Bulbarelli: Pompeiana? Basterebbe Corso Cavallotti...

DIBATTITO | 30/10/2013 | 09:20
Se mi dici ciclismo io rispondo Sanremo. Se mi parli di  Sanremo io penso alla Classicissima, il Festival non so nemmeno cosa sia. Per me è così, da sempre. Da quando mio padre negli anni ’80  mi portava a vedere la corsa sulla macchina di Torriani. 

Il fascino della Sanremo è clamorosamente inimitabile. Da quando non faccio più le telecronache soffro solo un giorno l’anno: il giorno della Sanremo. Quel giorno, lo confesso, mi piacerebbe essere ancora davanti al microfono. Da anni porto avanti una piccola e infruttuosa battaglia personale: convincere chi di dovere a cambiare il finale della Sanremo. L’ho detto più volte: in onda, ad amici e colleghi, ai dirigenti di Rcs che si sono susseguiti. Niente, il mio personalissimo appello è rimasto inascoltato.

L’arrivo sul Lungomare Calvino deciso nel 2008 è stato secondo me  l’ennesimo schiaffo alla tradizione. Ora salta fuori questa Pompeiana (modifica già ventilata all’epoca di Zomegnan) e non posso esimermi dal manifestare la mia contrarietà. La Sanremo è unica proprio per  le molteplici soluzioni racchiuse nel suo sinuoso percorso. Perché indurirla ? Perché sbattere la porta in faccia a personaggi come Cavendish, Greipel o Kittel ? Per renderla diversa e ancora più incerta sarebbe stato sufficiente tornare alle origini, a quell’arrivo subito dopo la discesa del Poggio che porta il nome di Corso Cavallotti. Lì la Sanremo è nata. Li’ hanno vinto i Petit Breton, i Girardengo, i Binda, i Bartali e i Coppi. Lo spostamento in via Roma è storia della fine degli anni ’40. Il Poggio, presente dal 1960,  fu voluto da Torriani per evitare le inesorabili volate di gruppo. La Cipressa, datata 1982, col passare del tempo è diventata teatro per corridori di secondo piano: chi si fa vedere sulla salita di Costarainera non vince quasi mai. Provate invece, con uno sforzo di memoria, a pensare che differenti ordini d’arrivo ci sarebbero stati se, al posto che arrivare in via Roma, lo striscione fosse stato anticipato di un paio di  chilometri, ovvero in Corso Cavallotti. Probabilmente Bettini ne avrebbe vinte quattro, Zabel almeno un paio in meno. Cipollini, Freire Petacchi avrebbero dovuto rischiare il tutto per tutto in discesa e anche Cancellara avrebbe forse corso in maniera diversa.

In Corso Cavallotti si era tornati per un breve periodo ad inizio anni ’90, giusto in tempo per vedere lo splendido duello Kelly-Argentin e l’assolo di Maurizio Fondriest. Ai miei vani appelli ,in epoca recente, da Rcs hanno replicato con giustificazioni le più diverse: “ci sono lavori stradali, si blocca il traffico, ci sono i cavi del filobus, il Comune non vuole, non ci sono parcheggi per i mezzi della carovana”….insomma ogni volta c’era un problema. A me, più che problemi reali è sembrata una mancanza di volontà bell’e buona.

In conclusione, rimango fermamente convinto della mia idea: che la vera rivoluzione per rendere la Sanremo ancor più incerta e magica sia quella di anticipare l’arrivo in Corso Cavallotti. Gli attaccanti del Poggio sarebbero finalmente premiati con una giusta moneta e i velocisti ambiziosi dovrebbero buttarsi giù a rotta di collo in quei quattro chilometri di discesa verso l’Aurelia. Non ultimo, anche sul fronte Rai, se la discesa fosse davvero il tratto-clou della corsa, potremmo sistemare qualche telecamera in più per godersi ancora meglio il finale. Questo, per me, sarebbe spettacolo all’ennesima potenza. 

