PROFESSIONISTI | 22/02/2014 | 08:48 Massimo Codol, il lecchese che in carriera ha disputato ben 11 Giri d’Italia, ha oggi cambiato veste: da corridore a direttore sportivo. E’ infatti approdato alla Area Zero D’Amico e con l’altro ex professionista Andrea Tonti inizia una nuova avventura. Lo abbiamo incontrato alla partenza del 51° Trofeo Laigueglia. “Sì, è una bella avventura quella che ho appena iniziato. Mi trovo molto bene, squadra nuova, progetto nuovo innovativo e interessante. Abbiamo fatto un ottimo esordio a Donoratico, ci siamo confermati ieri e ora speriamo di continuare così”. Qual è la cosa più immediata che si può portare dalla bicicletta all’ammiraglia? “Sicuramente l’esperienza sulle situazioni da gestire in corsa, sui percorsi, sui tanti dettagli che chi li ha vissuti per tanto tempo penso possa trasmettere ai giovani. E’ questo è un punto in più rispetto ad altre persone che fanno il mio lavoro, ma non hanno magari visto e vissute certe situazioni”. In pochi mesi le cose sono cambiate: prima arrivavi in bicicletta, mettevi la firma al foglio di partenza e poi inforcavi la bicicletta e pedalavi; ora invece sali sull’ammiraglia per seguire la corsa. Cambiano le situazioni e anche le emozioni? “No, l’emozione c’è sempre. Non credevo onestamente fosse così: ma all’esordio a Donoratico ho visto che ero molto emozionato. Ne ho viste tante, ho fatto più di mille corse solo da professionista, eppure sembrava la prima volta anche per me. Ho sentito dentro l’emozione ed è stato bello: l’amore, la voglia e la passione per questo sport restano le stesse di quando ero corridore”.
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