Fra queste da segnalare la piazza centrale di Segromigno, quella di Paganico (Grosseto), una pista ciclabile a Torre del Lago e una a Cervia (Ravenna), il ciclodromo a Vaiano di Prato e le vie a Mozambano (Mantova) e a Crocetta del Montello (Treviso).
Quest'anno, inoltre, nel corso del Giro della Toscana a lei dedicato, le sono state intitolate una piazza a Campi Bisenzio (Fi) e una pista ciclabile ancora a Capannori.
E proprio durante la manifestazione organizzata da papà Brunello e dal suo gruppo c'è stata una cerimonia molto sentita e dalle intense emozioni come la premiazione di tutti quelli che con Michela hanno fatto parte del team Italia (ed erano presenti) quando le azzurre conquistarono il bronzo a Oslo: le atlete Fabiana Luperini, Alessandra Cappellotto, Roberta Bonanomi, il tecnico De Donà e il massaggiatore.
A questi sinceri riconoscimenti va aggiunta, con gran piacere, la scoperta che hanno fatto i giornalisti della Gazzetta dello Sport quando in Aquitania (sud-ovest della Francia) hanno scovato una piccola ma accogliente (e frequentatissima) cappella dedicata ai ciclisti che hanno fatto la storia di questa disciplina: la “Notre-Dame Des Cyclistes” con la foto di Michela Fanini posta all’ingresso del Santuario, a far da ala ad una statuetta della Vergine insieme al famoso passaggio della borraccia fra Coppi e Bartali.
Il tutto senza dimenticare che una maglia della campionessa lucchese si trova nel Museo del Ciclismo del Ghisallo (Como), insieme agli immortali Coppi, Bartali, Pantani...
A lei è stata dedicata anche la squadra di professioniste (la “Michela Fanini Record Rox”) e il Giro della Toscana Internazionale Femminile organizzato proprio in suo onore da papà Brunello; una manifestazione che si corre ogni anno a metà settembre con tutte le migliori atlete in circolazione a livello mondiale.