POLITICA | 12/11/2015 | 14:40 Il ciclismo può salvare il mondo. Forse è esagerato ma più vicino al vero di quel che si pensi. L’incredibile potenziale legato all’espansione spettacolare del ciclismo è stato analizzato scientificamente per la prima volta in uno studio firmato dalla University of California, Davis (UCD) e dall’Institute for Transportation and Development Policy (ITDP).
Intitolato «Lo scenario di una rivoluzione ciclistica globale» lo studio dimostra che il ciclismo e la bici elettrica possono ridurre i bisogni energetici e le emissioni di CO2 legati ai trasporti urbani fino al 10% da qui al 2050 rispetto alle attuali previsioni, consentendo di far risparmiare migliaia di miliardi di dollari alla società. Il rapporto è stato commissionato dall’Union Cycliste Internationale (UCI), dall’European Cyclists’ Federation (ECF) e dalla Bicycle Product Suppliers Association (BPSA).
«È il primo studio che quantifica i risparmi potenziali in CO2 e tutto quel che concerne una svolta planetaria verso un sempre maggiore utilizzo della bicicletta nelle zone urbane - spiega Lew Fulton, coautore del rapporto e condirettore del programma STEPS -. Io stesso sono stato sorpres dall’ampiezza del risultato che è emerso da questo studio».
Secondo lo studio, la perfetta combinazione di investimenti e di politiche pubbliche può portare la bicicletta e la bici elettriche a coprire fino al 14% dei chilometri percorsi in zone urbane da qui al 2050, raggiungendo il 25% in Olanda e in Cina e il 7% negli Stati Uniti e in Canada. Il potenziale è considerevole alla luce del fatto che più della metà degli spostamenti nel mondo sono inferiori a 10 chilometri e possono essere potenzialmente effettuati in bicicletta. Un risparmio dell’ordine di 25.000 miliardi di dollari potrebbe essere realizzato evitando per esempio la costruzione di nuove autostrade e parcheggi.
«È uno studio eccellente che può servire a tutto il mondo per inserire il ciclismo nelle politiche applicate in tutto il pianeta e a tutti li livelli, locale come internazionale. Noi dobbiamo sfruttare questa opportunità» spiega Bernhard Ensink,segretario generale della ECF.
«La bicicletta è uno strumento di trasporto essenziale per milioni di persone nel mondo - commenta il presidente dell’Uci Brian Cookson, -. Questo studio dimostra che se un numero crescente di governi seguisse l’esempio di Paesi come Olanda e Danimarca per rendere le città a misura di bicicletta si otterrebbe un vantaggio enorme per ridurre le emissioni di ossido di carbonio, ridurre il numero di infrastrutture stradali e rendere le città più sicure e più sane».
«Il rapporto dimostra il profondo impatto che il ciclismo può avere nei Paesi in via di sviluppo come India o Cina, dove la gran parte delle infrastrutture non esistono ancora - aggiunge Jacob Mason, altro autore dello studio -. Costruire città a misura di bicicletta non contribuirà solo a migliorare la qualità dell’aria e la pulizia delle strade, ma permetterà alla popolazione e agli amministratori di risparmiare somme importanti che potranno essere dedicate ad altri investimenti. Tutto questo ha un nome semplice: politica urbana intelligente».
comunicato stampa Uci
The incredible potential of dramatically increasing cycling is captured for the first time in a scientific study carried out by University of California, Davis (UCD) and the Institute for Transportation and Development Policy (ITDP). A Global High Shift Cycling Scenario shows that cycling and e-biking can cut energy use and CO2 emissions of urban transport by up to 10% by 2050 compared to current estimations, while saving society trillions of dollars.
The report was commissioned by the Union Cycliste Internationale (UCI), the European Cyclists’ Federation (ECF) and the Bicycle Product Suppliers Association (BPSA). “This is the first report that quantifies the potential CO2 and cost savings associated with a world-wide shift toward much greater use of cycling in urban areas,” said report co-author Lew Fulton, co-director of the STEPS Programme within the Institute of Transportation Studies at the UCD. “The estimated impacts surprised me because they are so large. The costs saved in lower energy use and reducing the need for car travel, new roads, and parking lots through 2050 are substantial.” According to the study, the right mix of investments and public policies can bring bikes and e-bikes to cover up to 14% of urban kilometres by 2050 - ranging from about 25% in the Netherlands and China to about 7% in the U.S. and Canada. The potential is enormous when considering that typically more than half of all urban trips around the world are less than 10 kilometres and can potentially be made by bike. Savings of around $25 trillion could be achieved through obviating the need for new major highways, parking facilities and the maintenance of existing infrastructure to accommodate forecast growth in road traffic. “This is an excellent study; worthy to be used worldwide for getting cycling in all policies across the globe at all levels, from local to international. We need to unlock the potential,” said Dr. Bernhard Ensink, Secretary-General of the European Cyclists’ Federation. “Cycling is a crucial means of transport for millions of people around the world,” says Brian Cookson, President of the UCI. “This report demonstrates that, if more governments followed good examples like the Netherlands or Denmark to make their cities better for cycling, we’d see huge benefits from lower carbon emissions, hugely reduced costs in transport infrastructure and potentially safer, healthier places.” “This study shows the profound impact that cycling can have in developing countries like India and China, where much of the infrastructure has yet to be built,” according to Jacob Mason, co-author of the study. “Building cities for cycling will not only lead to cleaner air and safer streets - it will save people and governments a substantial amount of money, which can be spent on other things. That's smart urban policy.”
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