PROFESSIONISTI | 07/01/2014 | 18:39 Mauro Santambrogio sta collaborando con l’Unione Ciclistica Internazionale? Il punto interrogativo è necessario perché mancano conferme ufficiali (comprensibile, data la delicatezza del caso), ma alla Gazzetta dello Sport la notizia è stata riferita da fonti attendibili. Il comasco, 29 anni, era stato la rivelazione dell’ultima Giro d’Italia, chiuso al nono posto con il suggello di una vittoria di tappa in salita, a Bardonecchia-Jafferau davanti alla maglia rosa Vincenzo Nibali. Tutto cancellato dalla positività all’Epo venuta fuori il 3 giugno, a corsa rosa conclusa, e riferita al controllo antidoping del 4 maggio, dopo la tappa inaugurale di Napoli. Positività confermata dalle controanalisi del 13 giugno, nonostante voci avessero parlato di un controllo “borderline”. Santambrogio, che correva per la Fantini di Luca Scinto, vuole fortemente tornare in gruppo e soprattutto in questo senso va visto il dialogo aperto con l’Uci: parlare chiaro sulla vicenda e ottenere così un sconto sulla possibile sanzione (2 anni) .
Buio Santambrogio era già riapparso in prima pagina ad ottobre, quando aveva minacciato il suicidio scrivendo l’inquietante tweet «Addio mondo». Le dimostrazioni di affetto e di vicinanza erano state molteplici, e il comasco, dopo aver raccontato alla Gazzetta il periodo buio, aveva cercato di ripartire. Durante le feste di Natale ha passato qualche giorno all’Argentario, non rinunciando a pedalare, e in compagnia di una ragazza. Il tweet di fine anno, accompagnato da una foto in cui i due si abbracciano, era stato decisamente più incoraggiante. «Al passato un addio!! Un nuovo inizio, un amore vero, un amore pieno! Io e te per SEMPRE! Ti amo davvero».
Prospettive E’ chiaro comunque che il futuro sportivo di Santambrogio è legato a doppio filo a questo dialogo messo in piedi con l’Uci, le cui somme dovrebbero essere tirate attorno a metà gennaio. Se non dovesse portare a niente, la vicenda arriverebbe sul tavolo della giustizia sportiva italiana. Se la federazione internazionale invece giudicasse soddisfacente la confessione del comasco, potrebbe decidere per una sanzione scontata, o in ogni caso spingere per una sanzione di questo tipo. Anche per questo lui avrebbe espresso a qualche interlocutore la speranza di tornare a correre prima della fine del 2014 (in casi come il suo, il periodo in cui si è stati già fermi viene considerato come “pre-sofferto” e diventa parte integrante della squalifica). E la cosa creerebbe un precedente importante: anche perché il vertice dell’Uci è cambiato da poco e il neo-presidente Bryan Cookson ha già parlato di una possibile commissione-verità che aiuti a fare passi avanti sul tema doping. Cercando di capire meglio che cosa è successo negli anni bui, ma non solo. La morale è questa: pur se sottotraccia, qualcosa intorno a Mauro Santambrogio si sta muovendo. E non bisognerà aspettare poi troppi giorni per capire la direzione che questo intricato caso prenderà .
da «La Gazzetta dello Sport» del 7 gennaio 2014 a firma Ciro Scognamiglio
Quest'anno vado alla Maratona bombato come un cavallo, vado volontariamente all'antidoping (perché di sicuro non la vinco neanche così perché un asino resta un asino) e poi scrivo un libro e/o collaboro con l'uci. Il mio futuro è assicurato! Evviva!
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