EUROPEI. L'Italia e lo staff della salute

GIOVANI | 09/08/2015 | 15:10
Lungo il percorso di gara, le bandiere norvegesi, polacche e russe vincono per distacco la gara dei sostenitori al seguito. Ma la pattuglia italiana a Tartu è tra le più numerose quando si tratta di elencare atleti e staff tecnico al seguito. Motivo in più per avere chi, come Francesco Panzeri e Marco Gianassi, cura tutti gli aspetti sanitari del gruppo azzurro. Entrambi di Prato, i due medici delle Nazionali impegnate nei Campionati europei devono far fronte a ogni tipo di emergenza sanitaria, cercando al tempo stesso di garantire assistenza all’antidoping e controlli alimentari nelle strutture alberghiere. “È dal 2008 che sono al seguito delle Nazionali”, spiega Panzeri, dal 1998 impegnato con le medesime funzioni nel Comitato regionale toscano . “Serve verificare che gli atleti stiano bene, ma che anche chi lavora per loro non abbia problemi. Anche attraverso le direttive da fornire in cucina, ad esempio. Sappiamo la storia clinica dei singoli corridori e monitoriamo eventuali episodi di allergia e celiachia, due fenomeni in continuo aumento nel nostro Paese e, di conseguenza, anche nelle selezioni nazionali”. Il plotone azzurro, con una così forte componente di atlete femminili, impone un variegato monitoraggio delle varie problematiche. E al lavoro di Panzeri e Gianassi si accompagna quello dell’osteopata Saul Barzaghi di Trezzo sull’Adda, Raffaele Cherubini di Novara e il catanese Giuseppe D’Urso, vicecampione mondiale di atletica sugli 800 metri nel 1993.

da Tartu, Stefano Arosio

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