STORIA | 17/11/2015 | 07:29 KIGALI (RUANDA) Valens Ndayisenga, vincitore del Tour of Rwanda 2014 e dorsale numero 1 al Tour of Rwanda 2015, è nato il primo gennaio del 1994. Lo stesso preciso giorno-mese-anno in cui è venuto alla luce Jean-Claude Uwizeye, dorsale 55. Invece il primo gennaio del 1988 è nato Joseph Biziyaremye, dorsale 52, il primo gennaio del 1993 Jérémie Karegeya, dorsale 53, il primo gennaio del 1996 Joseph Areruya, dorsale 51, e Ephrem Tuyishirmire, dorsale 105. Sei dei 15 corridori delle tre squadre nazionali del Ruanda sono nati il primo dell’anno. Strano, ma vero.
E non è tutto sul mistero del primo gennaio. Pare, infatti, che Capodanno non sia soltanto nel dna dei corridori equatoriali, ma anche in quello dei corridori marocchini: il primo gennaio del 1990 è nato Lahcen Saber, dorsale 22, e il primo gennaio del 1991 Abdallah Hida, dorsale 24.
Se nel ciclismo il 14 novembre ricorre come il giorno della nascita dei campioni (nel 1937 Vittorio Adorni, nel 1954 Bernard Hinault, nel 1984 Vincenzo Nibali), il primo gennaio sembra essere la migliore partenza – se non altro, la più frequente - per un corridore africano. Ma tante coincidenze non sono casuali, semmai fatali. Il genocidio del 1994 – un milione di morti in un centinaio di giorni - ha stravolto il Ruanda. I certificati di nascita sono stati dimenticati e gli uffici anagrafici trascurati finché, per sanare la situazione, ufficiali e genitori hanno deciso di dare il pronti-via con una data simbolica: ogni inizio anno, cioè il primo gennaio, appunto.
Ma anche le altre date, apparentemente più certe, potrebbero essere invece soltanto più fantasiose. Jock Boyer, artefice del Team Rwanda e c.t. delle nazionali ruandesi, sostiene che le date di nascita dei suoi corridori sono molto approssimative, e spesso tirando indietro non giorni o mesi, ma anni: “Anche Adrien Niyonshuti, il primo corridore ruandese che abbia disputato un’Olimpiade, quella di Londra 2012, ha almeno un paio d’anni più di quelli documentati e certificati”. Adrien è del 1987, dunque ha 28 anni, e per un solo giorno non è rientrato nella data comunitaria. Sulla sua carta d’identità, e sulla sua tessera agonistica, è registrato 2 gennaio.
Boyer confessa anche la propria complicità: “Quando c’è stato da assegnare una data di nascita a un nostro corridore, di cui si conosceva solo il nome, Innocent Uwanumgu, mi sono lasciato ispirare dalla scritta sulla T-shirt che indossava: rock show. Allora ho cercato la data di nascita di Rocky, cioè di Sylvester Stallone, e così Innocent risulta al mondo dal 6 luglio, come Sylvester-Rocky, del 1993, come dovrebbe essere, più o meno”.
La vaghezza anagrafica ha regalato anche un primato, per quanto effimero, a un villaggio africano che aveva volonterosamente provveduto a regolarizzare l’anagrafe di un gran numero dei suoi abitanti. Per fare in fretta, si era deciso di farli nascere tutti – ovviamente - il primo gennaio. E poi, semplificando, ma fin troppo, del 1900. E così, anche se solo per poco, quel villaggio è salito in cima alla classifica dei luoghi, davanti al giapponese Okinawa e alla Sardegna, con il maggiore numero di centenari sulla Terra.
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