Alessandro Petacchi ha deciso: «Basta, mi fermo qui»
PROFESSIONISTI | 13/06/2015 | 11:10 Alessandro Petacchi non correrà più. Basta, fine delle trasmissioni. Doveva essere al via della Vuelta a Venezuela che si corre da ieri al 21 giugno, ma il corridore spezzino ha deciso il 9 giugno scorso di non partire più per il Sud America. «Non sto ancora bene, il virus che mi ha messo KO sul colle delle Finestre al Giro d’Italia non l’ho ancora debellato del tutto e quindi non era il caso di fare un viaggio del genere se poi non si è in grado di poter garantire almeno un rendimento onorevole. Sono pur sempre Alessadro Petacchi», spiega a tuttobiciweb.it AleJet.
Quindi? «Quindi basta. È dal 9 giugno scorso che non salgo più su una bicicletta. Se vuoi che te la dica tutta l’ho anche già riposta in garage e l’ho appesa con le altre al soffitto senza ruote. Per un po’ non ci andrò, perché mi sento stanco e privo di stimoli. Per la prima volta nella mia vita sento nausea, voglio davvero staccare mentalmente. Nella vita ci sono momenti in cui senti chiaramente quello che devi fare, probabilmente il mio momento è arrivato adesso».
E adesso? «Devo recuperare e soprattutto voglio riflettere su quello che posso fare da grande. Ho un paio di proposte interessanti e questo è il momento giusto per vagliarle e prendere certe decisioni. Ora mi dedicherò alla famiglia, al mio bimbo Alessandro junior e se proprio devo fare dello sport, perché fermo non ci sto di certo, mi dedicherò al tennis. Ho voglia di fare dell’altro».
Non hai minimamente pensato di correre ancora una gara per dare un bell’addio al ciclismo? «No, il mio addio è stato al Giro. Sul Colle delle Finestre ho messo piede a terra, poi il giorno dopo, nella tappa di Milano, Alessandra (De Stefano, ndr) mi ha anche permesso di salutare tutti dal palco del “Processo”: quel giorno per me è stato particolarmente triste e carico di emozioni che porterò sempre nel mio cuore. Lo ripeto, va bene così. Ho corso tanto, ho vinto molto, ora non ho più voglia di pedalare senza obiettivi. Ora sento proprio che è arrivato il momento. Per essere stato un grande velocista sono stato anche fin troppo lento a prendere certe decisioni, ma ho atteso il momento in cui avrei sentito dentro di me un segnale forte e chiaro. Ora sento che è giusto fare quello che ho deciso di fare. E lo faccio senza rimpianti».
Grande Ale, giusto cosi,hai tirato i freni e sei sceso dalla bici ma di te c\'e\' bisogno nell\'ambiente per aiutare i neopro non fosse altro ke gli ultimi ke son passati possono benissimo esser figli tuoi !! Auguri per la nuova vita ma NON abbandonare la bici !!!
Un sauto da Renzo Bardelli......
13 giugno 2015 18:21renzobarde
.....ti saluto con tato affetto e simpatia. Sei stato impareggiabile. Serio, da ragazzo, da giovane, da atleta, da uomo maturo. Ti ho stimato quando hai gareggiato con me da giovane e dilettante; ti ho apprezzato nella tua ottima carriera. Pochi, davvero pochi possono averti minimamente imitato. A te ed alla tua famiglia un cordialissimo abbraccio. Presto ti inviterò a Pistoia ad una iniziativa per esaltare la tua carriera. Renzo Bardelli
ale-jet
13 giugno 2015 22:51rufus
Onore a un grande. Grande anche nel capire quando arriva il momento di dire basta. Auguri di cuore per la sua nuova vita.
Flavio
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