COLOMBIA. Escarabajos alla Vuelta, una storia scritta in salita

PROFESSIONISTI | 19/08/2015 | 10:39
Il Team Colombia-Coldeportes è pronto per affrontare la sfida della Vuelta a Espana. Dopo gli incoraggianti test della Vuelta a Burgos e del Tour of Utah, gli Escarabajos sono motivati e convinti di poter recitare un ruolo da protagonisti in una edizione della corsa ricchissima di montagne e forte di una partecipazione di altissima qualità, con al via moltissimi dei principali protagonisti a livello mondiale. Il rapporto tra la Colombia e la Vuelta a Espana è un rapporto di vecchia data. Proprio sulle strade spagnole è nato e si è consolidato il mito degli scalatori colombiani, ai quali i ragazzi del Team Colombia-Coldeportes si ispirano.

È suggestivo ed emozionante ricordare le fasi storiche di questa crescita sportiva che risale agli anni ’60, quando il ciclismo colombiano allargava le sue frontiere e veniva a cercare il confronto diretto con i campioni e le corse in Europa. Sono stati tre i pionieri di questa “migrazione” che ha innescato un salto qualitativo inarrestabile: Giovanni Jimenez, Rafael Nino e soprattutto Martin Emilio “Cochise” Rodriguez.

A Jimenez va riconosciuto il merito di essere stato il primo corridore colombiano a difendere la maglia di una squadra europea, la tedesca Ruisbroek Sportif, nel 1968. “Cochise” Rodriguez, vincitore a più riprese della Vuelta a Colombia (1963, ’64, ’66 e ’67) ha seguito la strada del suo connazionale qualche anno dopo. Il suo trasferimento in Italia per correre con la Salvarani risale al 1972. Poi, nel 1973, il trasferimento alla Bianchi, alla quale regalò una vittoria di tappa nel Giro d’Italia di quella stagione. La “migrazione” è continuata con Rafael Nino Munevar, “El Nino de Cucaita”, l’unico corridore capace di vincere 6 Vuelta a Colombia. Nel 1974 lo troviamo nello schieramento della Jolly Ceramica, un’altra squadra italiana, e più avanti direttore sportivo di Lucho Herrera.

Sono stati questi tre corridori ad aprire la strada ai grandi scalatori colombiani che pochi anni dopo hanno recitato un ruolo da protagonisti nel grande ciclismo europeo. Dopo le prime timide esperienze, l’impatto è stato sempre più forte man mano che ci si avvicinava agli anni ’80. La decade è stata inaugurata dal vittorioso Tour de l’Avenir di Alfonso Florez, al quale ha fatto seguito il successo di Martin Ramirez nel Dauphine Libere del 1984.

Nel frattempo i corridori colombiani avevano già scoperto il fascino della Vuelta. Il pioniere della massima corsa a tappe spagnola fu Giovanni Jimenez, che partecipò, pur non riuscendo a completarle, alle edizioni del 1974 e 1978. Ma già nel 1984 due “Escarabajos” furono capaci di conquistare la top ten della Vuelta, con il quinto posto di Edgar Corredor e il settimo di Jose Patrocinio Jimenez. La prima vittoria di tappa risale al 1985 ed è merito di Antonio “Tomate” Agudelo, grande vincitore sul traguardo di Alto de Campo. In quella stessa edizione, da registrare gli ottimi piazzamenti di Pacho Rodriguez e Fabio Parra, finiti rispettivamente al terzo e al quinto posto della classifica generale.

Dopo l’edizione dell’86 senza vittorie, ecco l’apoteosi del 1987, con il successo finale di Lucho Herrera, vincitore della maglia amarillo e della maglia del gran premio della montagna, e i tre successi di tappa ottenuti dai colombiani con lo stesso Herrera a Lagos de Covadonga, con Carlo Emiro Gutierrez a Ferrol e con Omar Hernandez a Segovia. Un vero e proprio trionfo che ha imposto il ciclismo colombiano all’attenzione del mondo.

Da quei giorni i corridori colombiani sono sempre stati protagonisti alla Vuelta, ottenendo tanti spettacolari successi di tappa. Ricordiamo Fabio Parra (Cerler, 1988), Alberto Camargo (Segovia, 1989), Nestor Mora (Guijuelo, 1990), Alberto Camargo (Naranco, 1990), Martin Farfan (tappa di Cerler e leader della montagna nel 1990), Fabio Parra (Valdezcaray, 1991), Luis Herrera (tappa di Covadonga e leader della montagna nel 1991), Julio Cesar Cadena (Sabinanigo, 1992), Oliverio Rincon (Covadonga, 1993), Angel Yesid Camargo (Andorra, 1994), Felix Cardenas (La Molina, 2000), Santiago Botero (Torrelavega e crono di Madrid, 2001), Santiago Botero (Leon, 2002), Felix Cardenas (Sierra Nevada, 2003 e La Covatilla, 2004), Leonardo Duque (Puertollano, 2007) e, più recentemente Winner Anacona, vincitore della tappa di Valdelinares nell’edizione 2014, lo stesso giorno in cui Nairo Quintana vestiva la maglia di leader poi persa il giorno seguente a causa di una rovinosa caduta.

I connazionali che hanno fatto la storia e i fortissimi avversari di oggi: è questo lo scenario all’interno del quale pedaleranno in Spagna i nove ragazzi del Team Colombia-Coldeportes. A loro l’onore di scrivere la prossima pagina di storia della Colombia nella corsa a tappe spagnola, partendo da Puerto Banus il prossimo 22 Agosto per tre settimane di corsa, e sfruttare l’opportunità che si sono guadagnati al prezzo di tanto lavoro e grande fatica.
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