I VOTI DI STAGI. CONTADOR IN STATO DI GRAZIA, LANDA GRAZIATO
GIRO D'ITALIA | 28/05/2015 | 19:59 di Pier Augusto Stagi
Alberto CONTADOR. 10. L’ha scritto benissimo nel suo prezioso intervento Cristiano Gatti: c’è chi deve fare i conti con la malasorte e si esalta e chi nella stessa situazione fatica a restare a galla. Oggi abbiamo visto ad occhio nudo la forza, la classe e la tenacia di questo corridore. Di questo fuoriclasse, che non è stato graziato solo dalla crono di Valdobbiadene, ma è semplicemente in stato di grazia.
Philippe GILBERT. 10. Che gara ragazzi. Che gara quella del belga e di tutta la Bmc, che costruisce a tavolino questa tappa come meglio non potrebbe. Gli “svizzeri” mandano all’attacco fin dal mattino il fuoriclasse belga con Amael Moinard (5° al traguardo, grande!), poi l’ex iridato se ne va ad una ventina di chilometri dal traguardo e chi si è visto si è visto. Un bis fantastico dopo la tappa di Vicenza. Jim Ochowicz, il grande capo della formazione rossonera, deve solo essere contento dei suoi ragazzi. Professionalità anglofona, unita alla conoscenza tecnica italiana: un mix perfetto.
Manuel BONGIORNO. 9. Se il Bongiorno si vede da quello che ha fatto vedere oggi, allora ci si diverte anche domani e dopo. Oggi il ragazzo della Bardiani CSF ha fatto vedere davvero di che pasta è fatto sia quando la strada sale, ma anche quando scende e si è sul piano: combattente a tutto tondo. Ricordiamoci che ha soli 24 anni e i suoi margini di miglioramento sono davvero ancora ampi.
Sylvain CHAVANEL. 7. Ha classe. Ha classe da vendere, ma oggi gli manca qualcosa per fare il grande colpo.
Giovanni VISCONTI. 7. Un po’ di spada e un po’ di fioretto. Un po’ cerca di restare lì, ma dopo si mette al servizio di Amador per non farlo sprofondare nelle retrovie. Lavoro di fino e di sostanza. Lavoro totale.
Ryder HESJEDAL. 8. Era partito malissimo in questo Giro, ma non si è fatto prendere dallo sconforto. Parafrasando una frase di Uran, un ciclista deve avere cattiva memoria, per dimenticare tutto il brutto che deve superare. Lui se ne ricorda e va all’attacco. Tutti i santi giorni.
Davide VILLELLA. 7. Lo aspettavo da inizio Giro. Questo è un ragazzo che ha classe e talento innati, deve solo ricordarselo. Deve solo crederci. Oggi si butta nella mischia, prende la fuga giusta e poi fa tutto giusto. Fino alla fine.
Matteo BUSATO. 7. Chiamato all’ultimo minuto, dopo aver rischiato di non trovare squadra, oggi ottiene un piazzamento di assoluto valore. Quarto e in buonissima compagnia. Si tenga da parte l’ordine d’arrivo. Fa morale.
Rinaldo NOCENTINI. 7. Mancava all’appello, oggi è uscito allo scoperto. Giro in crescendo. Buon segno.
Mikel LANDA. 6. Sufficienza risicata. Cade, perde terreno, deve faticare per rientrare sul gruppetto Aru, poi si accontenta di restare lì, di controllare le posizioni e di congelarle. Non è lo stesso dell’Aprica.
Fabio ARU. 6. Non risponde all’attacco di Contador e fa bene. Finisce in crescendo. Buon segno.
Rigoberto URAN. 5. Non sta bene e si vede. Anche oggi. Peccato.
Carlos BETANCUR. 5. Poteva essere la sua giornata, ma non riesce a prendere il treno. Oggi non era facile.
ma se in un paio di km ha recuperato 35 secondi a Contador?
Ok, non ha ancora il carattere del campione, altrimenti avrebbe lasciato il gruppetto di Visconti per andare a caccia del Madrileno, ma ha fatto un bel numero pure lui..
siiiii
29 maggio 2015 01:37prcorsomisto
35" recuperati in scia alla macchina dell'astana
Distacchi
29 maggio 2015 10:05spaccabici
Nella tappa che ho visto io Landa ha perso subito un minuto che si è tenuto fino al Gpm, nei chilometri successivi a perso altri 40 secondi, ne ha persi 30 in discesa, e ha recuperato quasi un minuto solo in pianura. Del resto era in un gruppo nutrito in cui tiravano i movistar e i suoi. Al di là di simpatie o meno non credo sia offensivo nei confronti di nessuno ammettere che Contador ne ha di più. Penso che sia più stupido imbronciarsi e sostenere che Landa è meglio di Contador solamente perchè in realtà va più piano e quindi ci sta più simpatico, perchè alla fine della fiera chi vince ci sta antipatico. Soprattutto se stravince.
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