Ulissi, e quei nanogrammi che fanno discutere anche l'UCI

DOPING | 18/09/2014 | 15:07

Non è il solo, c’è anche Roman Kreuziger che si è trovato a lottare e sta lottando con la burocrazia dell’antidoping. Il corridore ceco è stato fermato per anomalie nel suo passaporto biologico (per il periodo che intercorre fra il 27.11.2007 e il 09.04.2013). Ad agosto il Tas di Losanna ha respinto il ricorso d'urgenza presentato dal corridore contro la decisione dell'Uci  e così, dopo aver saltato il Tour de France e il Giro di Polonia, il corridore ceco della Tinkoff Saxo è stato costretto a non correre nemmeno la Vuelta.


Ora la vicenda Ulissi, quella del salbutamolo, un broncodilatatore a effetto immediato, che ha chiesto e chiede approfondimenti e valutazioni molto dettagliate, perché la sostanza rintracciata necessita prudenza. Il corridore livornese tesserato per la Lampre-Merida e in possesso di licenza svizzera, a giorni dovrebbe essere ascoltato dalla Swiss Cycling. Al centro del dibattito “medico-scintifico” le urine del Giro, quelle del 21 maggio a Savona: quei 1920 nanogrammi/millilitro di salbutamolo, quasi il doppio del limite (1000) che fanno discutere e hanno gettato nello sconforto il corridore, che in un primo momento era stato fermato in via precauzionale dal suo team, il quale aderisce ai regolamenti del Movimento per un Ciclismo Credibile.


 

Fermo dal 22 giugno (Giro di Slovenia), l’Uci traccheggia e non decide, la società, verificato i vincoli regolamentari – sia di Uci che del MPCC -  decide di farlo tornare alle competizioni in occasione della Coppa Bernocchi, martedì scorso a Legnano. In serata, puntuale come una tassa per i rifiuti, il deferimento da parte dell’Uci. Anche in questo caso la Lampre-Merida potrebbe decidere di far correre il corridore, perché i regolamenti Uci lo consentirebbero, ma non quelli sottoscritti con il MPCC: nuovamente fermo. La notizia positiva è che finalmente, forse, si andrà diritti ad una soluzione del caso.

 
Ma torniamo alle urine e agli esami del Giro, effettuati a Barcellona, Roma e quelli incriminati a Losanna. Quest’ultimo, il laboratorio svizzero è uno dei top a livello mondiale: vengono riscontrati 1920 nanogrammi nel campione A, 1805 in quello B. Nei quattro esami antidoping dei giorni precedenti, le urine di Roma avevano fatto registrare valori tra gli 80 e 140 nanogrammi (sempre con 2 puff di salbutamolo prima del via, tutti dichiarati dal corridore e medico societario) e 20 senza i puff. Il corridore toscano è stato testato anche il 22 maggio, e in questa occasione le urine sono state inviate al laboratorio di Barcellona: anche qui tutto nella norma.

 

Ci sono anche i test volontari che Ulissi ha effettuato a riposo a Losanna (è fondamentale dire che era a riposo perché la disidratazione in corsa incide parecchio): per 12 ore, Ulissi riceve salbutamolo e secondo l’Uci ha un picco di 140-180 due ore dopo l’assunzione. Bene, il giorno della positività, quel  21 maggio Diego Ulissi restò un’ora e 20’ nella saletta dell’anti- doping, e prima era stato in corsa per diverse ore.

 
L’Unione Ciclistica Internazionale, nel suo deferimento propone una sanzione che va dall’ammonizione fino ai due anni. Il corridore, da parte sua, ha una perizia del tossicologo-farmacologo del San Raffaele, il  professor Locatelli,  il quale dice senza tanti giri di parole che il tutto potrebbe essere riconducibile ad un errore di taratura del peso specifico dell’urina, procedura che annulla gli effetti della disidratazione.

