è questa:

Opportune schermature, motori ad alta efficienza con adeguati accorgimenti di dissipazione tecnica, e metodi intelligenti di Human-Interface possono rendere quasi invisibili questi sistemi di aiuto elettrico. Una progettazione molto sofisticata (e quindi anche molto costosa, il che automaticamente restringe moltissimo il campo ed il numero di applicazioni) del sistema di aiuto elettrico al ciclista può rendere molto difficile il compito di qualunque tipo di controllo indiretto.

La terza soluzione (comando di attivazione) è facilmente eludibile e quindi non può essere considerata un modo sistematico per ricercare il motore elettrico.

La “traccia termica” è piccola e confondibile con altre forme di emissioni termiche (tipicamente da attrito) e, soprattutto, svanisce molto rapidamente (basta qualche minuto dall'ultimo istante in cui il motorino è stato usato, ed un buon sistema di dissipazione, per non vedere più alcuna “traccia termica”).

La ricerca di una “traccia elettromagnetica” (quella oggi utilizzata da UCI) è, fra tutte, quella che dà maggiori garanzie di efficacia, in quanto molto difficile da schermare, e soprattutto persistente e non legata (come invece quella termica) all’effettivo utilizzo del motore stesso.

Considerate le tecnologie attualmente in uso per costruire motorini elettrici, l’analisi della “traccia elettromagnetica” ha altissime probabilità di "scovare" il motorino. Serve però molta cautela nel ritenere che sia un metodo risolutivo al 100% per sempre (anche UCI è giustamente cauta su questo aspetto), perché' con adeguati sforzi/costi si potrebbe (ad esempio) integrare il motore nel mozzo ruota posteriore, con una traccia elettromagnetica molto bassa e difficile da individuare in quanto difficile da separare da altri componenti "legali" (ad esempio un cambio integrato nel mozzo).

Fatte queste premesse, Il mio parere è che l'unica soluzione "definitiva" sia una analisi diretta (= smontaggio) fatta a campione con sanzioni (per ciclista e per squadra) estremamente dure (a differenza del doping umano, che in alcuni casi presenta delle zone "grigie" di origine ed interpretazione, un motore di assistenza c'è o non c'è, senza alibi). Il prodotto fra "probabilità di essere ispezionato" e "entità della sanzione" dovrebbe essere tale da scoraggiare definitivamente questa pessima pratica.

Prof. Sergio Matteo Savaresi - Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria, Politecnico di Milano (docente del corso “Automation and Control in Vehicles” - https://www.move.deib.polimi.it/)


ARTICOLI CORRELATI


Pretesto di una battaglia Aso-Uci
Copyright © TBW
COMMENTI
Articolo Ok
2 maggio 2016 11:45 emmemme53
Bella e producente spiegazione tecnica da una persona che di queste cose se ne intende. Sarebbe opportuno che Tuttobiciweb, in presenza dei più disparati elementi di discussione (anche doping perché no con eminenti esperti farmacologici) cercasse sempre di avvalersi di persone competenti come il Prof. Savaresi.

Perfetto
2 maggio 2016 22:48 IngZanatta
I miei complimenti al prof. Savaresi ed indirettamente al Politecnico di Milano che si dimostra ancora una delle migliori università al mondo. Tuttobici avrebbe fatto bene a chiedere prima il parere autorevole del prof Savaresi, evitandoci un sacco di sciocchezze che abbiamo ascoltato sull\'argomento

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Ghiotta novità dell'ultima ora per gli appassionati di ciclismo: alle 15.35, infatti Raisport e il canale Youtube della Lega Ciclismo Professionistico (qui l'indirizzo) trasmetteranno in cronaca diretta le immagini del Giro della Romagna. Cinquanta minuti di trasmissione per scoprire chi...


In un tripudio di colori ed entusiasmo per la bicicletta, in un abbraccio d'Africa ad accogliere l'iride pedalante scandendo ogni partenza a suon di tamburi locali, i Mondiali 2025 del Ruanda hanno appena preso ufficialmente il via con la cronometro...


Nella Bk Arena, una vera e propria brulicante bomboniera, prima della partenza della crono Donne Élite si è svolta la cerimonia di apertura della rassegna mondiale di Kigali 2025. Il primo a parlare è stato il Presidente della federazione del...


Tadej Pogacar ha già testato il percorso della prova in linea a Kigali nei giorni scorsi e ieri invece ha potuto fare la ricognizione sul percorso della prova a cronometro, che alcuni specialisti hanno già definito non troppo tecnica e...


Ad inaugurare il campionato mondiale di Kigali sono le donne élite che saranno impegnate questa mattina nella crono individuale. Ed è una sfida che si preannuncia più che mai incerta visto le caratteristiche del tracciato che nulla a che vedere...


La seconda maglia iridata che sarà assegnata oggi a Kigali è una delle più attese, vale a dire quella della cronometro élite con l'annunciata sfida tra Remco Evenepoel (che da due anni domina le sfide iridate) e Tadej Pogacar che...


Subito festa per i tifosi rwandesi già sul percorso iridato alle prime ore dall'alba. A dare la sveglia a tutti ci ha pensato il suono dei bonghi e dei suoi percussionisti bardati di parrucche e gioielli tribali. Una gioia vederli...


È il gran giorno il Giro della Romagna PRO, una delle corse più antiche e prestigiose del calendario ciclistico italiano, rilanciata lo scorso anno e pronta a vivere una nuova edizione con partenza da Lugo (ore 11.30 da...


“It’s time for Africa”. E se avesse proprio ragione lei, Shakira, il cui motivetto viene sparato a palla nel luogo nevralgico di questo mondiale che inizia? “Siete pronti? Non è una gara, divertitevi” – raccomanda lo speaker ai 700 –...


«Ai miei tempi praticare ciclismo per una donna voleva dire combattere contro un ambiente maschilista, ma tutto ciò che facevamo lo facevamo per scelta e spinte da amore verso questo sport». Sono parole forti e appassionate quelle che Morena Tartagni,...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024