Auro Bulbarelli

Articoli correlati

Pompeiana 1 - Il "no" di Cristiano Gatti
Pompeiana 2 - Il "sì" di Carlo Delfino
Pompeiana 3 - Il "no" di Carmine Castellano
Copyright © TBW
COMMENTI
30 ottobre 2013 10:03 foxmulder
Una volta tanto mi trovo d'accordo con Bulbarelli...

Sanremo
30 ottobre 2013 13:38 Alfonso
Ritornare in Corso Cavalloti non sarebbe male, se però l' arrivo non
lo cambiano la Pompeiana o un' altra salita è indispensabile, altrimenti si ha una corsa uguale alla Parigi Tours.

SANREMO
30 ottobre 2013 15:47 specialized
D'accordo alla grande sull'arrivo in Corso Cavallotti ....... però tutta questa contrarietà alle modifiche non le capisco ..... ad ascoltare voi, Torriani ha commesso gravissimi errori ad inserire prima il Poggio e poi la Cipressa .... il ciclismo, come del resto il mondo cambia e mi sembra normale provare delle modifiche senza snaturare il percorso.... se la corsa sarà troppo dura e sbatterà la porta in faccia a qualche corridore lo vedremo, ed eventualmente possiamo sempre tornare indietro.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Incidente in allenamento per Marco Palomba: l'atleta vicentino di Lonigo (Vi), in forza alla Sc Padovani Polo Cherry Bank, ieri mentre si trovava in bicicletta tra Roncà e Montebello, in un tratto in falsopiano, ha sfiorato un incidente frontale con una autovettura...


Un’altra corsa antica la Coppa Ciuffenna nella località valdarnese in provincia di Arezzo. La 97^ con la denominazione Coppa Antica e la 84^ da quando la corsa ha avuto il suo svolgimento in maniera regolare e costante. L’edizione 2025 allestita...


Remco Evenepoel va a caccia di maglie e si prepara ad affrontare un filotto di appuntamenti: dopo il doppio impegno mondiale di Kigali, infatti, il venticinquenne talento belga guiderà la sua nazionale anche ai campionati europei che si svolgeranno in...


Si è spento questa notte Tullio Rossi, ex professionista romano, classe 1948. È il sito della Cicli Rossi che ci racconta la sua storia. Atleta filiforme, con buone doti sia sul passo che in volata, quanto debole in salita. Un...


L'ex professionista Giampaolo Sigurotti ci ha lasciato: si è spento oggi all'età di 70 anni. Nato a Pellaloco di Roverbella il 6 giugno del 1955, ha corso da dilettante con le maglie del Gs Calzificio Franco Bombana, del Gs Mariani...


Miche ha appena annunciato il lancio della nuova gamma Kleos 2026, ruote in fibra di carbonio che vanno a posizionarsi decisamente nell’alta gamma. Ma c’è di più, le nuove ruote, disponibili nei profili da 42 mm, 50 mm, 67 mm...


Di traguardi Paolo Guerciotti ne ha tagliati tanti: come ciclista e ciclocrossista, come imprenditore (la sua azienda ha festeggiato i 60 anni di attività) e come manager di formazioni prestigiose in campo ciclocrossistico. Quello che taglia oggi è un traguardo...


Nel plotone c’è chi preferisce non parlare dei manifestanti alla Vuelta di Spagna e chi invece, come l'ex campione del mondo Michal Kwiatkowski, ha voluto esprimere il proprio dissenso, sottolineando come a perdere sia stato l’intero movimento ciclistico, incapace di...


Jonas Vingegaard è il 63° ciclista a vincere la Vuelta di Spagna ed è il primo danese a scrivere il proprio nome nell'albo d’oro della corsa iberica, giunta all’80ª edizione. Le nazioni con almeno un successo diventano così 15. In...


Prologo ha vinto il suo terzo grande giro di stagione per merito di Jonas Vingegaard. In sella a Scratch M5 PAS e Predator 01TT CPC il fuoriclasse danese è stato in grado non solo di conquistare la prima maglia rossa della sua brillante...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024