
ALPECIN- DECEUNINK. 8. Due tappe vinte, cinque giorni in maglia gialla con Philipsen che si prende la prima a Lille e Van der Poel le altre quattro in due momenti diversi. Tante fughe, tanta battaglia, soprattutto grande l’olandese volante (l’Olanda, due vittorie, contro le quattro di Slovenia) che ora si trova anche a lottare per la maglia verde: povero Milan…
INTERMARCHÈ-WANTY. 4. Un solo ritirato, Zimmermann, qualche caduta di troppo, ma solo tre piazzamenti nei dieci, con Girmay, 2° nella prima tappa. Ultimo posto nella speciale classifica dei team.
UNO X MOBILITY. 9. Nove piazzamenti nei dieci, una vittoria di tappa con Abrahansen, una condotta di gara apprezzabile sotto ogni punto di vista. È una delle squadre rivelazione di questo Tour. Sono tra le più giovani: evviva la giovinezza.
TEAM TOTALENERGIES. 5. È un Tour così, per una squadra così così. Avrebbero un buon potenziale, ma in questa corsa, così esigente, così combattuta, così veloce anche loro vanno fuori giri. Forse farebbero bene a pensare anche al Giro, perché il Tour è per pochi (questo vale per molti, non solo per loro). Dimenticavo: tre piazzamenti nei dieci.
TUDOR PROCYCLING TEAM. 6,5. Non hanno vinto, ma si sono fatti vedere. Ci hanno messo cuore e determinazione. Hanno provato a invertire la rotta di marcia e non sempre la ruota ha girato nel verso giusto. Otto piazzamenti e qualche vittoria sfuggita per un niente: anche per mancata comunicazione.
GROUPAMA FDJ. 6. Sono lì, per lo meno non sono dispersi. Sia Martin che Madouas sono in zona top 20 e qualche piazzamento (6) l’hanno portato a casa. Ma come si dice: possono dare di più.
TEAM VISMA LEASE A BIKE. 9. Diciotto piazzamenti in 15 tappe, con una vittoria grazie a Simon Yates. Il capitano, Jonas Vingegaard, è lì, alle spalle di Tadej. Non è vicino, ma nemmeno lontano. Ha voglia di lottare fino alla fine e questo ce lo rende più che simpatico. Grazie Jonas, comunque vada.
INEOS GRENADIERS. 6,5. Carlos Rodriguez è 9° nella generale, sei sono i piazzamenti, una vittoria portata a casa da Aresman che ha dato un senso non solo al Tour di questo olandese, ma a tutta la Ineos TotalEnergie. Ultima settimana: loro sembrano pronti a innalzare le loro ambizioni.
UAE TEAM EMIRATES XRG. 10. Al momento c’è poco da dire. In questa seconda settimana il team ha anche dimostrato di essere assolutamente sul pezzo, altro che Visma super e Uae con il solo Tadej. Pogacar è di un’altra dimensione, la squadra ha la dimensione giusta per stare a fianco del campione del mondo in maglia gialla. Per la contabilità quattordici piazzamenti in 15 tappe, con cinque vittorie in carniere. E il lavoro non è ancora finito: non è una minaccia.
TEAM PICNIC POSTNL. 9. Onley you è la nuova canzone di questa estate francese. Il ragazzino scozzese mi piace un sacco, per come ha fin qui corso e fin qui si è difeso. È 4° nella generale. In più, il team, può vantare un più che lusinghiero 11° posto nella classifica a squadre e la bellezza di nove piazzamenti che la dicono lunga su come tutta la squadra si sia mossa attorno a questo fantastico ragazzo di soli ventidue anni.
DECATHLON AG2R LA MONDIALE. 6,5. Corsa di giudizio e di ottima lucidità tattica. Un 7° posto nella generale con Gall, e sei piazzamenti a corredo. Squadra sempre nel vivo della contesa, per rimanere vivi.
