La Phonak uscirà dal ciclismo, ma l'azienda va a gonfie vele

| 17/08/2006 | 00:00
Floyd Landis positivo all'antidoping, la squadra si scioglie. Eppure, gli affari dello sponsor vanno a gonfie vele. E' la strana parabola della Phonak, la formazione elvetica finita nell'occhio del ciclone dopo l'ultimo Tour de France. Lo statunitense Floyd Landis, trionfatore ai Campi Elisi, e' risultato positivo al testosterone e, oltre a perdere la maglia gialla, si appresta a subire una squalifica di 2 anni. La vicenda ha colpito profondamente Andy Rihs, boss dell'azienda che produce e vende apparecchi acustici, ha annunciato l'intenzione di smantellare la squadra alla fine della stagione e di chiudere la sua avventura nel ciclismo professionistico. ''Una decisione sofferta'', ha detto Rihs, che siede al comando di una compagnia con 3.400 dipendenti. Una decisione che non ha sorpreso il direttore tecnico del team, Juan Fernandez. ''Ce lo aspettavamo, non possiamo dire che ci abbia colti di sorpresa'', dice. ''Nei giorni scorsi, i meccanici mi chiedevano cosa sarebbe successo: ho risposto che, molto probabilmente, la Phonak non avrebbe proseguito la sua avventura''. Addio per colpa del doping, ha detto in sostanza Rihs nel comunicato con cui ha ufficializzato la sua decisione. ''E' chiaro -dice Fernandez al quotidiano Marca-, un caso di positivita' non fa bene all'immagine. Pero', alla fine, serve comunque a far conoscere il marchio. Da quello che so, la Phonak sta battendo tutti i record di vendita''. Affari d'oro, secondo Fernandez, per una compagnia che ha comunque chiuso in maniera positiva l'anno fiscale 2005-2006: vendite incrementate del 31% rispetto all'anno precedente, passi avanti in tutti i principali mercati e prospettive rosee viste le previsioni di un ulteriore sviluppo del settore nel 2006-2007. Un altro anno positivo in vista nonostante la bufera Landis o, come dice Fernandez, anche grazie alla bufera Landis.
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