LE PAGELLE DI STAGI. Kittel da applausi, Scarponi pure

I VOTI DEL DIRETTORE | 11/05/2014 | 19:18
di Pier Augusto Stagi          -

Ha festeggiato ieri, ha festeggiato oggi. Ha brindato al suo compleanno il giorno prima, il giorno dopo e festeggerà anche il seguente: domani. Marcel Kittel ci ha preso gusto e a questo punto il gioco diventa per certi versi scontato ma anche interessante: quando riusciranno a rallentare la marcia trionfale di questo baldanzoso gigante tedesco? Ma soprattutto, chi spezzerà almeno per una volta questa egemonia? Ah, saperlo…

Domattina si torna a casa. Lasciamo l’Irlanda, che non poteva accogliere la “corsa rosa” in miglior modo. Tanto calore e parecchio gelo. Tanta passione e molta pioggia. Tre giorni a tinte rosa e cielo color della pece. Un anno fa una corsa rosa contraddistinta dal maltempo, quella di quest’anno – per il momento – è ripartita con lo stesso colpo di pedale e il medesimo filo rosa che unisce l’edizione passata a quella appena incominciata. Da domani si torna tra i confini di casa: ci attendono Giovinazzo e Bari. Speriamo nel sole e nel calore della nostra gente di Puglia.

Marcel KITTEL. 10. È distratto o è talmente sicuro di vincere che se la prende anche un po’ comoda. Sta un po’ dietro, si guarda bene come impostano la volata gli altri, poi parte a doppia velocità e va a farsi fare la fotografia ben pettinato. Marcel spegne 26 candeline, ma per il momento spegne anche le velleità di tutti gli uomini veloci, che al suo cospetto sembrano tutti al rallentatore.

Elia VIVIANI. 6. Viene lanciato dai suoi Cannondale (voto 8) a regola d’arte. Lui si butta con forza e determinazione nella mischia, forse anche un pochino presto, ma deve fare anche i conti non solo con le sue gambe, ma soprattutto con quelle degli altri.

Davide APPOLLONIO. 6. Ci prova. Ci prova spesso. Non ha il pedigree del fuoriclasse, proprio per questo merita il nostro applauso.

Roberto FERRARI. 6. In mezzo a quei marpioni fa la figura dei topolino. I Lampre fanno di tutto per proteggerlo e tenerlo lì in mezzo, poi lui da solo, come un vero disturbatore della velocità, passa da una ruota all’altra con sicurezza e determinazione. Anche lui - nel suo piccolo - è un gigante.

Ben SWIFT. 7. Fa una gran bella volata, soprattutto con gli umani.

Michele SCARPONI. 8. A sessanta chilometri dal traguardo finisce gambe per aria assieme alla maglia rosa e ai compagni di squadra Gasparotto e Agnoli. Nella volata finale è il più lesto a tenere le ruote veloci: guadagna 11” a Matthews. Ora è a 41” dalla maglia rosa, 27” da Ivan Santaromita, 22” da Uran, 20” da Evans. Ha invece 26” di vantaggio su Basso, 28” su Quintana e 1’06” su Rodriguez. A sessanta chilometri dal traguardo aveva il sedere per terra. Va al riposo con il morale alto.

Nacer BOUHANNI. 5. È un buon velocista. È soprattutto buono a destreggiarsi in spazi ristretti e angusti, ma quando c’è da sprintare dimostra di non essere così competitivo come lui stesso probabilmente sperava di essere.

Francesco CHICCHI. SV. Vorrei finalmente vederlo disputare una volata senza un contrattempo in una fase calda della corsa. Non si può dire che per lui questo Giro sia iniziato nel modo migliore. Ma siamo solo all’inizio. Speriamo non della malasorte.

Giorgio CECCHINEL. 7. Avvio veloce. Dopo soli 6 km troviamo già all'attacco con gli altri quattro temerari. È l'unico italiano in fuga. Arriva da Vittorio Veneto, classe '89, è al primo anno nella massima categoria. È l’ultimo arrivato, si muove però come uno che la sa lunga.

Yonder GODOY 7. Ha compiuto 21 anni il 19 aprile scorso. Giovane, giovanissimo. Audace, audacissimo. Il suo capo, Gianni Savio, lo indottrina nella riunione del mattino: “Oggi fai la corsa e ci divertiamo un po’”. Lui non se lo fa ripetere due volte, come al mondiale di Firenze dove sta in fuga per oltre 200 chilometri. Si chiama Godoy, Savio e Mario Androni con lui godono.

Maarten TJALLINGII. 8. Porterà domattina in Italia la maglia blu degli scalatori. Se ci fosse, potrebbe vestire anche quella dei più combattivi. Lui è stato più di ogni altro al vento. Eroico.

Roberto REVERBERI. 7. Dopo la caduta che ha coinvolto diversi corridori, tra questi la maglia rosa Matthew e Scarponi il tecnico reggiano trova per strada un Valerio Agnoli staccato e isolato nelle retrovie. Con molto senso di sportività gli dà una mano facendogli prendere qualche scia. Il regolamento lo vieta, ma in questi casi a prevalere è il buonsenso.

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