I PROBLEMI DEL BELGIO, E LA RETORICA DI UNO SPORT PERICOLOSO

PROFESSIONISTI | 30/03/2016 | 09:58
È un brutto momento per il Belgio e per il ciclismo belga in particolare. Sarà per via di una bizzarra concentrazione astrale, ma in una nazione già ferita e sottosopra per i recenti attentati terroristici di Bruxelles, ora si devono versare lacrime anche per la morte di due giovani che non facevano altro che andare in bicicletta. Era la passione di entrambi: sia di Antoine Demoitié, 25 anni belga morto in seguito ad una caduta alla Gand-Wevelgem di domenica scorsa e brutalmente falciato da una moto del seguito; sia di Daan Myngheer, 22 enne corridore della Roubaix Lille Metropole, che si è spento ieri all’ospedale di Ajaccio, dopo essere stato colpito da un attacco cardiaco sabato mattina, durante la prima tappa del “Criterium International”. Ma a questo punto vanno dette subito due cose: il povero Demoitié è morto in seguito a caduta perché è stato travolto da una moto dell’organizzazione. E in materia è necessario fare qualcosa, perché nell’ultimo anno e mezzo tantissime troppe vetture del seguito e moltissime moto hanno causato danni a corridori in corsa. In Italia - è bene dirlo - c’è una cultura organizzativa molto più alta, rigorosa e profonda che in Belgio. I mezzi al seguito sono ridotti al minimo, seguendo la logica del “numero chiuso”. Chi guida moto o vetture al seguito, sono generalmente ex corridori o ex direttori sportivi. In Belgio, dove la passione è trasbordante invece è un vero delirio. Ci sono da sempre più mezzi al seguito che corridori.

Con la morte di Daan Myngheer, invece, si pone un altro tipo problema e considerazione: quello legato alle visite di idoneità. Vi ricordate la vicenda legata all’ex giocatore dell’Inter Christian Kanu? Solo quando arrivò da noi fu diagnosticata al nigeriano una malformazione cardiaca. Per l’Ajax, da dove proveniva il giocatore, era tutto ok. Non è detto che il povero corridore belga abbia avuto un problema analogo non diagnosticato: non è stato ancora provato, ma non è da escludere. Poi c’è il discorso legato alla sicurezza dei corridori ciclisti, argomento di estrema attualità che non va trascurato. L’auspicio è che si faccia sempre di più e sempre di meglio per rendere le corse più spettacolari e sicure. Però evitiamo di cascare dal pero. Di scoprire solo oggi che il ciclismo è sport duro ma anche pericoloso: lo è sempre stato. E proprio per questo su di esso è stata costruita con pathos la sua epica. Non è solo un esercizio retorico fine a se stesso quello di Orio Vergani o Dino Buzzati, c’è il pathos di un esercizio sportivo che non è di tutti e per tutti. Non è solo un esercizio di stilemi quando Mario Fossati - uno dei grandi del giornalismo sportivo - scrive che i corridori si buttano giù a “tomba aperta”. È un modo chiaro e immediato per dire quello che facevano e fanno i corridori quando si trovano a dover affrontare una discesa del Galibier o del Tourmalet. Si parla di “inferno del nord”, non perché si vuole sempre esagerare e forzare l’epica del gesto di questi “eroi della strada”, ma perché alla Roubaix e in particolare nella Foresta di Arenberg l’osso del collo i corridori lo rischiano per davvero. Non è un mistero se diciamo che il ciclismo è uno sport pericoloso. È un’ovvietà, che per anni è stata raccontata, ma come spesso accade, con il tempo ci si è abituati a tutto: anche ad un linguaggio, convinti che fosse semplicemente un esercizio di stilemi: commedia o prosa? Invece, purtroppo per noi, il ciclismo può rappresentare anche la sua tragedia. Il tratto che meno ci piace.

da Avvenire del 30 marzo 2016 a firma Pier Augusto Stagi
Copyright © TBW
COMMENTI
Difetti cardiaci
30 marzo 2016 16:53 Pinuccio25
Mi spiace segnalare che l\'esempio di Kanu è il meno azzeccato... Il calciatore aveva la stessa anomalia congenita di cui soffre il corridore Michael Rogers che ricordo ha vinto tre mondiali crono e tappe al giro e al tour. La bicuspidia della valvola aortica è facilmente diagnosticabile e, nei casi come Michael, i controlli periodici gli hanno permesso di fare il prof per molti anni. Anche Kanu, dopo un intervento oggi divenuto comune, ha potuto giocare per anni. Sono i difetti cardiaci più subdoli e non facilmente diagnosticabili (che spesso si rivelano solo con l\'autopsia) quelli che provocano improvvisi infarti anche in persone giovani e apparentemente sane. Non la bicuspidia aortica che distingue molti più atleti professionisti di quanto non si immagini. Scusatemi ma sono coinvolto personalmente......

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Dopo aver vinto il 31 agosto la Coppa Caduti di Casalguidi che prevedeva in quella occasione numerosi tratti sterrati, il bravissimo allievo emiliano Nicolò Fiumara ha ottenuto un altro successo stagionale in Toscana. Organizzato dal G.S. Moto Guzzi di Prato...


Questo weekend il Museo del Ghisallo ha accolto una maglia di Davide Rebellin e Giulia De Maio ha accolto ai suoi e nostri microfoni il fratello Carlo Rebellin: un breve e sentito appello per non considerare più chi va in...


L'Union Cycliste Internationale (UCI) esprime - in un comunicato ufficiale - la sua totale disapprovazione e profonda preoccupazione per gli eventi che hanno segnato l'edizione 2025 de La Vuelta Ciclista a España, in particolare il brusco arresto della tappa finale...


Sempre peggio. Il mondo social, che tecnici e strateghi subiscono servilmente nella convinzione sia il mondo intero, sta riuscendo nell'impresa ritenuta impossibile: battere e abbattere Pogacar. Torno a dire: non mi piace, proprio neanche un po', il fenomeno che rinuncia...


Con un lungo messaggio postato su Instagram, Simone Petilli annuncia che chiuderà la sua carriera con Il Lombardia: ecco le sue parole. «Ho fatto quello che da bambino sognavo, ho pedalato per il mondo, corso contro campioni che guardavo in...


Il direttore della Vuelta Javier Guillén ha tenuto oggi una conferenza stampa a conclusione della corsa e non ha nascosto la sua amarezza: «Mi rammarico e condanno quanto accaduto nell'ultima tappa della Vuelta. Le immagini parlano da sole. Quello che...


Dopo 12 prove ecco gli aggiornamenti di Coppa Italia delle Regioni 2025. Nella classifica individuale l’unico tra i primi dieci a raccogliere punti al Trofeo Matteotti è il leader Christian Scaroni (161, XDS Astana), che con i 5 conquistati si...


Venerdì 19 settembre alle ore 11, nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola (Piazza Matteotti 2/3, Mirandola – MO) nasceranno uffiicialmente due delle classiche più prestigiose del calendario ciclistico internazionale: il Giro dell’Emilia Granarolo e il Giro dell’Emilia...


Il ct Alejandro Valverde ha disegnato la nazionale per i mondiali del Ruanda facendo fronte alla rinuncia di Mikel Lamda che, dopo essere stato preselezionato, ha preferito passare la mano perché ritiene di non avere il tempo necessario per preparare...


Continua a gran ritmo la campagna acquisti della Decathlon che anuncia oggi l'ingaggio dello statunitense Matthew Riccitello, che proprio ieri ha chiuso la Vuelta in quinta posizione e con la maglia bianca di miglior giovane sulle spalle. Il ventitreenne scalatore...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024