Novi e la rabbia per un Giro che non passa

GIRO D'ITALIA | 03/12/2013 | 09:03
Il nodo sta tutto in un passaggio: quello del Giro d’Italia. Minuti (pochi) e visibilità (molta) per un luogo chiave dell’infausta annata del 2012. Il cratere sismico ha invocato a gran voce il Giro d’Italia 2014: in particolare, avrebbe desiderato vederlo passare con la sua carovana di professionalità e di colori il Comune di Novi, sede di una delle società sportive più rilevanti nella Bassa terremotata. La Ciclistica Novese, infatti, rappresenta la forza giovanile più stabile del post sisma. Tanti atleti, tante competizioni, tanta forza di volontà che l’hanno spinta a non fermarsi mai nonostante tutto. E adesso, la Ciclistica Novese vorrebbe lottare ancora per regalare ai suoi soci la gioia di vedere il Giro d’Italia passare. Perché le regole sono diverse, in questo gioco di scelte che ha invece escluso Novi dalla partita del Giro. La tappa Lugo-Sestola (con arrivo a Passo del Lupo) si terrà il 18 maggio 2014 e attraverserà Savignano, Vignola, Marano, Pavullo, Fanano e Sestola. Poi il 19 maggio i ciclisti riposeranno e il 20 maggio (secondo anniversario della prima scossa) la corsa ripartirà da Modena centro, dal Novi Park, diretta a Salsomaggiore terme, e attraverserà tra gli altri Camposanto, San Felice, Concordia, Mirandola e Moglia (nel mantovano). Insomma, una bella doppietta sportiva per il territorio modenese, ma una sconfitta per chi aveva chiesto e motivato il passaggio a Novi. Stessa sorte, peraltro, è toccata al Comune di Finale, anch'esso escluso dal transito della carovana. «Siamo molto amareggiati – spiega Sauro Benzi, presidente della Ciclistica Novese -; avevamo ottenuto sostegni verbali alle nostre richieste e ci eravamo rivolti all’assessore comunale allo Sport Antonino Marino che però poi non ci ha più fatto sapere nulla». E dopo un accordo e una lettera sottoscritta anche dall’amministrazione comunale di Novi, la possibilità di vedere passare il Giro è svanita nel nulla. E dire che, invece, c'era un patto: gli organizzatori del Giro toccano solitamente le zone colpite da gravi calamità. Eppure, amministrazione e Ciclistica Novese avevano portato serie motivazioni – viabilità compresa - a sostegno della possibilità di ospitare anche a Novi il passaggio della competizione. «Proponiamo che nel tratto tra Concordia (chilometro 68,4) a Moglia (chilometro 76,2) la corsa interessi il Comune di Novi, pur sapendo che cosa comporta il cambiamento di itinerario – scrivevano il sindaco Luisa Turci e il presidente della Ciclistica Benzi alla direzione tecnica e sportiva del Giro -. La modifica in questione sarebbe semplice: fuori da Concordia  si prosegue sulla sp8, si svolta a destra in via Don Minzoni e si procede fino a Novi. Si prosegue sulla via Medaglie d’Oro per poi arrivare alla provinciale per Mantova che conduce al percorso originario. La modifica nel tragitto comporterebbe 6,6 chilometri in più da percorrere su strade larghe con ottimo fondo stradale. Segnaliamo invece che la carreggiata tra Concordia e Moglia attualmente scelta è molto usurata e presenta spazi problematici come ponti e numerose curve». Ma, nonostante motivazioni ed entusiasmo, il Giro d’Italia a Novi non passerà. E Benzi è amareggiato per una società che finora ha sempre dato il meglio. «Come posso pensare – spiega - che non si potesse rivalutare la nostra proposta? Cosa cambiano 6,6 chilometri in più per un professionista? Forse qualcuno, anche tra i politici che avrebbero dovuto intervenire, non sapeva che a Novi esiste una Ciclistica giovanile in attività? Chi mi ha detto che si vuole valorizzare il cratere e poi esclude Novi, Rovereto, Medolla e Cavezzo cade in contraddizione. E intanto vediamo inserito nel percorso Castelfranco che indubbiamente è utile per la visibilità di qualche sponsor ma che di legato al cratere ha certamente meno di Novi». E allora, alla federazione ciclistica, l’appassionato presidente della società novese fa sapere che «bisognerebbe essere più elastici e cercare di accettare i suggerimenti che vengono dalla base, quella che lavora sempre e ad ogni costo. In questo caso occorreva intervenire e fare da tramite con gli organizzatori per allungare un po’ il percorso e poter rendere omaggio ad un paese e ad una società che per sopravvivere fa i salti mortali. Senza togliere nulla a nessuno degli altri paesi o degli altri protagonisti». I motivi del “no” a Novi risiedono in un puro computo chilometrico che ha prediletto un passaggio iniziale a Castelfranco; e così, questo Giro non soddisfa tutti. Ad ogni modo, per Modena e provincia saranno comunque tre importanti giorni di promozione sportiva e di festa.

Sara Zuccoli
http://www.lanuovaprimapagina.it/news/provincia/6918/Novi-esclusa-dal-Giro--la.html.

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