
Il tema della sicurezza è sempre in primo piano e ieri in Belgio, sul traguardo della seconda tappa, c’è stato un debutto importante. Per la prima volta, infatti, è stata adottata la "Safe Cycling Finish Barrier": si tratta in pratica di transenne gonfiabili, un lungo materasso ad aria creato per assicurare un atterraggio morbido in caso di caduta.
Ad adottarla sono gli organizzatori di Golazo che hanno lavorato negli ultimi mesi con l'azienda norvegese Safe Cycling, il produttore METEC e Baloise.
In una intervista realizzata al microfono dei colleghi di WielerFlits, Christophe Impens di Golazo ha spiegato: «Si tratta di un'installazione che rende il traguardo, soprattutto nelle volate di massa, ancora più sicuro. Abbiamo cercato una soluzione che non fosse solo sicura, ma anche logisticamente molto facile da gestire. È una grande invenzione dei nostri amici norvegesi».
Il grande vantaggio dei cuscini d'aria è la loro estrema facilità di trasporto e installazione: gli elementi sono modulari e, una volta gonfiati, sono lunghi circa dieci metri, alti un metro e spessi venti centimetri, ma una volta sgonfiati occupano pochissimo spazio.
«In totale, le barriere per 250 metri di lunghezza stanno tutte nel bagagliaio di una station wagon e con il lavoro di due sole persone è possibile mettere in sicurezza l'intero rettilineo di una gara ciclistica».
Il secondo grande vantaggio da Safe Cycling è il comfort offerto dal cuscino d'aria in caso di caduta. «Ovviamente speriamo che non accada mai, ma in caso di caduta ci si ritrova contro un materasso ad aria molto spesso. Questo rende la caduta un po' più morbida, anche se finire a terra in uno sprint di massa a 70 chilometri orari non sarà mai confortevole».