ARKEA B&B HOTELS. 8. Saranno anche all’ultima corsa o al rush finale della loro esperienza ciclistica, ma sono chiaramente una delle grandi sorprese del Tour 2025. Vauquelin è 5°, la squadra è sempre sul pezzo, come se non più di tanti squadroni. Otto i piazzamenti, per un Tour da 8.
XDS ASTANA. 5. Sofferenza, tanta sofferenza. Poche iniziative, in un Tour che premia gli audaci. Raccolgono la miseria di tre piazzamenti, due sono italiani: Ballerini e Velasco.
LOTTO. 4. È un Tour che mortifica e lascia poco agli altri. Esalta alcune squadre – molto poche – e lascia senza fiato il resto del gruppo. Qui anche una fuga è un successo di tappa, anche quando non arriva. Tutto è esasperato, anche i fallimenti. Quattro i piazzamenti.
SOUDAL QUICK-STEP. 7. Devono incassare l’amarezza di un ritiro non pesante, ma pesantissimo. Via Evenepoel restano con Tim Merlier, che ha già vinto due tappe e potrebbe anche aggiornare la contabilità. Vittorie al proprio attivo per il team di Davide Bramati? Tre, mica poche.
LIDL TREK. 7. Hanno raccolto meno di quanto meritavano, entrando a più riprese in fughe e azioni di vario genere. Squadra di livello che confermano la loro statura. Maglia verde con Jonny, tappa vinta sempre con il campione friulano. Sei i piazzamenti, anche se la vera delusione è per Skjelmose, ritiratosi quando ormai era disperso.
BAHRAIN VICTORIUS. 5,5. Il primo è Santiago Buitrago, che è a due ore dalla maglia gialla: con calma. La nota positiva? Lenny Martinez, che al momento ha la maglia a pois sulle spalle. È sufficiente? Per me no.
ISRAEL PREMIER TECH. 4. Michael Woods è anche lui a quasi due ore, per il resto non pervenuti. Tre piazzamenti, una condotta di gara poco propositiva, poco coraggiosa, con corridori che avrebbero potuto fare classifica.
RED BULL BORA HANSGROHE. 8. Lipowitz è 3°, Roglic è 6° nella classifica a squadre sono al terzo posto dopo due settimane di Tour corse in ogni caso con grande generosità e senso della storia. Tanti i piazzamenti (9), tanto l’agonismo messo in campo, tanto il lavoro ancora da fare questa settimana.
MOVISTAR TEAM. 4. Enric Mas è a quasi un’ora dalla maglia gialla, sarebbe stato l’uomo di esperienza e di riferimento. Attorno a lui si sono persi un po’ tutti.
TEAM JAYCO ALULA. 6. O’Connor è 12° e ha la possibilità di risalire ancora in classifica. Corsa generosa per i ragazzi di Brent Copeland, ai quali manca forse un successo, sfiorato con Schmid. Plapp si da da fare, O’Connor sogna qualcosa di più.
EF EDUCATION EASYPOST. 7,5. Hanno vinto una tappa con Ben Healy, vestito la maglia gialla sempre con l’irlandese, corso con coraggio e determinazione. Come si dice in questi casi: si sono fatti vedere. Li rivedremo.
COFIDIS. 4. Un Giro da dimenticare, un Tour fino a questo momento che non ha motivi per essere ricordato. Un solo piazzamento (8a tappa: 7° Coquard). Non credo che serva dire altro.
L’ORGANIZZAZIONE. 4. Fatico a vedere la vecchia e cara lavagna e per questo chiedo l’aiuto da casa, a voi tutti, che avete mille occhi. Alaphilippe non aveva la radiolina, ma una lavagna sarebbe stata molto utile al gruppetto degli immediati inseguitori per sapere il distacco da Wellens e Campenaerts (stessa cosa avvenuta a Van der Poel qualche tappa fa). Niente, non ho visto nulla. Per il momento do un 4 all’organizzazione – sulla sfiducia -, in attesa di un vostro riscontro. Nel caso l’aveste avvistata, dietro alla lavagna questa volta ci finisco io.