 

È chiaro che anche gli specialisti dell’Uci hanno qualche dubbio. Altrimenti si sarebbero già espressi e avrebbero preso provvedimenti di altro genere. La materia, la sostanza e le quantità in particolare fanno lievitare anche nella comunità scientifica del massimo organismo del ciclismo mondiale ben più di un dubbio. C’è qualcosa che non torna. Il salbutamolo è sostanza che da sempre mette in allerta i laboratori di mezzo mondo, proprio per la sua complessità. A sostenere la complessità della materia, ma soprattutto della sostanza che ha messo in crisi Ulissi, sono autorevoli studi scientifici, come ha scritto qualche tempo fa Marco Bonarrigo sul suo BLOG. Uno di questi studi è stato pubblicato sul Clinical Journal of Sport Medicine, con il titolo «Impact of Ethnicity, Gender, and Dehydration on the Urinary Excretion of Inhaled Salbutamol With Respect to Doping Control» ed è stato firmato da un qualificato gruppo di ricercatori, facenti parte della University of Kent, della Liverpool John Moores University e del University College di Londra.
Insomma, la sfida è appena incominciata e necessita chiarezza e tempestività. La fama della federazione svizzera è buona: sono veloci e rigorosi. Proprio quello che chiede lo stesso Ulissi, e non solo lui.

Pier Augusto Stagi
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COMMENTI
specchi e licenze svizzere
18 settembre 2014 15:34 lumachina
Vedo moltissime (e abbastanza comiche) arrampicate sugli specchi per cercare di "salvare" in ogni modo il raccomandatissimo Ulissi. Visto che siamo in Italia temo che ci riusciranno.

Comunque una domanda mi frulla in testa: se Ulissi come leggo è titolare di una licenza svizzera, come mai gareggia con la nazionale italiana?


18 settembre 2014 16:13 VociDalGruppo
mi associo a lumachina.... ci sono tante belle cose scritte in modo da far sembrare Ulissi e Kreuziger degli eretici inseguiti dall'inquisizione... se ci sono problemi è giusto che si giunga ad una conclusione, veloce ma anche precisa. Per Kreuziger probabilmente le cose sono diverse e le sue frequentazioni con Ferrari forse rendono i suoi valori del passaporto ancora più interessanti per gli organismi antidoping e gli inquirenti. Per Ulissi i valori alti non possono essere spiegati perché ha assunto una dose molto alta di salbutamolo ? Magari per bocca ? No... è disidratato, è caduto, la macchina non è tarata... forse la spiegazione più semplice è anche quella più vera. Speriamo che si faccia chiarezza subito perché se ha sbagliato (e c'è dolo) allora deve pagare il massimo, se c'è un errore è giusto che paghino gli organismi dediti al controllo. Ma nei suoi panni e in quelli della squadra prima di rientrare a correre avrei preferito che la cosa fosse chiarita.

Bravo Lumachina
18 settembre 2014 16:21 Contrariato
Quest'ulissi lo fanno sempre passare per il bravo ragazzo di turno... Sempre pronti a fare mille tesi e ipotesi per dimostrare la sua non colpevolezza ... E' inutile dire mille cose.. Positivo al campione A positivo al campione B .. Basta!!! A cos'altro vuoi appellarti?? Sn stufo di sentire mille scuse soprattutto da chi non dovrebbe essere di parte .. Posso capire dal suo perito ma da voi giornalisti e' davvero vergognoso !

talebani
18 settembre 2014 21:00 siluro1946
Talebani farmacisti tutti esperti di doping, avevano cercato di far passare 4 tazzine di caffè per doping, per poi accorgersi che era ridicolo. Come è ridicolo pensare che pochi nanogrammi di Salbutamolo possano influire sul rendimento di un atleta di 70 kg. "Provare per credere".

Gli eretici del doping.
18 settembre 2014 23:46 Bastiano
Ragazzi, io non sono un fan di Ulissi ma, ricordiamoci che non parliamo di Epo o Gh, parliamo di una sostanza ad effetto dopante ridicolo e, di un caso molto equivoco. Anche se positivo, gli daranno solo qualche mese (il pregresso), tanto per evitare cause di risarcimento.
La correttezza vorrebbe che il caso venisse affrontato e risolto con la massima velocità, quale che sia la sentenza.

Differenze....
19 settembre 2014 09:46 The rider
Una cosa è la licenza, e un'altra è la cittadinanza, essendo Ulissi di cittadinanza Italiana è corretto che faccia parte (speriamo il prossimo anno) della nazionale ITALIANA!!!
Certo che è brutto "IGNORARE" certe cose elementari.....
Pontimau.

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