GIRO. Presentata stamane la Collecchio-Savona

PROFESSIONISTI | 15/04/2014 | 12:45
Presentata questa mattina, a bordo della Costa Luminosa, l'undicesima tappa del Giro d'Italia che il 21 maggio prossimo porterá i corridori da Collecchio in Emilia a Savona: si tratta della frazione piu lunga del "Giro" edizione 2014 con i suoi 249 chilometri. Numerose le manifestazioni collaterali intorno alla tappa savonese. "Accompagneremo l'inizio della corsa rosa fino all'arrivo a Savona - ha spiegato il presidente del Comitato di Tappa Enzo Grenno- con un vero e proprio maggio in rosa".

Dopo la partenza del 2012 e dopo la parentesi femminile di questa estate con il Monte Beigua giudice della gara, la corsa rosa della Gazzetta dello Sport ritorna nel savonese. La tappa Collecchio-Savona di mercoledi 21 maggio  2014 troverà la sua conclusione logica nel capoluogo. L’assegnazione di una tappa è un premio inconfutabile alle capacità organizzative, alla bellezza del  territorio e alla passione dei suoi abitanti.

Classificata come tappa di media montagna, la Collecchio-Savona,  presenterà un finale decisamente interessante.
Dopo aver risalito la Val di Taro e dopo aver scalato il Gran Premio della Montagna di Passo Cento Croci, la carovana sarà chiamata ad attraversare tutta la Riviera da Sestri Levante alla Torretta savonese. Dopo di che inizierà un interessante circuito locale di una cinquantina di chilometri, circuito che affronterà la inedita (per il Giro) salita di Santuario-Naso di Gatto prima di planare su Savona dal Colle di Cadibona. L’arrivo sarà posizionato in Corso Tardy e Benech all’altezza del Palasport.

Proviamo ad immaginare gli scenari tecnici della tappa di Savona quando il Giro 2014 sarà proprio a metà del suo cammino.

Le prime dieci tappe, al di la di colpi di scena imprevisti, avranno sancito senza dubbio una classifica, magari provvisoria, magari senza grandi distacchi, ma certamente una classifica vera. A determinarla saranno state la cronosquadre iniziale di Belfast, gli strappi di Viggiano e di Montecassino, ma soprattutto gli arrivi in salita di Montecopiolo e di Sestola che non saranno cime dolomitiche ma che sono certamente in grado di fare del male.
Alla tappa di Savona, dal percorso praticamente identico a quelle che nelle edizioni storiche hanno portato la carovana all’ombra della Torretta, si arriva dopo la seconda giornata di riposo: le energie sono ancora abbastanza fresche e, nonostante la lunghezza della frazione, mi aspetto una fuga a lunga gittata da parte di uomini fuori classifica, faticatori, coraggiosi e passisti per vocazione. Un drappello di uomini così costituito può andar bene alle squadre che curano la “generale” e alla maglia rosa che potrebbe disinteressarsi della fuoriuscita.
Da notare anche, cosa molto importante, che il giorno dopo sarà in scena una delle tappe più significative di questo Giro, vale a dire la impegnativa cronometro di Barolo, quaranta chilometri di strada con poca pianura e tante curve e questo sarà un motivo in più per i pretendenti alla classifica finale che, presumo, lasceranno fare, salvaguardando le forze.
E la fuga va: setto, otto, dieci minuti… non importa il vantaggio. Credo che le squadre di classifica, però, non faranno lievitare troppo il divario. Il drappello di fuggitivi (una decina circa presumo) arriveranno al primo passaggio da Savona ancora tutti insieme e poi si daranno battaglia sulle rampe (e sono proprio rampe… max 12-13 %) di Naso di Gatto, “palestra” per tutti i cicloamatori della zona. I tre o quattro con più fondo e con più spiccate qualità da scalatore scolineranno quasi insieme e andranno a giocarsi la vittoria di tappa. Dietro, gli uomini di classifica saranno forse attaccati da qualche scalatore in vena di recuperare secondi preziosi ma non credo che si danneranno l’anima più di tanto. Una dozzina di uomini raggiungeranno insieme la vetta e, a meno che qualcuno dei piani alti non vada in crisi, si padalerà di conserva.

Cosa dire di questa tappa? Sicuramente non sarà decisiva per la classifica generale; vincerà un uomo di fondo, un gregario che ha ottenuto giornata di libertà, un luogotenente, magari un passista straniero abituato a fare fatica nelle strade del nord Europa. Probabilmente non sarà una tappa bellissima, però sarà combattuta e incerta: una “corsa nella corsa”. Ma, comunque sia, incanteremo il pubblico televisivo con lo spettacolo del nostro territorio, il mare, l’entroterra, la storia… La “grande bellezza” della nostra Provincia.

Carlo Delfino, comitato di tappa Savona
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