L'ABC di COSTA. BEPPU, XU e JI, LOTTANO PER LA MAGLIA GIALLA

GIRO D'ITALIA | 24/05/2015 | 18:55
di Angelo Costa    -

A come Asia. Nel senso di continente che si sta affacciando alla ribalta internazionale. E’ una sezione speciale del Giro: vi partecipano in tre, il giapponese Beppu e i cinesi Xu e Ji, in rigoroso ordine di classifica. Sono tutti atleti che viaggiano oltre le due ore di ritardo dalla maglia rosa: con calma, stiamo lavorando per noi. C’era anche un quarto orientale, anche lui giapponese: Manabu Ishibashi ha salutato la compagnia al termine della prima settimana, regolarmente ultimo in classifica e con la ‘maglia nera’ macchiata da un ‘regalino’ di un grosso uccello sull’ultimo traguardo raggiunto. A suo modo, è una corsa nella corsa, che richiama l’interesse dei network orientali e un po’ avvicina il Giro al Tour: fra cinesi e giapponesi, idealmente, c’è in palio una virtuale maglia gialla.
 
B come ballo. Nel senso di danza. C’è chi la fa in sella, come Contador: quando comincia a dimenare la bici, gli avversari non tengono il ritmo. C’è invece chi la fa in moto: Andrea De Luca, voce mobile della Rai, scendendo dal passo Daone parla di ‘discesa Macarena’. Gli è andata bene: il tango, soprattutto in moto, è peggio.
 
K come Kluge. Nel senso di Roger, tedesco della Iam. Corridore che fin qui si è fatto notare per la stazza: con i suoi 193 centimetri d’altezza e 83 chilogrammi di peso, è il più grosso in Giro. Col suo fisico viene spesso scambiato per un cestista o un pallavolista: buona parte del pubblico è convinta che la bici per lui sia una cosa in più. Dopo le prime due settimane del Giro, se lo cominciano a chiedere anche i suoi tifosi: terz’ultimo a oltre tre ore da Contador, se la gioca con Coledan e il lettone Saramotins per l’ultimo posto. In squadra gli vogliono tutti bene: a dispetto delle sue dimensioni, nessuno si accorge di lui. Non chiede mai nulla, non disturba mai: è un gigante silenzioso. Al Giro si è presentato per fare l’apripista per Pelucchi: col velocista lombardo già a casa per guai fisici, non sa più a chi tirare le volate. Gli hanno spiegato che tocca a lui: ancora non ha capito. Zitto zitto, è ancora qui e lotta per arrivare a Milano: con la tenacia che contraddistingue i tedeschi. Anche perché è convinto che prima o poi gli capiterà l’occasione giusta:  ha sentito che nell’ultima settimana il Giro punta sull’alto. Gli servirebbe per coronare un sogno, esser convocato per il Tour: una corsa formato gigante.
 
S come segnaletica. Nel senso di Ppo, Punto di passaggio obbligatorio. Confidenzialmente, pi-pi-o: come spieghiamo da giorni, è la zona dalla quale bisogna tassativamente passare per raggiungere partenze e arrivi. A sentire gli organizzatori, trovarlo è facile: basta leggere le indicazioni sulla guida della corsa. Meglio ancora: farsi amico chi l’ha inventato.
 
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