LA TAPPA. Tanta strada da fare, poi finale in salita

GIRO D'ITALIA | 15/05/2014 | 07:10
E’ una tappa lunga - anzi è diventata la più lunga visto che sono stati aggiunti, per problemi di viabilità, altri 10 chilometri ai 247 già previsti - quella che parte dal sud della Campania, da Sassano, per giungere a Montecassino, nel sud del Lazio.
Il Giro d’Italia 2014 ricomincia da qui la rapida risalita, in verticale diretta, verso il nord. Piccola, triste, notazione a margine per il ciclismo professionistico italiano: nessuna corsa è disputata a sud del trofeo Matteotti di Pescara e del ritrovato Giro del Lazio o Roma Maxima, per ricorrere alla “moderna” intitolazione. Una riflessione – e non piccola – l’argomento lo richiederebbe, altrimenti è proprio metà campo da vendere...
Ed è stato proprio nella tappa più a sud, con l’arrivo a Viggiano, in provincia di Potenza, che registriamo la prima vittoria italiana di questo Giro, un bellissimo successo quello colto dal toscano Diego Ulissi della Lampre-Merida, bravo a piazzare lo scatto bruciante, con tempismo – una sua prerogativa, la “firma d’autore” del suo modo di vincere - e lasciarsi così alle spalle Cadel Evans, Arredondo e la crème dei pretendenti al successo finale. Bella, autorevole, difesa della maglia rosa da parte di Matthews che, come avevamo scritto, non è certamente solo un velocista. Si è posto in luce, nello spettacolare finale, il coraggioso Gianluca Brambilla.
E’ lunga ma in pratica priva di difficoltà salvo i saliscendi all’avvio e la salita finale, la frazione di oggi che unisce due località nuove per la corsa rosa.
Sassano, il “paese delle orchidee”, è situato nel Parco del Cilento-Vallo di Diano, in zona collinare, in provincia di Salerno. L’itinerario prevede il passaggio da Sala Consilina, Eboli, Battipaglia, il capoluogo Salerno e Cava de’ Tirreni, GPM di 4^ categoria – passaggio nella provincia di Napoli per Nola e quindi quella di Caserta con Maddaloni – affettuoso ricordo qui per Alberto Marzaioli, valido corridore professionista, nato nel 1938 e scomparso a inizio anno -,  il capoluogo Caserta, Capua, Vairano Scalo e Mignano Monte Lungo. Tutte località che evocano nomi, luoghi e fatti importanti per la storia di varie epoche.
Si è finalmente nel Lazio, basso Lazio, provincia di Frosinone, passando per Cassino, città di lunga storia e importante snodo di varie vie di comunicazioni e quindi affrontare  la salita, abbastanza uniforme, di km. 8,5 di lunghezza – pendenza media del 5% con qual punta attorno al 9% - con la strada che si sviluppa a tornanti nella prima parte per poi lasciare il posto a un andamento a spirale e spianarsi nel finale che conduce ai 484 metri di Montecassino, arrivo e GPM di 2^ categoria.
E’ il luogo dove sorge l’antichissima Abbazia voluta nel 529 da San Benedetto da Norcia, il fondatore dei Benedettini, che qui è sepolto. E’ stato sempre un luogo di fede, preghiera e cultura. Nel secondo conflitto mondiale è stata in sostanza rasa al suolo, ma ha saputo ricostruirsi e tornare a essere un riferimento per i molti fedeli che la visitano.
Nella fase conclusiva i pretendenti al successo finale dovranno essere vigili, molto vigili. Abituale copione di corsa anche per questa frazione con lunga fuga controllata e il gruppo che la recupera prima della salita finale? Potrebbero prospettarsi variazioni sul tema, ci auguriamo, maggiormente spettacolari.

Giuseppe Figini
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