L'ORA DEL PASTO. Mazzola l'eritreo - 2

STORIA | 20/04/2016 | 07:55

Il ciclismo sbocciò, in Eritrea, nel 1938, e fiorì negli anni Quaranta. Nel 1946 fu organizzato il primo Giro dell’Eritrea: cinque tappe, di cui una molto impegnativa che attribuiva uno speciale Premio della montagna, 34 corridori secondo Wikipedia, 46 secondo Mazzola, vittoria finale dell’italiano Nunzio Barilà della squadra A.C.Piemonte. Si dice che al via ci fossero solo corridori italiani, ma Mazzola spiega che c’erano anche corridori di altre nazionalità, compresi gli eritrei: “Ma i corridori italiani sembravano i più forti. Oltre ai fratelli Barilà, anche Carlo Bonetti, e poi Zanetti, D’Alessandro, Lopez. Alcuni di loro erano nati in Italia, altri in Eritrea da italiani, come me. Trentacinquemila furono, durante quegli anni, i figli di italiani nati in Eritrea. E per sapere di ciclismo, di Bartali e Coppi, noi leggevamo ‘La Gazzetta dello Sport’. Arrivava con qualche giorno di ritardo, come un’eco di vittorie e sconfitte, di fughe e inseguimenti”.


Nel 1947 il Giro dell’Eritrea non poté disputarsi a causa della guerriglia, scoppiata dopo la fine della colonizzazione italiana, con le truppe britanniche, e non sarebbe tornato che nel 2001. Ma il ciclismo continuò, nella sua semplicità, anche nella sua ingenuità. Mazzola racconta che “le bici erano fabbricate ad Asmara, l’abbigliamento era di lana, i rifornimenti a base di banane, “la bomba” era un cocktail di caffè e rum, e alcuni si raccomandavano che l’acqua venisse usata solo per bagnarsi le labbra, i premi erano in denaro, coppe, targhe e medaglie, ma anche – e con maggiori ambizioni - in galline e caprette”.


Campione eritreo nel 1959 fra i dilettanti, Mazzola puntò alle Olimpiadi di Roma del 1960: “Guadagnai la convocazione, la squadra era formata da me, da un altro eritreo di Asmara e da due etiopi, perché l’Eritrea era federata all’Etiopia. Il viaggio, Roma, il villaggio olimpico: la mia prima volta in Italia. Sembrava un sogno. Fummo iscritti a due prove: la corsa su strada e quella del quartetto della 100 chilometri. Ma non eravamo abbastanza preparati: abituati a correre fra di noi, non avevamo lo stesso ritmo e velocità. Nella corsa su strada ci ritirammo tutti e quattro, invece nella 100 chilometri arrivammo in fondo. Correvamo su quattro Legnano ordinate da un italiano che abitava ad Addis Abeba, un certo Conte, lavorava all’Agip, ma s’intendeva anche di ciclismo”.

Ma a Roma Mazzola visse comunque un giorno di gloria, anzi, una notte di storia: quella della maratona, vinta dall’etiope Abebe Bikila, a piedi nudi: “E all’arrivo c’ero anch’io a festeggiarlo, a celebrarlo, a sollevarlo al cielo”.

Quanto al suo ciclismo, Mazzola non si rassegnò, anzi, s’infervorò: aveva vent’anni. “E se ai Giochi di Roma non era andata bene, a quelli di Tokyo, nel 1964, sarebbe certamente andata meglio”. Si divise fra lavoro e ciclismo: “Mi specializzai nella sartoria su misura per uomo. Tornai in Italia, stavolta a Bologna, per un anno, per seguire un corso di taglio. Poi ritornai ad Asmara. Mi svegliavo alle quattro e mezzo, uscivo alle cinque, 150 chilometri di allenamento, da solo o con qualche amico, poi vinsi la corsa di selezione valida come preolimpica e così mi qualificai per la Nazionale. Ma non venni convocato. Chiesi spiegazioni. Mi risposero che ero già stato a Roma, e aggiunsero che a Tokyo sarebbe andato a qualcun altro. Come se l’Olimpiade fosse un viaggio regalato e non un traguardo conquistato. Fu una decisione sbagliatissima, e glielo dissi”.

Ma non ci fu nulla da fare. Mazzola, deluso, disse addio alla bicicletta. Ma non al ciclismo. “Perché il ciclismo era tutto. I miei sogni e le mie vittorie, i sacrifici e la fatica, ma anche i piaceri e le gioie, e poi le volate, la rimonta, lo sprint, infine il delirio della folla. Non avrei mai potuto rinunciarvi”.

2 – continua

Marco Pastonesi


PUNTATE PRECEDENTI


1a puntata
Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Raffica di numeri, statistiche e spunti di riflessione dalla primatappa del Tour de France. 10: PHILIPSEN PIÙ IN ALTO NEI LIBRI DI STORIAJasper Philipsen diventa il 36° corridore ad alzare le braccia per la decima volta al Tour de France....


Jasper Philipsen ha mantenuto la promessa e oggi a Lille ha fatto sua la prima tappa del Tour de France ed ha indossato la maglia gialla simbolo della corsa. L'Alpecin-Deceuninck aveva studiato questa tappa in ogni minimo dettaglio e nel...


Jasper PHILIPSEN. 10 e lode. Scaltro lui e i suoi compagni Alpecin che non pensano solo ai capelli, ma anche alle situazioni e al vento che cambia. Gli Alpecin curano i capelli, ma è chiaro che sono ragazzi che hanno...


Jonathan Milan accetta di commentare la prima tappa del Tour de France che non è andata come lui e la Lidl Trek si aspettavano. «Lo stress è stato tantissimo per tutta la giornata, mi dispiace davvero per come sono andate...


Il finale della prima tappa del Tour de France ha regalato le sorprese che non ti aspetti con gran parte dei pretendenti ad un piazzamento di rilievo nella classifica finale tagliati fuori da un ventaglio. Tra i penalizzati anche Primoz...


La prima maglia gialla del 112° Tour de France è Jasper Philipsen (Alpecin Deceuninck) che si aggiudica la Loos-Lille da 184, 9 km in una volata dalla quale sono rimasti tagliati fuori avversari del calibro di Milan e Tim Merlier....


Prima caduta al Tour de France e primo ritiro: Filippo Ganna è finito a terra al km 52 della prima tappa con Sean Flynn, su una curva a destra percorsa a tutta dal gruppo, in una fase della corsa dove...


Roberto Capello conquista il podio al classico Grand Prix General Patton internazionale juniores che oggi si è svolto in Lussemburgo.. Il tricolore a cronometro del Team GRENKE Auto Eder ha chiuso la prova, partenza e arrivo in località Warken, al...


Anton Schiffer, tedesco in forza alla Continental Bike Aid, ha vinto la terza tappa del Sibiu Tour in svolgimento sulle strade della Romania. Schiffer si è presentato in solitaria al traguado di Arna con 2" su Matthew Riccitello, che ha...


La città di Gorizia incorona Giorgia Nervo. E' la 15enne trentina di Pieve Tesino la Campionessa italiana su strada della categoria allieve. La portacolori del Team Femminile Trentino è riuscita ad imporsi davanti alla lombarda Nina Marinini (Biesse Carrera Premac)...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024