Tre giorni da far girare la testa e tremare le gambe. Tre giorni di spettacolo assicurato da trascorrere sulle strade, davanti alla tivù o a tuttobiciweb.it per seguire minuto per minuti, chilometro dopo chilometri le tappe che segneranno in maniera indelebile questa Vuelta. Domani La Camperona/Valle de Sabero dopo 201 km (ultima ascesa di 8 km al 7,5% di pendenza). Finale inedito, senza respiro. Prima la Collada de la Hoz dove Alberto Contador partì nel 2012 per l‘impresa di Fuente De che gli valse la Vuelta. Poi il San Glorio, prima della scalata finale, con rampe anche del 24%. Domenica da Oviedo a Lagos de Covadonga (149 km), uno degli arrivi più affascinanti e temuti di questo Giro di Spagna. Tappa nervosa, con un finale da cappottarsi. Lunedì la tappa “reina”. Chilometraggio non impossibile (159 km) ma quattro Gpm di prima categoria (Colladona, Cordal, Cobertoria e San Lorenzo) oltre all’arrivo ai Laghi di Somiedo: 16 km di strada tutta all’insù, con pendenze importanti. Voto a questo fine settimana di corsa: 9. Ma la corsa la fanno i corridori.
Daniel NAVARRO. 9. Colpo da vero finisseur sulla rampa finale che porta all’arrivo di Cabárceno (una salita di 2 km con tratti dal 14% al 16%, seguita da una discesa e da un altro strappo all'interno del parco) mette d’accordo tutti e va a cogliere la prima vittoria stagionale. Parte con il nostro Gianluca Brambilla (voto 6) che va alla ricerca di un colpo personale ma nel contempo fa da punto d’appoggio per Uran: ma resta lì. Sia lui che il colombiano.
Dani MORENO. 6.5. Forse perde l’attimo e l’occasione giusta per poter andare a bersaglio. È una tappa adattissima ai suoi mezzi, così come per “Purito” (voto 5), che non ha una gran gamba.
Wilco KENDERMAN. 7. Sta pedalando forte da tempo, è sicuramente in riserva, ma anche oggi ottiene un prestigioso terzo posto.
Alejandro VALVERDE. 6.5. Degli uomini di classifica è il primo ad arrivare (4°). Nonostante abbia nelle gambe un grande Tour, si sta superando in questa Vuelta che può ancora riservagli delle soddisfazioni. Mai domo. Nacer BOUHANNI. 9. Prove tecniche di Ponferrada. Un quinto posto che per il velocista francese può significare poco, ma invece dice molto. Il ragazzo tiene, anche sugli strappi più violenti. Oggi si è “provato”, si è messo ulteriormente alla prova e i dati raccolti non possono che renderlo soddisfatto e sereno. Noi, un po’ meno.
Damiano CARUSO. 7. Va verificato nel “trittico“ montano che sta per arrivare, ma dobbiamo dire che la sua Vuelta, fino a questo momento, è stata più che positiva. Sempre lì, nel vivo della corsa. E il bello deve ancora venire.
Winner ANACONA. 5. Perde una quindicina di secondi, non è un buon segno…
Philippe GILBERT. 5. In altri momenti questo sarebbe stato il suo traguardo ideale: un colpo e via. Invece s’inceppa.
Damiano CUNEGO. 7. Almeno ci prova, ci mette la faccia e anche il cuore. Parla poco e cerca di fare quello che può. In questa Vuelta non si può certo dire che stia portando in giro la bicicletta. Dopo soli 11 chilometri entra in una fuga con altri dieci compagni di avventura (con lui anche Sagan e Longo Borghini oltre a Luis Leon Sanchez). Era una tappa giusta per arrivare e Damiano ci prova fino alla fine, ma a 10 chilometri dal traguardo viene ripreso (era rimasto al comando con Lutsenko, Sanchez, Wyss e Gaudin). Applausi.
Nota: Mi sembrava che in fuga con Cunego ci fosse anche Alexey LUTSENKO (Astana, non citato, ma che a dire il vero è stato proprio lui l'ultimo ad essere ripreso.
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